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Covid: -20% reddito per 84% imprese di Bosnia Erzegovina operanti con Italia

26-05-2020 19:25 - Ambasciate
GD - Sarajevo, 26 mag. 20 - L'epidemia di Covid-19 sta penalizzando anche le imprese della Bosnia Erzegovina che intessono relazioni con l'Italia. L'84,7% degli imprenditori in Bosnia-Erzegovina, le cui aziende hanno forti rapporti commerciali con l'Italia, si aspetta infatti una contrazione del reddito di almeno il 20% a causa dell'emergenza coronavirus. È uno dei dati emersi dallo studio «Battling Covid-19: Perspectives from the Italian Companies in BiH», basato su un sondaggio a cui hanno risposto 51 aziende e presentato oggi durante un webinar promosso dall'Ambasciata d'Italia.
«Le imprese italiane in Bosnia», ha affermato l'ambasciatore Nicola Minasi, «hanno un ruolo importante, l'Italia è il secondo partner commerciale e gli impiegati locali presso le imprese italiane ammontano a circa 12 mila persone. Quello che accade alle imprese italiane è decisivo per l'economia della Bosnia-Erzegovina. Nello studio ci sono indicazioni importanti sulle difficoltà e opportunità viste dalle nostre imprese, che valgono per tutta l'economia».
Dallo studio, condotto dal prof. Jasmin Hošo della «School of Economics and Business» dell'Università di Sarajevo, emerge che il 66,7% ritiene che la propria attività è minacciata dalla crisi legata al coronavirus. Il 54,3% si aspetta un calo delle entrate superiore del 30%, il 30,4% tra il 20 e il 30%. Attualmente 3.895 dipendenti su 8.720 sono in congedo forzato. Senza aiuti del Governo, il 40% delle imprese pensa di poter sopravvivere per 60 giorni, il 31,3% per 30 giorni. Per la maggior parte i partner italiani non sono in grado di supportare finanziariamente in questa crisi.
L'interscambio commerciale annuo, come ricorda l'ambasciata italiana, tra l'Italia e la Bosnia vale circa 2 miliardi di euro. «In questo periodo sono giunte al nostro ufficio commerciale circa 15 richieste di imprese dall'Italia», ha concluso l'amb. Minasi, «per entrare nel mercato della Bosnia-Erzegovina anche per la produzione: stanno cercando di reagire alla crisi in Italia spostando la produzione».


Fonte: Redazione
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