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Presidente Mattarella da martedì in visita in Giordania, “Paese dal ruolo centrale”

06-04-2019 16:43 - Politica
GD - Roma, 6 apr.19 -Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da martedì 9 aprile sarà in visita di Stato in Giordania, Si tratta di una visita dai risvolti politici, religiosi e culturali, per riaffermare il legame profondo e l'identità di vedute con un Paese che svolge un ruolo centrale di equilibrio e mediazione nell'area mediorientale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha così accolto l'invito che gli formulò Re Abdullah Secondo in occasione del suo viaggio in Italia nel dicembre del 2015 e in coincidenza con il settantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.
Centrale il tema dei profughi, visto che la Giordania ne ospita circa tre milioni tra palestinesi, siriani e iracheni, e con il Libano rappresenta un esempio di accoglienza, assistenza ed integrazione. Oltre ad essere un modello di collaborazione tra autorità locali, organizzazioni internazionali, a partire dall'UNHCR, agenzia dell'ONU, e Paesi donatori, tra i quali naturalmente anche l'Italia.
Non è casuale quindi che il soggiorno del Capo dello Stato italiano inizierà proprio con una visita al Campo di Zàatari, dove sono ospitati ben 80 mila rifugiati provenienti dalla Siria, di cui il 56% minori, che possono usufruire della presenza di 32 scuole.
Il presidente della Repubblica italiana si fermerà in due strutture realizzate dal nostro Paese: un poliambulatorio dove negli anni sono state effettuate 380mila visite e che con il tempo si è evoluto sostituendo le tendopoli con container più stabili. E poi l'Oasi, uno dei 58 centri presenti nel Campo, che offre assistenza soprattutto alle donne con corsi di formazione ad esempio in laboratori di cucito, un'attività di rilievo considerando che il 20% delle famiglie ospitate a Zàatari sono monogenitoriali con alla guida una presenza femminile.
Mattarella si sposterà poi all'Arsenale dell'Incontro del Sermig, il Servizio missionari giovani fondato da Ernesto Olivero, presente in Giordania dal 2003 e in continua evoluzione, destinato a diventare un vero e proprio Villaggio dell'Incontro, punto di riferimento per famiglie cristiane e musulmane soprattutto per l'attività svolta di assistenza ai disabili da zero a 35 anni
Mercoledì sarà la giornata della visita dai contenuti più politici e religiosi, visto che il Capo dello Stato incontrerà Re Abdullah Secondo, che il 29 marzo scorso al sacro Convento di Assisi ha ricevuto la Lampada della pace, mentre quest'anno ricorrono gli 800 anni del pellegrinaggio in Giordania di San Francesco.
Centrale nei colloqui sarà naturalmente la situazione in Medio Oriente, alla luce del ruolo fondamentale di equilibrio che la Giordania svolge nell'area in generale e nel mondo arabo in particolare e all'indomani delle elezioni in Israele. Senza dimenticare il contributo che l'Italia offre per lo sviluppo e la pacificazione dell'area, ad esempio contribuendo al progetto Sesame, il primo acceleratore di particelle del Medio Oriente, con un italiano alla direzione e la collaborazione di Autorità nazionale palestinese e Israele, con Cipro, Egitto, Iran, Giordania, Pakistan e Turchia.
Nel pomeriggio il Presidente della Repubblica sarà in visita al Santuario del Monte Nebo, dove avrà un incontro con il Custode di Terra Tsanta, Padre Francesco Patton. Giovedì, ultimo giorno della visita, dopo l'incontro con il Primo ministro, Omar Razzaz, Mattarella si recherà nel sito archeologico di Petra, gemellato con Matera, capitale europea della cultura 2019, dove gli studiosi italiani svolgono un ruolo fondamentale nell'attività di recupero e restauro dell'immenso patrimonio artistico e culturale.


Fonte: Redazione
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