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Azerbaigian: amb. Ahmadzada, «il 28 maggio ha valenza storica in Oriente musulmano»

28-05-2020 14:33 - Ambasciate
GD - Roma, 28 mag. 20 - Oggi ricorre una data importante, anzi storica per l'Azerbaigian in quanto segna il 102° anniversario della nascita della Repubblica, «la prima Repubblica democratica nell’Oriente musulmano e posto le basi per il consolidamento di una realtà che oggi rappresenta il Paese più grande del Caucaso meridionale». A ricordarlo è stato l’amb. Mammad Ahmadzada in occasione del Giorno della Repubblica nel corso di una video-conferenza «L’importanza della data del 28 maggio nella storia dell’Azerbaigian e il partenariato strategico tra Italia e Azerbaigian», organizzata dalla sua ambasciata. «»
«Il 28 maggio ha una valenza storica per l’Azerbaigian e per il nostro popolo perché nel 1918 proprio in questa data il popolo dell’Azerbaigian ha creato la prima repubblica democratica nell’Oriente musulmano», ha spiegato il diplomatico che ha voluto ringraziare anche tutti gli altri relatori intervenuti in questa ricorrenza. «Questo è stato uno Stato laico che ha portato una serie di innovazioni politiche in quell’area geografica: siamo stati noi i primi, in tutto quello scacchiere, a creare un Parlamento multipartitico, abbiamo dato il diritto di voto alle donne. Sono state fatte una serie di cose eccezionali che hanno avuto inoltre un impatto molto importante sulla storia dell’Azerbaigian negli anni futuri. È una storia che purtroppo è finita dopo 23 mesi, l’Azerbaigian ha perso la sua indipendenza perché a quell’epoca era un Paese fondamentale, come lo è oggi, per la produzione di petrolio e aveva un’importanza strategica per i sovietici, soprattutto Baku», ha ricordato l’ambasciatore, «ma in 70 anni di storia sotto dominio sovietico, il popolo del’Azerbaigian non ha mai smesso di sognare l’indipendenza e, quindi, nel 1991 abbiamo colto questo periodo storico per ripristinarla».
Il diplomatico di Baku ha poi ricordato che «è stato un periodo molto duro per una serie di problemi interni, politici, economici, ma anche per l’aggressione militare subita in questo periodo. Nei primi anni di indipendenza abbiamo perso il 20 per cento dei nostri territori, praticamente la regione di Nagorno Karabakh insieme a sette distretti adiacenti da dove più di un milione di profughi hanno perso le loro case. Sono state approvate una serie di risoluzioni e decisioni da parte di numerose organizzazioni internazionali e tutti questi documenti hanno riconosciuto l’integralità territoriale dell’Azerbaigian e la regione di Nagorno Karabakh come parte dell’Azerbaigian. Hanno inoltre chiesto all’Armenia di ritirare le sue forze armate dai territori occupati e di dare la possibilità ai profughi rifugiati di tornare nelle loro case. Queste risoluzioni non sono state purtroppo implementate da parte dell’Armenia e questo problema rimane ancora irrisolto».
L'amb. Ahmadzada ha proseguito rilevando che «l’Azerbaigian, in quel periodo molto difficile, grazie a una strategia lungimirante del leader Heydar Aliyev, ha potuto risolvere le minacce alla sua indipendenza, soprattutto nei primi anni con il ritorno del leader al potere il Paese ha potuto consolidare la sua indipendenza. E con la stabilità anche in Azerbaigian sono arrivati grandi investimenti, soprattutto nel settore dell’oil and gas. L’Azerbaigian è diventato quindi un membro molto importante e attivo della comunità internazionale. Durante la guida del presidente Ilham Aliyev l’Azerbaigian è poi diventato un leader regionale e ha potuto realizzare una serie di progetti nel settore energetico, anche a livello di infrastrutture, che hanno un’importanza a livello mondiale».
«L’Azerbaigian», ha concluso l’ambasciatore nel suo intervento, «ha rafforzato la sua posizione internazionale, ha tenuto sempre un ruolo fondamentale nella collaborazione internazionale: oggi è il Paese più grande del Caucaso meridionale dal punto di vista della potenza economica e porta avanti una serie di progetti strategici che danno beneficio non solo al nostro Paese ma anche a tutti quelli della regione».


Fonte: Redazione
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