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Festa dell’Europa: dichiarazione presidente della Repubblica, «UE mai venuta meno a promessa di pace e stabilità»

09-05-2020 15:35 - Europa
GD - Roma, 9 mag. 20 - In occasione della Festa dell'Europa, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato una dichiarazione in cui sottolinea che l’UE non è mai venuta meno alla promessa di pace e stabilità.
Questo il testo della dichiarazione.
«Il 9 maggio 1950, Robert Schumann, uno dei padri dell’Europa, in una dichiarazione divenuta celebre, immaginava un continente unito sul piano economico e - in prospettiva - sul piano politico, per superare la pesante eredità della guerra e come punto di partenza di un ambizioso processo di integrazione fra Paesi.
Il cammino dell'Unione europea è passato attraverso fasi di fiducia e periodi di difficoltà, ma non venendo mai meno alla sua fondamentale promessa di pace, stabilità e prosperità per i popoli europei.
La visione di una generazione di intellettuali e uomini politici che per il bene comune della famiglia europea seppe superare divisioni antiche ci deve sostenere anche nelle attuali difficili circostanze.
Ci troviamo di fronte a una sfida che non ha precedenti per ampiezza e profondità, e dobbiamo saper dare risposte all'altezza di quella lungimiranza che, ancor oggi, rappresenta il patrimonio più prezioso che i Padri fondatori ci hanno lasciato in eredità.
Non è in gioco soltanto la risposta alla crisi epidemica, ma si tratta di un banco di prova fondamentale per il futuro dei nostri popoli e per la stessa stabilità del continente.
Il progetto europeo ha saputo dimostrare l'elasticità e la resilienza necessarie a propiziare fondamentali e positivi cambiamenti. È ora la volta, ineludibile, del rafforzamento della solidarietà politica dell'Unione.
Solo più Europa permetterà di affrontare in modo più efficace la pandemia - sfida di dimensioni realmente globali - sul piano della ricerca e della assunzione di misure per la difesa della salute e sul piano della ripresa economica e sociale. Saremmo tutti più in difficoltà se non potessimo disporre di quella necessaria rete di condivisione che lega i nostri popoli attraverso le istituzioni comuni.
Avvertiamo tutti la responsabilità di unirci nel sostegno alle vigorose misure di risposta alla crisi e alle sue conseguenze. Alle misure già decise e a quelle ancora da assumere.
Il cammino europeo ha prodotto enormi progressi, in questi settant'anni, verso quella "fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica" immaginata da Schumann.
Ora l'emergenza in corso non fa che confermare l'urgenza di rispondere alle istanze di cambiamento espresse dai cittadini europei, per sviluppare ancora di più il "fermento di una comunità più profonda".Tessere le fila del nostro destino comune è un dovere al quale non possiamo sottrarci».


Fonte: Quirinale
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