Educazione civica: Sgrelli (Accademia Cerimoniale), "serve crederci e insegnanti ben formati per salvaguardare regole democratiche"
12-08-2019 11:37 - Opinioni

Fu Aldo Moro che, da Ministro della Pubblica Istruzione, introdusse l'insegnamento della educazione civica. Erano i primi anni della Repubblica e gli italiani avevano bisogno di una educazione alle nuove regole democratiche e, da grande statista, Moro seppe affrontare il problema e darvi soluzione negli aspetti scolastici. Poi l'educazione civica ha subito l'aggressione della ventata libertaria del ‘68 e l'argomento parve espressione della reazione e, come tale, da accantonare.
Dopo varie vicissitudini, ora l'insegnamento viene riproposto, anche in forma allargata ai temi ambientali. L'Accademia del Cerimoniale si è sempre spesa in tutte le sedi per favorire l'insegnamento di questa materia, preziosa per la salvaguardia delle regole democratiche. Per questo è necessaria una specifica adeguata formazione dei docenti preposti a questa istruzione, nella convinzione che ogni azione utile a contrastare l'attuale degrado delle forme istituzionali vada condotta con impegno, fermezza e preparazione.
Non solo, ma serve che le istituzioni preposte e soprattutto i docenti siano convinti dell'ineludibile utilità di questo insegnamento. Insomma, esso non dovrà essere relegato, come in passato, a ‘materiucola' riempitiva dell'orario delle lezioni, ma argomento fondamentale a formare i giovani ad essere cittadini attivi, protagonisti, coscienti e responsabili. Sarebbe proficuo se in questo ritorno a scuola dell'educazione civica fossero coinvolte anche le famiglie, creando così un circolo virtuoso nella società. Non dimentichiamo che la forma è sostanza.
di Massimo Sgrelli
Presidente del Comitato scientifico dell'Accademia del Cerimoniale, già Capo del Dipartimento del Cerimoniale di Palazzo Chigi per un ventennio, docente e formatore, autore del manuale di protocollo contemporaneo “Il Cerimoniale”
Fonte: Massimo Sgrelli