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Webinar di Ambasciate e Musei Vaticani per celebrare artista Christo

08-09-2021 12:49 - Ambasciate
Christo Vladimirov Javacheff Christo Vladimirov Javacheff
GD – Città del Vaticano, 8 set. 21 – Alcune ambasciate straniere presso la Santa Sede ricorderanno con i Musei Vaticani la morte del celebre artista Christo. Martedì 14 settembre, a poco più di un anno dalla sua scomparsa a New York il 31 maggio 2020, l’artista Christo Vladimirov Javacheff, padre indiscusso della ‘Land art’ e ideatore dei monumenti “impacchettati”, sarà infatti protagonista insieme alla compagna di vita e di lavoro Jeanne Claude (New York, 18 novembre 2009) di un webinar sull’arte contemporanea organizzato dalle Ambasciate presso la Santa Sede di Bulgaria, Francia e Stati Uniti.
Per i Musei del Papa prenderanno la parola la direttrice Barbara Jatta e la responsabile del Reparto Arte Ottocento e Contemporanea Micol Forti.
L’incontro intitolato “Conversation on Contemporary Art. Christo&Jeanne-Claude. L’Arc De Triomphe wrapped” prende spunto dalla realizzazione a Parigi, dal 18 settembre al 3 ottobre 2021, del progetto”l’Arc de Triomphe empaqueté che lo stesso Cristo ideò 60 anni fa e che solo oggi vedrà la luce come segno beneaugurante e di rinascita della capitale francese all’indomani dell’emergenza pandemica.
Nel corso della sua vita artistica, l’artista bulgaro, naturalizzato americano, ha sempre nutrito il desiderio di creare una sua performance “wrapped” anche con i Musei Vaticani. Ebbe così origine nel maggio del 2016 il progetto di “impacchettare”, in questo caso virtualmente”, un frammento della Scuola di Atene di Raffaello per finanziare le opere di carità del Papa.
Si trattava della copertina del cofanetto contenente la serie in dvd prodotta dal Centro Televisivo Vaticano “Alla scoperta dei Musei Vaticani” che aveva come protagonista un personaggio de «La Scuola di Atene» di Raffaello, il più celebre degli affreschi delle Stanze Vaticane. Le 300 copie, firmate dall’artista, furono battute all’asta da Christie’s per sostenere l’Ospedale Pediatrico di Bangui in Centrafrica.
Così commentò l’iniziativa di allora il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani dal dicembre 2007 al dicembre 2016: «Christo, il campione pop dell’arte-evento, mostra che nel tempo della democrazia dei consumi tutto è diventato prodotto consumabile e digeribile. Oggi infatti impacchetta Raffaello. Lo fa per aiutare l’Ospedale Pediatrico di Bangui, nel cuore più disperato dell’Africa Nera: è un mirabile esempio di eterogenesi dei fini. Giulio II chiamò Raffaello per esaltare la gloria sua e della sua Chiesa. Un altro Papa, Francesco, oggi usa Raffaello per un atto di misericordia verso i più poveri fra i poveri».

Fonte: Redazione
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