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Vaticano: Valkenburg nuovo ambasciatore dell’UE

21-06-2020 00:05 - Ambasciate
GD - Città del Vaticano, 21 giu. 20 - (ACI STAMPA) - La diplomatica olandese Alexandra Valkenburg è il nuovo ambasciatore dell’Unione Europea presso la Santa Sede, l’Ordine di Malta e le organizzazioni delle Nazioni Unite a Roma, nonché presso la Repubblica di San Marino. Viene dal ruolo di ambasciatore dei Paesi Bassi a Cuba e in Giamaica.
Valkeburg prende il posto di Jan Tombinski, che è stato la scorsa settimana in visita di congedo.
Valkenburg è entrata nel ministero degli Affari Esteri dei Paesi Bassi nel 1996. Ha lavorato nel multilaterale a New York e a Paramaribo. Dal 2009 al 2012 è stato capo della cooperazione allo sviluppo in Guatemala; dal 2012 al 2016 è stato capo del dipartimento dei Diritti Umani e affari politici e giuridici, nella direzione delle istituzioni multilaterali e dei diritti umani. Dal 2016, è stata ambasciatore dei Paesi Bassi a Cuba.
La scelta del nuovo ambasciatore arriva nella settimana in cui la Commissione Europea ha deciso di terminare il mandato dell’Inviato Speciale per la Promozione della Libertà di Religione e di Credo al di fuori dell’Unione Europea. Creato nel 2016, nel giorno in cui Papa Francesco riceveva il Premio Carlo Magno, l’ufficio è stato guidato da Jan Figel. Durante il suo mandato, Figel ha ottenuto alcuni grandi successi, come la liberazione di Asia Bibi.
Il suo mandato non era stato rinnovato, e si attendeva una decisione della Commissione Europea, che ha deciso alla fine di chiudere l’ufficio, pur dichiarando tra le sue priorità quella della libertà religiosa o di credo.
Una decisione difficile da comprendere, perché l’ufficio dell’inviato speciale per la libertà religiosa è stato anche replicato in diversi Paesi del mondo. Adina Portaru, consigliere legale per ADF International a Brussels, ha voluto sottolineare che “in tutto il mondo, le persone sono ostracizzate, imprigionate, torturate e uccise per la loro fede. In un tempo di crescenti restrizioni sulla libertà religiosa, siamo speranzosi che l’Unione Europea renderà prioritario questo diritto fondamentale attraverso altri mezzi”.
ADF International è stato solo una delle molte organizzazioni che hanno sostenuto la necessità di mantenere l’ufficio. L’Inviato Speciale è stato difeso dall’Intergruppo del Parlamento Europeo sulla libertà di Religione o Credo e sull’Intolleranza religiosa, nonché dalla società civile, ed esperti internazionali di libertà religiosa, e dall’Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione contro i cristiani.
Rispondendo ad una lettera degli esperti, la Commissione ha comunque concordato che “insieme con altri diritti fondamentali, la libertà di religione o di fede è messa in discussione in tutto il mondo”.
La nomina del nuovo ambasciatore dell’Unione Europea presso la Santa Sede è arrivata nella stessa settimana in cui la Commissione Europea ha deciso di chiudere l’ufficio dell’Inviato Speciale per la Libertà Religiosa fuori dall’Unione, raccogliendo le proteste di molti.
Nel multilaterale, la Santa Sede è intervenuta ad un dibattito sul razzismo presso il Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra, mentre a Vienna si è parlato di come la crisi della pandemia lasci spazi aperti alla corruzione.

di Alessandro Gagliarducci


Fonte: ACI STAMPA
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