05 Maggio 2024
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WIIS Italy: Governi facciano pesare i 2,3 miliardi $ aiuti ad Afghanistan

13-12-2022 20:42 - Farnesina
WIIS Italy vertice alla Farnesina WIIS Italy vertice alla Farnesina
Fatima Galiano Fatima Galiano
GD - Roma, 13 dic. 22 - Sono circa 2,3 miliardi di dollari gli aiuti umanitari che l'Afghanistan ha ottenuto, a giugno 2022, dai Paesi occidentali, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento dell'assistenza umanitaria (UNOCHA). Un contributo arrivato soprattutto da Stati Uniti, Regno Unito, Banca asiatica di sviluppo­­, Banca Mondiale. Soldi andati in sicurezza alimentare, istruzione e sanità.
Eppure le donne non sono state coinvolte nemmeno nelle operazioni di consegna umanitaria per via delle restrizioni introdotte dalle autorità talebane, come il divieto di viaggiare per più di 45 miglia (72 km) o di salire a bordo di voli nazionali e internazionali senza un “mahram” (un parente uomo ritenuto il guardiano), l'obbligo di coprirsi il volto in pubblico e di uscire di casa solo in caso di assoluta necessità. Una situazione in rapido e continuo peggioramento.
È partita da qui la Conferenza ‘Women for Peace: the Afghan challenge. Insights from the Task Force of Afghan women' che si è tenuta oggi alla Farnesina con la partecipazione di diverse componenti della Task-Force istituita un anno fa dall'antenna italiana di Women In International Security WIIS, l'associazione internazionale dedicata alla promozione della leadership e dell'avanzamento professionale delle donne nell'ambito della pace e della sicurezza internazionale – con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell'intento di creare una rete di solidarietà a sostegno della partecipazione nel processo di stabilizzazione del Paese delle donne afghane con ruoli di leadership che proseguono la loro attività nel Paese e nella diaspora.
Aperta dall'intervento della Sottosegretaria di Stato agli Esteri, Maria Tripodi, e dalla presidente di WIIS Italy, Loredana Teodorescu, e moderata dalla vicepresidente di WIIS Italy, Nicoletta Pirozzi, e dalla con fondatrice e giornalista Azzurra Meringolo, la Conferenza rappresenta l'evento pubblico del progetto "La partecipazione delle donne al processo di pace e stabilizzazione dell'Afghanistan" nell'ambito del Piano d'Azione Nazionale per l'attuazione dell'Agenda Donne, Pace e Sicurezza 2020-2024 (NAP WPS) e riassume un anno di lavori, incontri e focus group della Task-Force, dando voce ad altre iniziative sviluppate dentro e fuori Europa per le donne afghane, come piattaforma per condividere risultati e favorire sinergie.
Tra le relatrici, Fatima Galiani, una delle negoziatrici afghane che hanno partecipato agli accordi di Doha; Mahmouba Seraj, giornalista e attivista che vive a Kabul e con coraggio si batte per i diritti delle donne parlandone anche alle Nazioni Unite; Frozan Nawabi, ex Direttrice Generale per i Diritti Umani e gli Affari Internazionali delle Donne del Ministero Affari Esteri dell'Afghanistan; Tomas Niklasson, Inviato Speciale UE in Afghanistan; Gianfranco Petruzzella, Inviato speciale italiano per l'Afghanistan, Irene Fellin, Rappresentante Speciale del Segretario Generale della NATO per l'agenda Donne, Pace e Sicurezza e presidente onoraria di WIIS Italy; l'Ambasciatrice italiana a Kabul Natalia Quintavalle.
Secondo WIIS, oggi più che mai sarebbe importante istituire un Consiglio consultivo composto da esperti con background diversi, che conoscano le esigenze locali. In questo modo i Governi che hanno fornito aiuti all'Afghanistan potrebbero monitorarne la distribuzione per garantire che i finanziamenti apportino miglioramenti per i più vulnerabili, comprese donne e ragazze.
“WIIS Italy ritiene che sia necessario – spiega Loredana Teodorescu, Presidente di WIIS Italy, responsabile del Network delle Donne Mediatrici del Mediterraneo - che la visione e le esigenze delle donne siano incluse in tutte le politiche formulate sull'Afghanistan, ritenendo impossibile la stabilizzazione del paese senza le donne”.
Che sia necessario creare più progetti incentrati sul genere, così come fornire sostegno psicologico alle donne in Afganistan, garantendo la loro sicurezza fisica e prevenendo atti di violenza, è emerso fortemente dai lavori del primo anno di vita della Task-Force composta da mediatrici di pace, negoziatrici ed esperte di genere e sicurezza. Non solo. Fondamentale – sempre secondo le valutazioni delle componenti del gruppo di lavoro – creare attività generatrici di reddito e sostenere la cooperazione tra donne in campo politico, sociale, economico e culturale. Ma soprattutto, sarebbe bene che le mediatrici e negoziatrici afghane fossero coinvolte in qualsiasi trattativa riguardante il loro paese.


Fonte: Ministero degli Esteri
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