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Libro documento «Essere Curdo», di Shorsh Surme, un’analisi profonda e amara di un popolo senza patria

21-05-2020 18:54 - Opinioni
L'autore Shorsh Surme L'autore Shorsh Surme
GD – Roma, 21 mag. 20 - Shorsh Surme, nato nel 1961 ad Arbil nel Kurdistan dell’Iraq, ha vissuto in patria il destino delle famiglie dei perseguitati politici. Diciotto anni fa si è trasferito in Italia, dove oggi lavora come giornalista per diverse testate nazionali ed internazionali. E dirige il primo portale curdo in Italia, www.panoramakurdo.it. E adesso è uscito il suo libro «Essere Curdo», scritto con Lorenzo Guella e pubblicato, anche in formato Ebook, da BookSprint Edizioni. Un’analisi profonda e amara di un popolo senza patria. E abbandonato.
«Questo libro è dedicato a mia madre immortale, al grande spirito dei Martiri della Nazione Curda; agli avvocati, agli attivisti, a tutti coloro che si battono per la difesa dei Diritti Umani, dovunque si trovino; a coloro che hanno pagato con il sacrificio della vita per essere stati capaci di dire “NO”; a tutti coloro che amano e lottano per la pace, la tolleranza, la sicurezza delle nazioni del mondo; all’onestà, all’innocenza, all’altruismo; ai milioni di Curdi che, nell’estate del 1991, durante la deportazione di massa, laceri e affamati, mentre marciavano sotto il tiro dei loro carnefici, mormoravano: “Io non sono un rifugiato, io non sono un esiliato: questa è la mia terra e io cammino in lei”». Potrebbero bastare queste parole per spiegare l’animo di Shorsh.
Lui, giornalista, apolide ma legato alla sua terra, lascia da parte le emozioni e analizza con occhio critico la storia del popolo curdo dalla nascita ai giorni nostri. Lo fa con una scrittura semplice, lineare. In un libro che andrebbe preso come testo di studio a scuola.
Perché «Essere curdo»? «I curdi sono circa 35 milioni e vivono in uno Stato che non esiste, non è riconosciuto, a cavallo tra Turchia, Iraq, Siria, Iran e Armenia. I vincitori alleati avevano previsto la creazione di uno Stato curdo nel Trattato di Sevres del 1920. Una promessa disattesa 3 anni dopo, quando il Trattato di Losanna ha fissato i confini della Turchia senza definire quelli del Kurdistan. Finora qualsiasi azione per creare uno Stato indipendente è stata sempre repressa», spiega nel suo stimolante libro documento.
Chi sono i curdi? «I curdi», continua Shorm, «formano una comunità distintiva, unita attraverso cultura e lingua, anche se non hanno un dialetto standard. I curdi turchi, siriani e iracheni, che insieme hanno combattuto contro l’Isis, sono finiti nel mirino di Erdogan». La causa curda dell’Ypg ha suscitato simpatie nell’opinione pubblica occidentale. Non solo per il contrasto all’ISIS, ma anche per l’ideologia espressa dal movimento.
In un’ottica post-marxista, alle donne vengono riconosciuti gli stessi diritti che agli uomini. Esistono anche milizie curdo-siriane composte da donne, l’Ypj, Unità di protezione delle donne, che combattono a capo scoperto contro gli estremisti dell’ISIS.
«Gli Stati dell’UE devono ritirare al più presto i loro ambasciatori dalla Turchia perché sta violando troppe leggi internazionali», conclude l’autore sostenendo che «questo crimine va fermato e la Turchia deve essere sanzionata». Ecco perché questo libro è così importante. È una lettura fondamentale per chi sente solo parlare del “curdo” ma non ne conosce la storia. Per Shorsh Surme non è solo un libro. È un diario. Il diario di un curdo visto con gli occhi di un giornalista. Una perla da conservare, leggere. E raccontare.
«Essere Curdo», di Shorsh Surme e Lorenzo Guella – BookSprint Edizioni – pag. 92 – 16,90 €, in formato Ebook 4,99€

di Gian Nicola Pittalis


Fonte: Gian Nicola Pittalis
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