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Brexit: amb. Morris, “Regno Unito aperto ai talenti italiani, italiani restate”

30-01-2020 21:14 - Ambasciate
GD - Roma, 30 gen, 20 – “Operazione camomilla” per gli italiani in vista della Brexit. “Italiani ed europei che sono già nel Regno Unito o che arriveranno entro la fine dell'anno avranno diritti garantiti e protetti dall'accordo di recesso”, ha infatti detto l'ambasciatore britannico in Italia, Jill Morris, in una conferenza stampa convocata a Roma, nella sua residenza di Villa Wolkonski, alla vigilia dell'entrata in vigore della Brexit. E poi ha ribadito le rassicurazioni volte alla comunità dei circa 700 mila italiani residenti nel Regno Unito. “Sono inclusi i diritti di lavoro, il sistema sanitario, il sistema pensionistico, l'accesso alle scuole. Tutti i diritti che hanno avuto fino ad oggi. Dopo il periodo transitorio ci sarà un nuovo sistema britannico per gestire l'immigrazione basato sulle esigenze dell'economia britannica. E grazie a un nuovo ‘global talent visa scheme' per i ricercatori il Regno Unito rimarrà aperto ai talenti globali e italiani”, ha detto.
Poi, quasi rievocando lo stereotipo americano dello Zio Sam per l'arruolamento alle armi dei giovani americani, la diplomatica ha Londra ha aggiunto: «Grazie! agli italiani che hanno scelto il Regno Unito, we want you to stay».
Così, alla vigilia della «data storica» che segna l'uscita di Londra dall'UE, Jill Moriss ha sottolineato: «Sono orgogliosa del numero di italiani che hanno fatto del Regno Unito la loro casa», confermando così l'«impegno, la dedizione e il successo» dei tanti che hanno scelto di vivere nel Regno Unito, tra cui una folta comunità accademica. E ha tenuto quindi a ricordare che «i diritti di chi vive già nel Regno Unito saranno tutelati. E gli stessi diritti saranno riconosciuti a quanti arriveranno nei prossimi mesi fino alla fine del periodo di transizione». Anzi, «il Regno Unito lascia l'Unione Europea, ma non lascerà l'Europa».
Per l'amb. Morris «ci troviamo alla vigilia di una data storica, che segna l'inizio di una nuova fase. Siamo ambiziosi per il futuro. I nostri obiettivi sono di costruire una nuova partnership con l'Ue, essere in prima linea nella promozione del libero commercio a livello globale. Il Regno Unito rappresenterà una forza positiva nel mondo, difendendo i valori di democrazia e i diritti umani, e proteggendo l'ambiente. Continueremo a essere amici e partner dell'Europa, continueremo a onorare e fare tesoro della nostra cultura condivisa e dell'identità europea che ci appartiene. La storia, le tradizioni e la geografia continueranno a tenerci vicini. E staremo insieme per difendere i valori comuni, valori che sono percepibili nel grande legame che da sempre unisce i nostri cittadini».
Parlando con convinzione ed esprimendosi in un ottimo italiano, l'amb. Morris ha sostenuto: «Ci predisponiamo ora ai negoziati che inizieranno presto per definire il futuro della nostra relazione con l'UE, per cui ci auguriamo di poter realizzare insieme la nostra aspirazione comune per un accordo ampio e ambizioso, come delineato nel documento condiviso con la Dichiarazione Politica», ha detto ancora la rappresentante di Londra in Italia. «Il Governo britannico è pronto a lavorare sodo per raggiungere questo obiettivo. Ma qualunque cosa accada, il periodo di transizione terminerà alla fine di quest'anno, quindi è necessario lavorare in maniera rapida e costruttiva per raggiungere i nostri obiettivi», ha sottolineato Morris annunciando poi che il premier Boris Johnson «esporrà pubblicamente nei prossimi giorni i dettagli della nostra posizione negoziale».
Entrando nei dettagli, la rappresentante del Governo di Londra, ha sostenuto che «al termine del periodo di transizione post Brexit, che qualunque cosa accada terminerà alla fine del 2020, il Regno Unito adotterà in materia di immigrazione un nuovo sistema con un meccanismo a punti, simile a quello dell'Australia».
Il nuovo sistema che il governo di Johnson sta mettendo a punto, «rifletterà le esigenze della nostra economia», ha spiegato l'ambasciatore, ricordando che «il premier nei giorni scorsi ha annunciato un nuovo 'global visa scheme' per ricercatori e scienziati». Si tratta, ha detto la Morris, di «un segno importantissimo di attenzione aperto ai talenti internazionali. Durante il periodo di transizione rimarranno valide le norme UE».
Poi venendo alle ottime relazioni bilaterali tra Londra e Roma, l'ambasciatore inglese ha sottolineato che «abbiamo davanti un anno entusiasmante per i rapporti bilaterali con l'Italia». Anzi, ha proseguito, «mi sento orgogliosa del lavoro fatto come ambasciata con i nostri amici italiani per arrivare a questo punto», ha sostenuto riferendosi alla lunga fase negoziale per giungere all'accordo di recesso tra Regno Unito e Unione Europea. «Un accordo con il quale abbiamo dato certezze ai nostri cittadini», ha precisato.
Insomma, «la Brexit può essere un'opportunità per far crescere la relazione speciale tra Italia e Regno Unito» perché Londra vuole «sfruttare» le opportunità della Brexit per «alimentare una relazione da sempre speciale e che vogliamo far crescere in futuro, la nostra partnership con l'Italia. Continueremo ad essere sempre amici e partner affidabili». Per questo, parola dell'ambasciatore Morris, «intendo lavorare da subito fianco a fianco con gli interlocutori italiani». In tal senso la diplomatica ha reso omaggio «alla disponibilità mostrata dall'Italia nei confronti di Londra, nei 43 mesi intercorsi dal referendum sulla Brexit, fino alla definizione dell'accordo di recesso tra Regno Unito e UE».
Nel suo intervento la rappresentante di Londra ha ribadito: «Abbiamo beneficiato di un lavoro continuativo e di grande collaborazione con le istituzioni italiane. Negli ultimi anni siamo stati entrambi impegnati ad informare, spiegare e rassicurare i nostri concittadini che risiedono in Italia e Regno Unito, prendendo parte a diverse iniziative organizzate a tal fine tra Roma e Londra».
Per quanto riguarda il bilancio dei rapporti tra Italia e Regno Unito, Morris ha rilevato che «gli ultimi anni non hanno smesso di essere incredibilmente proficui e prolifici per la nostra relazione bilaterale, a tutti i livelli. In base agli ultimi dati disponibili, nel 2018 i flussi commerciali tra Italia e Regno Unito sono aumentati del 3.4% rispetto all'anno precedente. Gli scambi di beni e servizi hanno raggiunto un valore di 44,5 miliardi di euro». Inoltre, «nell'anno finanziario 2018-2019, il Regno Unito si è confermato la prima destinazione europea per investimenti diretti esteri, per cui l'Italia è stata il secondo Paese europeo a investire nel Regno Unito, superata soltanto dalla Germania. Alla fine dello scorso anno finanziario, l'Italia ha aumentato il numero di nuovi investimenti nel Regno Unito, contribuendo alla creazione di oltre 1.500 nuovi posti di lavoro. In tema di turismo, nel 2018, gli italiani in vacanza nel Regno Unito sono aumentati del 2% rispetto al 2017, raggiungendo la cifra record di 1,8 milioni. Parallelamente, è aumentato costantemente negli ultimi anni anche il numero di turisti britannici in Italia, a testimonianza di una passione e di un interesse reciproco che continuano a crescere nel tempo», ha sottolineato l'ambasciatore Morris.


Fonte: Redazione