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Vaticano-Cina: l’accordo “incredibile”, come due Stati hanno superato 70 anni di tensioni alla Soc. Dante

10-04-2020 19:33 - Vaticano
Il prof. Agostino Giovagnoli Il prof. Agostino Giovagnoli
GD - Roma, 10 apr. 20 - Nel settembre del 2018 la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese hanno sottoscritto un accordo internazionale sulle nomine episcopali: è il momento di svolta in un dialogo che per 70 anni, dopo la rivoluzione di Mao Zedong del 1949, era stato molto difficile e spesso inefficace. Sono decenni in cui si registrano forti tensioni, persecuzioni, nomine episcopali non riconosciute dalla Santa Sede e tentativi unilaterali di “sinizzazione” della religione cattolica nel Paese.
L’accordo, il cui testo è stato tenuto riservato dalle parti, ha conseguenze di rilevanza politica e diplomatica, ma anche storica, teologica, giuridica ed episcopale, analizzate dai saggi raccolti in L’accordo tra Santa Sede e Cina. I cattolici cinesi tra passato e futuro (Urbaniana University Press) dagli storici Agostino Giovagnoli ed Elisa Giunipero, e dalla prefazione del Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin.
Sarà proprio Giovagnoli, nell’uscita di “Pagine di Storia” della Società Dante Alighieri, di martedì 14 aprile (ore 10:30), a presentare la complessità del lavoro di indagine svolto su un accordo ritenuto, per certi versi, incredibile: due mondi, culturali prima ancora che politici, si sono incontrati per tentare di risolvere alcune controversie annose, per riprendere la via di un dialogo che trova le sue radici nel VII secolo.
L’intesa è da considerarsi un risultato del mutato approccio delle due parti contraenti: da un lato l’abbandono dell’impostazione votata al controllo della “religione straniera” da parte delle autorità cinesi, dall’altro la visione di papa Francesco di apertura al mondo, in uno sforzo di evangelizzazione che punta all’incontro con culture diverse. Il Vaticano ha superato, come spiega nel saggio di apertura lo storico Andrea Riccardi (Presidente della Società Dante Alighieri), la logica dell’incompatibilità del cattolicesimo con il regime comunista, frutto di pregiudizi ereditati dalla contrapposizione avvenuta in Europa nel corso della Guerra fredda.
Agostino Giovagnoli, ordinario di Storia contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato Presidente della SISSCO, la società degli storici contemporaneisti italiani, dal 2011 al 2015. Si è occupato di Storia dell’Italia repubblicana in molte pubblicazioni, tra cui "La Repubblica degli italiani" (Laterza, 2016) e "Il Sessantotto. La festa della contestazione" (San Paolo, 2018). Ha studiato il rapporto tra globalizzazione e storia contemporanea nonché vari temi di World History.


Fonte: Redazione
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