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ONU: rapporto denuncia che la fame in Africa continua a crescere

13-02-2019 19:50 - Economia
GD - Addis Abeba, 13 feb. 19 - La fame in Africa continua a crescere, dopo molti anni di declino, minacciando gli sforzi del continente di sradicarla e raggiungere gli Obiettivi di Malabo 2025 e l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare il secondo Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG2). I nuovi dati presentati nel rapporto congiunto delle Nazioni Unite, l’Africa Regional Overview of Food Security and Nutrition (Panoramica regionale dell'Africa sulla sicurezza alimentare e la nutrizione) pubblicato oggi, indicano che 237 milioni di persone nell'Africa sub-sahariana soffrono di denutrizione cronica, capovolgendo i passi avanti realizzati negli ultimi anni.
Il rapporto congiunto dell'Ufficio regionale per l'Africa della FAO e della Commissione economica per l'Africa delle Nazioni Unite (ECA) é stato presentato ad un evento in Addis Abeba con la partecipazione di Maria Helena Semedo, vice direttrice generale della FAO. Il rapporto mostra che sempre più persone continuano a soffrire di denutrizione in Africa rispetto a qualsiasi altra regione. I dati suggeriscono che nel 2017 il 20% della popolazione africana era denutrita.
"Il peggioramento del trend in Africa è dovuto alla difficile situazione economica globale, al peggioramento delle condizioni ambientali e, in molti paesi, ai conflitti e alla variabilità climatica e agli eventi estremi, a volte insieme”, affermano nella prefazione congiunta del rapporto, il vicedirettore generale della FAO e rappresentante regionale per l'Africa, Abebe Haile-Gabriel, e la segretaria esecutiva dell’ECA, Vera Songwe. “La crescita economica è rallentata nel 2016 a causa dei bassi prezzi delle materie prime alimentari. L'insicurezza alimentare è peggiorata nei paesi colpiti da conflitti, spesso esacerbati dalla siccità o dalle inondazioni. In Africa meridionale e orientale, sono molti i paesi hanno sofferto di lunghi periodi di siccità.
Dei 257 milioni di persone che soffrono la fame in Africa, 237 milioni si trovano nell'Africa sub-sahariana e 20 milioni nell'Africa settentrionale. Il rapporto annuale delle Nazioni Unite indica che, rispetto al 2015, ci sono altri 34,5 milioni di persone denutrite in Africa, di cui 32,6 milioni nell'Africa sub-sahariana e 1,9 milioni nell'Africa settentrionale. Quasi la metà di questo incremento è dovuto all'aumento di persone denutrite in Africa occidentale, mentre un altro terzo proviene dall'Africa orientale.
A livello regionale, la diffusione dell'arresto della crescita nei bambini sotto i cinque anni sta diminuendo, ma solo pochi paesi sono sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo nutrizionale globale di bloccare questa tendenza. Il numero di bambini in sovrappeso sotto i cinque anni continua ad aumentare ed è particolarmente alto nell'Africa settentrionale e meridionale. Secondo il rapporto regionale, i progressi verso la realizzazione degli obiettivi nutrizionali globali dell'Organizzazione mondiale della sanità sono molto lenti nel continente.
In molti paesi, in particolare nell'Africa orientale e meridionale, condizioni climatiche avverse dovute a El Niño, hanno portato a un calo della produzione agricola e all'aumento vertiginoso dei prezzi alimentari. La situazione economica e climatica è migliorata nel 2017, ma alcuni paesi continuano a risentire della siccità e delle scarse precipitazioni.
Il rapporto afferma che sono necessari maggiori sforzi per raggiungere l’obiettivo SDG 2 e i traguardi nutrizionali globali prefissati, a causa delle importanti sfide che deve affrontate il continente, come ad esempio la disoccupazione giovanile e il cambiamento climatico. L'agricoltura e il settore rurale devono svolgere un ruolo chiave nella creazione di posti di lavoro dignitosi per i 10-12 milioni di giovani che ogni anno entrano sul mercato del lavoro. Un'altra minaccia presente e crescente alla sicurezza alimentare e all'alimentazione in Africa, in particolare nei paesi che fanno molto affidamento sull'agricoltura, è il cambiamento climatico, i cui effetti - precipitazioni ridotte e aumento delle temperature - influenzano negativamente le rese delle colture alimentari di base.
Allo stesso tempo, esistono importanti opportunità per l'agricoltura sviluppando il commercio intra-africano, sfruttando le rimesse dall’estero e investendo nei giovani. Le rimesse dalla migrazione internazionale e interna svolgono un ruolo importante nel ridurre povertà e fame e nello stimolare investimenti produttivi. Le rimesse internazionali ammontano a quasi 70 miliardi di dollari, circa il 3% del PIL africano e rappresentano un'opportunità di sviluppo nazionale su cui i governi dovrebbero lavorare.
La firma dell'accordo per una zona di libero scambio nell'Africa continentale offre l'opportunità di accelerare la crescita e lo sviluppo sostenibile facendo incrementare il commercio, compreso quello di prodotti agricoli. Sebbene le esportazioni agricole intra-africane siano passate da 2 miliardi di dollari nel 2000 a 13,7 miliardi nel 2013, rimangono relativamente modeste e spesso informali. Il rapporto sottolinea che l'apertura del commercio di alimenti comporta anche rischi per i consumatori e i produttori, e che i governi dovrebbero evitare di utilizzare la politica commerciale per più obiettivi, ma piuttosto unire la riforma del commercio con strumenti aggiuntivi, come reti di sicurezza e programmi di attenuazione del rischio, per raggiungere la sicurezza alimentare e gli obiettivi nutrizionali.
Maggiore impegno per affrontare la minaccia della variabilità e degli estremi climatici
La panoramica regionale di quest'anno, intitolata "Affrontare la minaccia della variabilità e degli estremi climatici per la sicurezza alimentare e la nutrizione", illustra che la variabilità climatica e i fenomeni estremi, in parte dovuti al cambiamento climatico, sono fattori importanti alla base del recente aumento dell'insicurezza alimentare e della severa crisi nutrizionale del continente.
Molti Paesi in Africa corrono un grande rischio per i disastri legati al clima e ne soffrono frequentemente. Negli ultimi dieci anni, i disastri legati al clima hanno colpito in media 16 milioni di persone e causato annualmente danni per 0,67 miliardi di dollari in tutto il continente. Sebbene non tutte queste variazioni climatiche a breve termine possano essere attribuibili ai cambiamenti climatici, i dati mostrano che eventi climatici più estremi e più frequenti e l'aumento della variabilità climatica stanno minacciando di erodere i guadagni realizzati per porre fine alla fame e alla malnutrizione.
La FAO e l'ECA hanno sottolineato: "È necessario costruire con urgenza una maggiore resilienza delle famiglie, delle comunità e dei paesi alla variabilità climatica e agli eventi estremi. Dobbiamo affrontare una miriade di sfide per costruire capacità istituzionali nel progettare, coordinare e potenziare le azioni per il monitoraggio dei rischi, sistemi di allerta precoce, preparazione e risposta alle emergenze, misure di riduzione della vulnerabilità, protezione sociale shock-reattiva e pianificazione e attuazione di misure per la resilienza. Le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione del rischio di catastrofi devono essere allineate e coordinate con gli interventi nei settori dell'alimentazione e dei sistemi alimentari".
In termini di sviluppo di strategie di adattamento climatico e della loro attuazione, il rapporto evidenzia la necessità di maggiori sforzi nella raccolta dei dati, nel monitoraggio e nell'attuazione di pratiche agricole intelligenti dal punto di vista del clima. Gli sforzi continui attraverso i partenariati, la fusione dell'adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione del rischio di catastrofi e il finanziamento a lungo termine possono mettere insieme le esigenze umanitarie e quelle di sviluppo.
Fatti e cifre chiave
  • Numero di persone affamate in Africa: 257 milioni vale a dire 1 persona su 5
  • Bambini sotto i cinque anni colpiti da arresto della crescita (altezza bassa per l’età): 59 milioni (30,3%)
  • Bambini sotto i cinque anni colpiti da deperimento cronico (basso peso per l’altezza): 13,8 milioni (7,1%)
  • Bambini sotto i cinque anni in sovrappeso (peso elevato per l’altezza): 9,7 milioni (5%)
  • Percentuale di donne in età riproduttiva colpite da anemia: 38%
  • Percentuale di bambini di età inferiore a 6 mesi che sono stati allattati esclusivamente al seno materno: 43,5%
  • Percentuale di adulti obesi: 11,8%


Fonte: FAO
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