UE: appello congiunto al voto per elezioni europee dei Capi di Stato di 21 Paesi
09-05-2019 11:22 - Europa
GD - Roma, 9 mag. 19 - I Capi di Stato di 21 Paesi dell'Unione Europea hanno firmato un appello congiunto al voto per le elezioni europee del maggio 2019.
Fonte: Quirinale
Questo il testo:
“L'Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto. L'integrazione europea ha aiutato a realizzare la secolare speranza di pace in Europa dopo che il nazionalismo sfrenato e altre ideologie estremiste avevano portato l'Europa alla barbarie di due guerre mondiali. Ancor'oggi non possiamo e non dobbiamo dare per scontate la pace e la libertà, la prosperità e il benessere. È necessario che tutti noi ci impegniamo attivamente per la grande idea di un'Europa pacifica e integrata.
Le elezioni del 2019 hanno un'importanza speciale: siete voi, cittadini europei, a scegliere quale direzione prenderà l'Unione Europea. Noi, Capi di Stato di Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia, ci appelliamo quindi a tutti i cittadini europei che hanno diritto a farlo affinché partecipino alle elezioni per il Parlamento europeo a fine maggio prossimo.
I popoli europei si sono liberamente uniti nell'Unione Europea, un'Unione che si basa sui principi di libertà, uguaglianza, solidarietà, democrazia, giustizia e lealtà all'interno e tra i suoi membri. Un'Unione che non ha precedenti nella storia d'Europa. Nella nostra Unione i membri eletti del Parlamento Europeo condividono con il Consiglio dell'Unione Europea il potere di decidere quali regole si applicano in Europa e come spendere il bilancio europeo.
Siamo tutti europei - Ormai da tempo per molti in Europa, soprattutto tra le nuove generazioni, la cittadinanza europea è divenuta una seconda natura. Per loro non è una contraddizione amare il proprio villaggio, la propria città, regione o nazione ed essere al contempo convinti europeisti.
La nostra Europa, insieme, può affrontare le sfide - In questi mesi, più che in passato, l'Unione Europea si trova ad affrontare grandi sfide. Per la prima volta da quando il processo di integrazione europea è iniziato, alcuni parlano di ridimensionare certe tappe dell'integrazione, come la libertà di movimento o di abolire istituzioni comuni. Per la prima volta uno Stato membro intende lasciare l'Unione. Al contempo, altri invocano maggiore integrazione all'interno dell'Unione o dell'Eurozona oppure un'Europa a più velocità.
Su questi temi esistono differenze di opinioni sia tra i cittadini che tra i Governi degli Stati membri, così come tra noi Capi di Stato. Ciononostante, tutti noi siamo d'accordo che l'integrazione e l'unità europea sono essenziali e che vogliamo che l'Europa continui come Unione. Solo una comunità forte sarà in grado di affrontare le sfide globali dei nostri tempi. Gli effetti di cambiamenti climatici, terrorismo, globalizzazione economica e migrazioni non si fermano ai confini nazionali. Riusciremo a far fronte con successo a queste sfide e a proseguire il cammino dello sviluppo economico e della coesione sociale solamente lavorando insieme come partner uguali al livello istituzionale.
Vogliamo un'Europa forte e integrata - Dunque abbiamo bisogno di un'Unione Europea forte, un'Unione dotata di istituzioni comuni, un'Unione che riesamina costantemente con occhio critico il proprio lavoro ed è in grado di riformarsi, un'Unione costruita sui propri cittadini e che ha nei suoi Stati membri la propria base vitale.
Quest'Europa ha necessità di un vivace dibattito politico su quale sia la direzione migliore per il futuro, a partire dalla base fornita dalla Dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. L'Europa è in grado di sostenere il peso di un dibattito che includa un'ampia gamma di opinioni e di idee.
Ma non si deve ritornare a un'Europa nella quale i Paesi siano avversari piuttosto che partner alla pari. La nostra Europa unita ha bisogno di un voto forte da parte dei popoli, ed è per questo che vi chiediamo di esercitare il vostro diritto a votare. È un voto sul nostro comune futuro europeo”.
Firmato da Rumen Radev, presidente della Repubblica di Bulgaria; Miloš Zeman, presidente della Repubblica Ceca; Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica Federale di Germania; Kersti Kaljulaid, presidente della Repubblica di Estonia; Michael D. Higgins, presidente d'Irlanda; Prokopios Pavlopoulos, presidente della Repubblica Ellenica; Emmanuel Macron, presidente della Repubblica Francese; Kolinda Grabar-Kitarović, presidente della Repubblica di Croazia; Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana; Nicos Anastasiadis, presidente della Repubblica di Cipro; Raimonds Vējonis, presidente della Repubblica di Lettonia; Dalia Grybauskaitė, presidente della Repubblica di Lituania; János Áder, presidente della Repubblica di Ungheria; George Vella, presidente della Repubblica di Malta; Alexander Van der Bellen, presidente della Repubblica d'Austria; Andrzej Duda, presidente della Repubblica di Polonia; Marcelo Rebelo de Sousa, presidente della Repubblica Portoghese; Klaus Iohannis, presidente di Romania; Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia; Andrej Kiska, presidente della Repubblica Slovacca; Sauli Niinistö, presidente della Repubblica di Finlandia.
Fonte: Quirinale