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FAO: appello Direttore Generale a parlamentari affinché pongano sicurezza alimentare e nutrizione in cima ad agenda politica

29-10-2018 19:15 - Economia
GD - Madrid, 29 ott. 18 - È fondamentale che i parlamentari di tutto il mondo agiscano per adattare e migliorare i quadri legali, politici e istituzionali per porre fine alla fame e assicurare diete sane e nutrienti a tutti: questo il senso dell'appello lanciato da José Graziano da Silva, direttore generale della FAO, rivolgendosi a circa 200 parlamentari riuniti al Summit Globale dei Parlamentari contro la Fame e la Malnutrizione a Madrid, ai quali ha detto che "voi potete garantire che la sicurezza alimentare e la nutrizione siano al centro dell'agenda politica e legislativa".
"Questo vertice rappresenta un'opportunità per affrontare questa sfida veramente globale da una prospettiva multilaterale, l'unico prisma efficace dal quale identificare soluzioni e mettere in atto le misure e la legislazione necessarie nei vostri rispettivi paesi per raggiungere Fame Zero entro il 2030", ha affermato il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. "È anche un'opportunità per mettere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al centro di tutte le politiche e le priorità pubbliche, e per mettere questo dibattito in una posizione centrale, dando risposta alle necessità della società prendendo a riferimento i valori universali che ci legano" ha aggiunto.
Quando tre anni fa i leader globali hanno adottato l'Agenda 2030, hanno definito l'obiettivo Fame Zero (l'eradicazione della fame e di tutte le forme di malnutrizione) come una condizione essenziale per un mondo più equo e pacifico. "Paradossalmente, la fame ha continuato a crescere da allora" ha ricordato Graziano da Silva.
Secondo le ultime stime della FAO, 821 milioni di persone - l'11 percento della popolazione mondiale- soffre la fame tutti i giorni. Allo stesso tempo, altre forme di malnutrizione sono cresciute, con circa due miliardi di adulti che oggi sono sovrappeso, dei quali 672 milioni obesi.
Globalizzazione e obesità - "Se non troveremo modi concreti per porre fine all'aumento costante dell'obesità, il numero di persone obese raggiungerà presto il numero di persone colpite dalla fame" ha affermato Graziano da Silva.
"Dobbiamo mettere in atto sistemi alimentari che forniscano cibo sano e nutriente accessibile a tutti" ha aggiunto, facendo notare che l'obesità dovrebbe essere trattata come una questione di interesse pubblico, e non come un problema individuale.
L'obesità si verifica sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, anche dove c'è la fame. Un fenomeno che Graziano da Silva chiama "la globalizzazione dell'obesità", sottolineando che "otto dei venti Paesi dove l'obesità sta crescendo più rapidamente si trovano in Africa".
Il motivo principale dietro questo aumento allarmante, ha spiegato, è che i sistemi alimentari odierni non forniscono diete sane, e nel mondo le persone consumano sempre più alimenti industriali altamente processati, con pochi nutrienti e alti contenuti di grassi saturati, zucchero, sale, e additivi chimici. Un altro elemento che ne favorisce il consumo è che questo cibo è a più buon mercato e più facile da preparare rispetto al cibo fresco - soprattutto nelle zone urbane.
"Sfortunatamente, il cibo processato è anche più conveniente per il mercato internazionale. E questo ha un impatto notevole sulle popolazioni che devono importare buona parte del proprio cibo, come le isole del Pacifico e dei Caraibi" ha affermato Graziano da Silva. "Ci sono esempi come il Messico e il Vietnam dove si registra un aumento del consumo di cibi e bevande non salutari di importazione, a seguito di trattati di libero scambio".
Siccome gli Stati sono responsabili del benessere dei propri cittadini, che include il diritto ad un'alimentazione adeguata, essi devono incoraggiare, educare e mettere le persone nella posizione di poter scegliere diete sane, oltre a esprimere una legislatura specifica per migliorare la nutrizione, ha continuato Graziano da Silva.
Trasformare i sistemi alimentari - Il direttore generale della FAO ha sottolineato come esistano "ottimi esempi recenti" di azioni per la sicurezza alimentare e la nutrizione ad opera di parlamentari. Il Canada, per esempio, ha proibito l'uso di alcuni tipi di grassi artificiali nella produzione alimentare, mentre l'Argentina sta seguendo lo stesso percorso. Il Cile ha invece adottato una legge per rendere le informazioni delle etichette alimentari più complete e più comprensibili al consumatore, soprattutto per i bambini.
Graziano da Silva ha presentato la pubblicazione "La Sfida per la Nutrizione", nella quale FAO e OMS pongono una serie di misure che i parlamentari possono promuovere per trasformare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo.
È essenziale, per esempio, esprimere politiche per diversificare la produzione e facilitare il consumo di cibo fresco, prodotto localmente da agricoltori a livello familiare. È inoltre importante introdurre l'educazione alla nutrizione nei programmi accademici, e regolamentare la pubblicità rivolta ai bambini.
"Nonostante le recenti battute d'arresto, un mondo senza fame e malnutrizione è ancora a portata di mano, ma dobbiamo agire in fretta e con decisione. È nostra comune responsabilità promuovere l'impegno politico che permetterà che ognuno possa sfamarsi con dignità. Fame Zero entro il 2030 è possibile se lavoriamo assieme" ha concluso Graziano da Silva.
Il Vertice globale dei Parlamentari contro la Fame e la Malnutrizione è un'iniziativa congiunta del Parlamento spagnolo, dell'Agenzia spagnola per la Cooperazione internazionale allo Sviluppo (AECID), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), il Fronte dei Parlamentari dell'America Latina e dei Caraibi contro la Fame.
Ci sono al momento circa 40 alleanze e fronti parlamentari contro la fame e la malnutrizione nel mondo, incluso 4 internazionali e 34 nazionali - 19 di questi in America Latina e nei Caraibi.


Fonte: FAO
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