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Agricoltura: voli charter dal Marocco per portare braccianti nella Piana del Fucino

18-05-2020 11:14 - Economia
GD - L'Aquila, 18 mag. 20 - Per tentare di sopperire al bisogno di manodopera, soprattutto specializzata, nel settore agricolo, una trentina di aziende hanno aderito all'iniziativa di Confagricoltura per far tornare gli operai bloccati in Marocco per l'emergenza Covid-19 con voli charter, accollandosi le spese del viaggio. La prima tranche di circa 250 lavoratori extracomunitari arriverà in Italia il 19 e 20 maggio all'aeroporto di Pescara, con i voli in partenza da Casablanca.
I braccianti marocchini saranno trasferiti in pullman nella Marsica, dove osserveranno il periodo di quarantena prima di poter lavorare.
Spostamenti e domicili saranno comunicati alle Asl di Pescara (punto di atterraggio) e Avezzano (competente per i Comuni fucensi), nonché alle due prefetture e al ministero del Lavoro.
L'operazione è stata supportata dal vice ambasciatore del Marocco, Matteo Romanelli, che ha ottenuto il via libera dal ministero degli Esteri. Con l'ok del ministero italiano, l'ambasciata ha attivato le procedure anche per il nulla osta delle autorità marocchine, mirate a riaprire le porte all'arrivo dei lavoratori in lista d'attesa.
«Si è aperto uno spiraglio», ha detto Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura, «ma per risolvere il problema alla radice occorre un'apertura totale del Governo. La grande richiesta delle aziende fucensi certifica la forte carenza della forza lavoro, soprattutto specializzata».
L'apertura agli italiani, infatti, non ha prodotto granché: sul portale di Agrijob, attivato da Confagricoltura per supplire, almeno in minima parte, alla scarsità di braccianti bloccati oltre frontiera per l'emergenza coronavirus, si sono iscritte circa 300 persone. Più o meno la metà ha preso la via del Fucino: una goccia nel mare delle necessità degli imprenditori agricoli che, viste le gravi carenze di manodopera, in più di qualche caso, hanno virato verso le colture con la raccolta meccanizzata. Ora gli agricoltori fucensi aspettano l'arrivo dei braccianti extracomunitari che, naturalmente, prima di prendere la via dei campi dovranno osservare l'isolamento di 14 giorni.
I nuovi arrivi non riusciranno a coprire le necessità: carenze che, in questi giorni, avrebbero innescato il «gioco al rialzo dei braccianti presenti. Per mettere fine al mercimonio», ha rilevato Fabrizio Lobene, presidente di Confagricoltura, «che vede gli imprenditori nel ruolo degli 'sfruttati', il governo apra le porte al rientro dei lavoratori extracomunitari».


Fonte: Redazione
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