Bangladesh: più facile realizzare il sogno di aumentare il reddito nazionale grazie al digitale
12-09-2018 14:51 - Opinioni
GD - Dacca, 12 set. 18 - Dopo due anni e mezzo dalla pubblicazione del settimo piano quinquennale per lo sviluppo del Paese ("Achieving Digital Bangladesh by 2021 and Beyond"), il Bangladesh ha fatto degli importanti passi avanti per raggiungere il suo obbiettivo: diventare un Paese a reddito medio-basso entro il cinquantesimo anniversario dall´Indipendenza (26 Marzo 1971). Lo sviluppo in corso promosso dal Governo però non sembra sufficiente a tramutare questo sogno in realtà, forse per via delle difficili condizioni economiche e ambientali, per l´abitudine del Bangladesh di fare affidamento su donazioni da parte di Paesi esteri e per il crescente sostegno di ONG, sia internazionali che locali, fenomeno che riflette ed intensifica la debolezza dello Stato.
"Tecnologie Digitali, Sviluppo Rurale e Inclusive Business: un approfondimento nel contesto del Bangladesh" ha proprio lo scopo di analizzare come l´attuazione di un modello di business inclusivo nel campo delle ICT potrebbe essere preferibile ad iniziative già in corso o integrato con queste, in modo da raggiungere una maggiore autonomia e così facilitare la crescita economico-sociale del Paese fino alle aree più isolate ed alle persone più svantaggiate.
L´idea alla base dell´Inclusive Business è l´inclusione commerciale dei poveri come clienti, produttori, consumatori, imprenditori e impiegati, in modo da aiutare le comunità a basso reddito ed al contempo generare profitti. Avendo sostenuto il Bangladesh dal 2000 una crescita economica annuale del 6% ed essendo famoso per le iniziative di Social Business (precursore del business inclusivo), scegliere questo Paese come campione per l´analisi è sembrata quasi una scelta obbligata.
Il motivo principale per cui ci si chiede se l´Inclusive Business possa essere una soluzione migliore in Bangladesh rispetto al Social Business ed alle attività condotte da Organizzazioni No Profit, è che già nel 2013 l´Asian Development Bank ha riportato dati interessanti. L´impatto sociale nell´Inclusive Business appare infatti notevolmente maggiore che negli altri due modelli, con una media di circa 27 mila abitazioni beneficianti, rispetto alle 500 ed alle meno di 5 mila ottenute rispettivamente dalle ONG e dal Social Business.
Studiando i lavori del progetto PROTIC (No Profit) e quelli della Grameen Phone (Inlusive Business) nei villaggi del Bangladesh, si nota che diversi aspetti lasciano intravvedere una possibilità di collaborazione tra i due approcci, prospettiva facilitata anche dall´interesse che il Paese ha mostrato per il business inclusivo già dal novembre 2016, stringendo un´alleanza con l´Inclusive Business Sweden e tenendo nel tempo diverse conferenze sul tema.
Dai risultati emerge che un modello di questo tipo potrebbe aiutare a superare gli ostacoli economici che i partecipanti al progetto PROTIC hanno dichiarato di incontrare a causa del costo elevato della banda larga ed allo stesso tempo quelli di budget, di sostenibilità e di incentivi che sono stati invece sottolineati durante le conferenze.
Le comunità oggetto di studio di PROTIC hanno inoltre manifestato il desiderio di aumentare la redditività degli affari e di ricevere maggiori informazioni su agricoltura e commercio; questo, unito alla registrazione di un aumento dell´uso della calcolatrice (nonostante fosse uno strumento presente già nei vecchi cellulari) e dell´emergere di attività di micro-business potenziate dall´uso degli smartphone o nate grazie all´utilizzo di essi, fa capire che nei villaggi considerati sono già presenti l´abitudine e le potenzialità per un´iniziativa di business.
Servirsi della tecnologia digitale per scopi lavorativi potrebbe per di più aiutare gli abitanti delle comunità a superare le difficoltà di comprensione relative all´utilizzo dei cellulari che hanno portato PROTIC ad ipotizzare per il futuro un supporto continuo piuttosto che altra formazione, cosa che però potrebbe non aiutare il Bangladesh ad uscire dalla situazione di dipendenza di cui, come detto, soffre da anni.
In particolare, oltre ad un modello simile a quello della Grameen Phone, si potrebbero utilizzare i dispositivi digitali come implemento di settori differenti, ad esempio quelli più diffusi dell´agricoltura e del commercio o quelli dell´educazione e della sanità.
Visto come l´interazione tra mercato, Stato e Terzo Settore si è dimostrata essere una base solida per l´organizzazione della Grameen Phone, un´iniziativa di Inclusive Business in Bangladesh dovrebbe probabilmente partire da una struttura di questo tipo per evitare di incorrere in problematiche legate alla messa in atto di un modello del genere.
Infatti, nonostante che i Paesi più poveri siano una grande opportunità in quanto rappresentano un intoccato potenziale commerciale con un alto potenziale d´acquisito (un totale di circa 3,5 trilioni di dollari), l´Inclusive Business si trova talvolta costretto all´improvvisazione a causa di diversi fattori tra cui l´ingresso in un mercato poco conosciuto e con una struttura completamente diversa rispetto a quella abituale, non solo a livello di attori coinvolti, ma anche di ambiente e risorse.
Tuttavia quello che è importante sottolineare è che non si tratta di un´iniziativa più rischiosa di altre, quanto piuttosto di dover fare i conti con tipologie di rischio diverse dal solito.
Il modo migliore per imparare a gestire questi effetti collaterali è essere consapevoli della loro esistenza e soprattutto cominciare l´iniziativa d´Inclusive Business partendo da un orientamento che studia, considera, favorisce e coinvolge tutte le parti considerate.
di Viviana Capozza
Laurea triennale in Comunicazione Pubblica e d´Impresa, Sapienza Università di Roma
viviana@capozza.it
Fonte: Viviana Capozza