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Alto Adige: per doppia cittadinanza, convocati a Vienna i consiglieri provinciali di Bolzano

02-03-2018 19:34 - Politica
GD - Roma, 2 mar. 18 - Torna d´attualità l´ipotesi che l´Austria dia la propria cittadinanza e il passaporto austriaco agli italiani di lingua tedesca dell´Alto Adige. Il Ministero degli Esteri e per gli Affari Europei del Governo dell´Austria ha infatti convocato i consiglieri provinciali di Bolzano a Vienna il prossimo 23 marzo "per uno scambio di opinioni sulla possibilità dell´estensione della cittadinanza austriaca in aggiunta a quella italiana per gli appartenenti ai gruppi linguistici tedesco e ladino in Alto Adige". Lo ha reso noto Alessandro Urzì, consigliere regionale e provinciale di Fratelli d´Italia/L´Alto Adige nel cuore, il quale ha precisato che l´incontro, a Vienna, è previsto nella sede del ministero degli Esteri e che "la proposta parte direttamente dal ministro Karin Kneissl, ma anche da quello degli Interni Herbert Kickl". Nessun commento, al momento da parte della Farnesina.
Il Governo austriaco di centrodestra varato in dicembre dal premier Sebastian Kurz ha aperto alla possibilità di concedere al gruppo linguistico tedesco e ladino altoatesino anche la cittadinanza austriaca. Nel programma è scritto infatti che «nello spirito dell´integrazione europea (...), viene preso in considerazione di concedere la possibilità a chi appartiene ai gruppi etnici di lingua tedesca e ladina del Sud Tirolo, per i quali l´Austria esercita una funzione di difesa sulla base dei trattati di Parigi, di chiedere la cittadinanza austriaca in aggiunta a quella italiana».
La reazione del ministro degli esteri Angelino Alfano, espressa dopo un incontro con la collega austriaca, era stata allora: "Ho molto apprezzato le parole del premier Sebastian Kurz e della collega Kneissl sul fatto che siamo Paesi che discutono, ma che non prendono iniziative unilaterali". E ancora: "La posizione italiana sulla doppia cittadinanza è quella storica: il pieno riconoscimento dell´accordo De Gasperi-Gruber, un accordo di successo".
Nella sua nota, pubblicata oggi dal "Secolo Trentino", il consigliere Alessandro Urzì afferma che l´invito austriaco rivolto ai consiglieri di Bolzano "sorpassa a destra il Governo italiano. Prima dell´avvio di una consultazione con lo Stato italiano il Governo austriaco, non senza sottovalutare le conseguenze diplomatiche, contatta e coinvolge ufficialmente i consiglieri provinciali dell´Alto Adige, quasi potesse rivendicare nei loro confronti un canale privilegiato. Ora sarà da chiarire", ha aggiunto Urzì, "se il Governo Gentiloni fosse informato di questo passo politico dell´Austria in una questione che riguarda l´assetto autonomistico e lo status di cittadinanza dei residenti nella provincia di Bolzano. Se non ci fosse stata una comunicazione preventiva l´invito diretto dell´Austria ai consiglieri provinciali di una provincia estera (nella prospettiva di Vienna) rappresenterebbe una grave violazione di una regola diplomatica generale. Se il Governo Gentiloni fosse stato avvisato dalle autorità austriache sarebbe ancora più grave non averlo saputo".
Il consigliere Urzì osserva che "alla vigilia delle elezioni politiche in Italia questo atto assume peraltro una forte turbativa in una campagna elettorale in corso" ed annuncia che nelle prossime ore si rivolgerà "con una nota preoccupata al Capo dello Stato Mattarella per denunciare la accelerazione da parte delle autorità governative austriache del processo di attuazione del rilascio della cittadinanza austriaca potenzialmente alla maggioranza dei cittadini italiani dell´Alto Adige (ma solo quelli che si dichiarino tedeschi o ladini) creando un pericoloso unicum assoluto a livello europeo. Come se l´Italia accreditasse unilateralmente della doppia cittadinanza tutta la popolazione di lingua italiana dello svizzero Canton Ticino".
"Sorprende peraltro questa accelerazione dopo le parole caute e evidentemente imbarazzate di soli pochi giorni fa del Presidente della Repubblica austriaca che aveva espresso forti perplessità circa questo percorso che invece il governo, in sfida anche dello stesso Capo dello Stato austriaco, ha inteso inserire all´ordine del giorno delle proprie attività" conclude la nota del consigliere italiano di Bolzano.

di Carlo Rebecchi


Fonte: Carlo Rebecchi
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