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Marina Militare: bilancio del primo triennio del programma di ricerca “High North” in Artico

16-02-2020 19:31 - Made in Italy
GD – Roma, 16 feb. 20 - Alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, amm. Giuseppe Cavo Dragone e dell'ambasciatore in Italia del Regno di Norvegia, Margit F. Tveiten, nella biblioteca di Palazzo Marina si è svolta la conferenza stampa per la presentazione del triennio 2017-19 di attività "High North", programma di ricerca in Artico della Marina Militare italiana.
Il programma di "ricerca High North" è stato proposto nel triennio 2017-2019 quale strumento di
supporto alla comunità scientifica nazionale ed internazionale nello studio del settore marino delle isole Svalbard e dell'Oceano Artico in relazione ai cambiamenti climatici globali. Si tratta di un'attività resa possibile grazie al ruolo attivo svolto dalla Marina Militare attraverso l'Istituto Idrografico della Marina Militare quale “National marine focal point for the Arctic research activities", che ha visto la Marina Militare, presente su molteplici tavoli tecnici specialistici internazionali, ed in particolare in collaborazione con le autorità norvegesi e con istituzioni di altri paesi artici dell’area Finlandia, Svezia, Russia.
L'area polare artica rappresenta, in un momento di forti cambiamenti climatici, un nodo cruciale per l'economia globale. Ed è con la presenza nella ricerca scientifica che l'Italia intende essere pronta con la sua Marina Militare a garantire la sicurezza, il libero scambio ed il libero utilizzo.
Le parole del Capo di Stato Maggiore della Marina hanno introdotto la conferenza rimarcando la cruciale importanza della conoscenza dell'Artico e dei risultati ottenuti durante i tre anni di attività.
Fra gli interventi anche quello della prof. Roberta Ivaldi, docente di geologia marina e coordinatrice scientifica di "High North", che ha preso parte alle tre campagne. Ha sottolineato l'importanza di questo programma ripercorrendo gli inizi e i punti di forza del progetto, fra i quali la sinergia sviluppatasi fra i partecipanti e la loro dedizione e professionalità. Fattori che hanno permesso alla nave "Alliance" di portare a casa i numeri della missione: 189 stazioni di misura effettuate; 21 siti campionamento di sedimento; 234 campioni per la caratterizzazione della massa d'acqua; 120 immagini satellitari radar e visibile;12 missioni di mezzi autonomi aerei e 10 subacquei e, per finire, 6.427 chilometri quadrati di fondali esplorati.
Tutti risultati che costituiscono oggi un punto di partenza per il prossimo triennio 2020-2022 del programma "High North".

di Gianfranco Nitti


Fonte: Gianfranco Nitti
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