26 Aprile 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Ambasciate

Kosovo: parla primo ambasciatore italiano Michael Giffoni, "Paese finalmente riconosciuto"

21-11-2019 16:39 - Ambasciate
L'amb. Michel Giffoni L'amb. Michel Giffoni
GD - Roma, 21 nov. 19 - Il calcio, ma soprattutto lo sport in generale, ha un potere enorme, che travalica il mero aspetto sportivo. Quest’affermazione diventa ancora più vera se si leggono i fatti accaduti durante la recente partita di calcio tra Inghilterra e Kosovo, giocata a Pristina, capitale dello stato kosovaro, lo scorso 17 novembre. Al di là del risultato finale (gli inglesi hanno vinto 4 a 0), questa gara segna anche un nuovo confine nella coscienza del popolo dell’ex Jugoslavia. Gli spettatori hanno infatti applaudito i vincitori della partita per un solo, ma importante, motivo: nel 2008, quando il Kosovo si proclamò indipendente, l’Inghilterra fu una delle nazioni dell’Unione Europea a riconoscere non l’autonomia ma l’indipendenza, ovvero l’esistenza di uno stato sovrano.
Tutte queste immagini, che abbinano sport, storia e politica del nostro secolo, hanno toccato il cuore di Michael Giffoni, primo ambasciatore d'Italia in Kosovo dal 2008 al 2013, il quale si dimostra piacevolmente colpito da quello che è successo allo stadio.
In esclusiva per il Giornale Diplomatico l'amb. Michael Giffoni ha così commentato: “avendo visto quello stadio nel cuore della capitale kosovara appena 10 anni fa ridotto ancora a un deposito di detriti e con gli spalti tutti rotti completamente da rifare, con le partite giocate in improvvisati campetti nelle vaste e desolate periferie, queste immagini mi commuovono, perché sono segni visibili e tangibili della ricostruzione fisica e morale del più giovane Paese d'Europa”.
Ma secondo l’ex ambasciatore "tutto questo si può capire perché la riconoscenza per il Regno Unito in Kosovo è fortissima, ma non tanto per l'immediato riconoscimento dell'indipendenza (gesto comune a molti altri Paesi), ma perché il Governo inglese con il suo premier Tony Blair nel giugno del 1999 fu il principale sostenitore dell'intervento armato della NATO contro la Serbia di Milosevic che portò alla ritirata dell'esercito serbo dal territorio kosovaro che per i successivi 9 anni fu un protettorato sotto amministrazione delle Nazioni Unite".
L'amb. Giffoni conclude raccontando un aneddoto, che lascia trasparire il lato più umano di tutta questa vicenda: “in occasione della visita privata nel Kosovo indipendente dell'ex premier inglese Blair, che aveva lasciato la carica nel 2004, gli furono ufficialmente presentati 12 ragazzi (tutti nati tra il giugno 1999 e il giugno 2001) chiamati con il nome Toniblér (scritto proprio come si legge), in rappresentanza degli oltre 100 ragazzini iscritti all'anagrafe con tale nome. Ricordo lo stupore di Blair che non voleva crederci e si convinse sorridendo solo dopo che gli furono mostrati i relativi certificati di nascita”.

di Pietro Vultaggio


Fonte: Pietro Vultaggio
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie