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Hong Kong: flash mob di Salvini davanti ambasciata di Cina

03-07-2020 14:36 - Ambasciate
GD - Roma, 3 lug. 20 - La Lega ha organizzato un flash mob davanti all'ambasciata cinese a Roma per ribadire la solidarietà a Hong Kong. “Per la tutela dei diritti e delle libertà, contro le violenze, repressione e menzogne del regime comunista cinese”, ha detto il leader Matteo Salvini che si era già espresso contro le politiche cinesi: “Leggi liberticide, centinaia di arresti, violenze, persecuzione delle idee, morte: dopo il virus che ha infettato il mondo, il regime comunista cinese conferma il proprio volto spaventoso con la repressione di Hong Kong”, aveva detto il leader della Lega.
Ed aveva anche aggiunto: “Il Governo italiano ha il dovere di prendere una posizione chiara e inequivocabile. L'Iran che minaccia Israele, il Venezuela che affama e tortura, la Cina che contagia, massacra e aggredisce Paesi e ricchezze: troppi silenzi, troppi errori, troppa paura. Cosa c'è sotto? Solo incapacità e pavidità o anche altro? L'Italia deve rialzare la testa”.
“Vergognoso! PD e 5 Stelle, bocciando una proposta della Lega, tolgono 125 milioni di euro alle aziende italiane, premiando di fatto quelle cinesi. Proprio nel giorno in cui il mondo osserva sbigottito le violenze del regime sulla popolazione di Hong Kong. Conte ci sta trasformando in una colonia di Pechino”, ha scritto Salvini sui social.
Paolo Formentini, deputato della Lega e vicepresidente del commissione Esteri della Camera, ha puntato il dito contro il Movimento 5 stelle: “Auspichiamo che anche il Movimento 5 stelle partecipi ai lavori dell'Alleanza interparlamentare sulla Cina. Ma le parole di oggi del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, non lasciano presagire nulla di buono”.
Dopo il flash mob della Lega a favore di Hong Kong, davanti all'ambasciata cinese, è però scoppiata la polemica tra la sede diplomatica di Pechino e l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Successivamente il leader della Lega ha replicato alle critiche dichiarazioni del portavoce della sede diplomatica di Pechino in Italia. “Dopo aver manifestato davanti l'Ambasciata cinese per la libertà ad Hong Kong, l'Ambasciata cinese ha reagito con delle minacce, non mi mette paura qualche diplomatico...", ha detto Salvini, intervistato da Radio Radicale.
Ed ha aggiunto: "L’ambasciata cinese non si azzardi a paragonare la Cina all’Italia. A Pechino non esistono partiti alternativi a quello comunista, l’opposizione è imbavagliata, a Hong Kong vengono arrestati perfino i ragazzini con inaudita violenza", affermano quindi il segretario della Lega e il responsabile del dipartimento Esteri del partito Giancarlo Giorgetti.
Non solo. Secondo i due rappresentanti della Lega "l’ambasciata fa addirittura riferimento ai Decreti sicurezza, pur senza citarli espressamente: ricordiamo che in Italia le leggi sono approvate da un Parlamento democraticamente eletto e non ratificate dall’Assemblea nazionale del popolo piegata al Partito comunista. Più grave e vergognoso del comunicato del portavoce dell’ambasciata cinese in Italia c’è solo il silenzio del nostro Governo sui fatti di Hong Kong”, hanno concluso Salvini e Giorgetti.


Fonte: Redazione
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