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IFAD: crisi alimentare nel Sahel, presidente Mali chiede solidarietà Stati membri

11-02-2020 18:57 - Economia
GD - Roma, 11 feb. 20 - In un contesto di crescente insicurezza alimentare, in cui 4,3 milioni di donne, uomini e bambini rischiano la fame, il presidente della Repubblica del Mali, Ibrahim Boubacar Keïta, ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale chiedendo di unificare gli sforzi e mostrare solidarietà in modo da eradicare fame e povertà nel Sahel.
Negli ultimi mesi la regione del Sahel è stata testimone di una violenza crescente con attacchi quintuplicati in Burkina Faso, Mali e Niger dal 2016. Queste circostanze hanno creato milioni di sfollati e fatto sì che molte aree si trovino in una situazione di grave carenza di viveri.
Durante la conferenza stampa, il presidente del Mali ha spiegato ai giornalisti che nonostante gli agricoltori abbiamo avuto un raccolto eccezionale, le problematiche legate alle questioni di sicurezza ostacolano la distribuzione del cibo. “Abbiamo avuto un raccolto record di 10 tonnellate, ma non è ancora sufficiente”, ha detto. E ha aggiunto: “Il problema è raggiungere le aree colpite dal conflitto”.
Parlando alla cerimonia di apertura della 43^ sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo IFAD, dal tema “Investire in un Sistema alimentare sostenibile per porre fine alla fame nel mondo entro il 2030”, il presidente della Repubblica del Mali ha spiegato che “i terroristi” hanno avuto un impatto molto importante sulle aree rurali. Agricoltori e pastori stanno abbandonando i loro campi e il loro bestiame terrorizzati, il risultato è che i mercati locali restano vuoti.
La scorsa settimana, le agenzie ONU hanno lanciato l’allarme parlando di milioni di persone affamate in Burkina Faso, Mali e Niger a causa di una situazione di crisi in rapido sviluppo aggravata dai cambiamenti climatici. Cresce il numero di incidenti, inclusi attacchi da parte di gruppi armati e conflitti interni alle communità dovuti alla scarsità di risorse.
In Mali il 60% della popolazione vive nelle aree rurali dove allevamento e pastorizia sono le occupazioni principali, e dove il 53 per cento della popolazione si trova in situazione di povertà. Si stima che la produzione agricola possa crollare del 17 per cento entro il 2050. I cambiamenti climatici stanno già colpendo il Mali e altri paesi del Sahel, riducendo le terre coltivabili, i pascoli e le risorse ittiche, inasprendo i conflitti per la terra e spingendo le persone a migrare più a Sud o all’estero.
Il presidente della Repubblica del Mali ha testimoniato però di aver visto maggiore forza e solidità in quelle aree dove l’agricoltura è stata rafforzata da investimenti a lungo termine, come quelli fatti grazie al supporto dell’IFAD.
“Il Mali non mollerà mai. Né il Mali, né gli altri paesi del Sahel. Stiamo sanguinando, ma vinceremo. Abbiamo ancora bisogno del supporto dell’IFAD per sostenere un numero maggiore di persone che oggi vive ancora in una situazione di vulnerabilità. L’IFAD ha permesso alle popolazioni in balia dei peggiori attacchi di mantenere i loro valori e la loro dignità”.
Oggi l’IFAD ha chiesto ai suoi 177 Stati Membri di aiutare il Fondo a centrare l’obiettivo di duplicare il suo impatto sulla vita delle persone più marginalizzate entro il 2030 con una proposta di un programma di lavoro di 30 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni.
Le popolazioni mondiali che soffrono la fame sono cresciute per il terzo anno consecutivo. Nel 2015 i leader mondiali concordarono che eliminare la fame entro il 2030 avrebbe richiesto un investimento annuale di più di 115 miliardi. Durante la prossima decade, grazie a un maggiore supporto degli Stati Membri, l’IFAD userà la sua specificità e la sua esperienza unica per definire e avviare progetti di investimento rurale a favore delle popolazioni più vulnerabili, incluse le donne delle aree rurali, i giovani e le popolazioni indigene.
"So quanto già avete aiutato il nostro paese, ci congratuliamo per il vostro constante supporto e per il successo nel supportare i nostri giovani, le nostre donne, gli allevatori e gli agricoltori”, ha detto il Presidente Keïta. E ha concluso: “Il Mali è tra quei paesi che credono che l’importanza del lavoro dell’IFAD meriti risorse commisurate alle sue alte ambizioni”, ha concluso Ibrahim Boubacar Keïta.


Fonte: IFAD
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