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Parlamento Europeo: le 10 priorità da tenere d’occhio nel 2019

11-01-2019 18:11 - Europa
GD - Bruxelles, 11 gen. 19 - Secondo il centro studi del Parlamento Europeo, l'European Parliamentary Research Service-EPRS, saranno 10 “i temi caldi” da tenere sotto osservazione nel 2019. All’interno del “cluster” istituzionale, il Parlamento Europeo (PE) identifica nelle sfide sulla futura composizione del Parlamento e della Commissione Europea post-elezioni europee a maggio un importante benchmark su cui misurare gli eventuali “appetiti” delle forze politiche per una maggiore o minore integrazione europea.
In tal senso, si lega anche l’altro aspetto istituzionale, ossia il negoziato per il futuro assetto finanziario dell’Unione, il cosiddetto “Multi-Annual Financial Framework” (MFF) che dovrebbe vedere la luce (preferibilmente) entro le elezioni europee di maggio e comunque entro l’anno.
Tra i quattro “cluster” geo-politici spicca invece la sfida delle prospettive e dei rapporti esterni dell’Unione, tra cui soprattutto le relazioni tra Unione europea ed Africa descritti come “continenti gemelli”. Non mancano poi le segnalazioni circa le continuate “guerre commerciali” tra Stati Uniti, Europa e Cina e le implicazioni economiche, politiche e legali per il nostro continente. Tra gli altri temi “caldi” segnalati figurano la sicurezza interna dell’Unione, soprattutto dal punto di vista della cybersecurity e della sicurezza delle reti infrastrutturali, e il cambiamento climatico declinato, tuttavia, nella veste particolare dell’economia “blu”, ossia della politica marittima dei nostri mari, iniziando naturalmente dal “mare nostrum” del Mediterraneo.
Tra i temi di stampo tecnologico, il Parlamento Europeo segnala la crescita dell’intelligenza artificiale (AI) nel capitolo che osserva come questa stia diventando sempre più “intelligenza collettiva”, mentre nel capitolo sulla mobilità elettrica si analizza la crescita esponenziale del mercato di veicoli elettrici e le rispettive azioni dell’Unione per supportare l’espansione di tale mercato.
Infine, lo studio offre anche un contributo sulla trasformazione digitale e su come si possa incentivare, con un giusto quadro regolamentare a livello europeo, la creazione di una vera e propria “economia digitale” in Europa. Tutti stimoli interessanti che ora spetterà al prossimo Parlamento Europeo analizzare e discutere per offrire ai cittadini europei norme e regolamenti in linea con i cambiamenti e le nuove sfide globali. Temi che saranno analizzati anche nel prossimo Piano di Azione di FeBAF per il 2019.


Fonte: Redazione
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