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Italia-Argentina: Gruppo CMC realizza acquedotto sotterraneo di 13,5 km

30-05-2020 13:31 - Made in Italy
GD - Buenos Aires, 30 mag. 20 - Il Gruppo CMC di Ravenna realizzerà un tunnel ad uso idrico di 13,5 chilometri in Argentina, un'opera considerata molto impegnativa e socialmente rilevante. Il presidente argentino Alberto Fernández ha presenziato, insieme a numerose personalità del governo, del Parlamento e della Provincia, oltre che all'ambasciatore d'Italia Giuseppe Manzo, ad una cerimonia di avvio a Quilmes, vicino a Buenos Aires, di un ambizioso progetto idraulico sotterraneo commissionato al Gruppo CMC di Ravenna.
Durante l'evento c'è stata la discesa in un pozzo del cantiere della gigantesca testa rotante di una fresa meccanica a piena sezione (TBM EPB), una 'talpa' meccanica che dovrà scavare un primo tunnel di 13,5 chilometri che sarà la spina dorsale del progetto «Sistema Agua Sur» gestito dalla compagnia pubblica argentina Aysa. Una volta terminata, l'infrastruttura porterà acqua potabile ad una popolazione di 2 milioni e mezzo di persone che ora ne sono prive.
L'opera è considerata di grande importanza strategica a livello nazionale, sia per essere la più importante degli ultimi 40 anni in questo settore, sia per la funzione sociale rivestita. Infatti, grazie all'ampliamento dell'impianto di potabilizzazione «General Belgrano» di Bernal, la produzione di acqua passerà da 1.950.000 a 2.950.000 di m3 al giorno, e il servizio pubblico raggiungerà settori della provincia tradizionalmente arretrati.
Prendendo la parola nel momento in cui è stata calata nel pozzo la testa rotante - chiamata «Eva», in ossequio ad Evita Peron, che fece dell'impegno sociale la ragione della sua vita - il presidente Fernández ha detto che «abbiamo l'opportunità che fra di noi imperi la giustizia, perché giustizia è tenere accesso all'istruzione, alla salute e all'acqua». Rivolgendo il suo pensiero alle fasce più disagiate della popolazione, il capo dello Stato argentino ha sottolineato che «abbiamo davanti agli occhi milioni di argentini che soffrono e non possiamo fare finta di niente. È giunto il momento di occuparci di queste persone, nostri connazionali, argentini che quotidianamente lottano in condizioni sfavorevoli».
Da parte sua l'amb. Manzo ha sottolineato che «il progetto mette in rilievo come la collaborazione fra Italia e Argentina non si fermi mai, neppure nei momenti di crisi». Si tratta, ha concluso, di «un'opera con un valore allo stesso tempo concreto e simbolico» ed «un esempio della presenza imprenditoriale italiana in questo Paese in cui vi sono 250 imprese italiane che generano oltre 50.000 posti di lavoro».


Fonte: Redazione
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