05 Maggio 2024
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Uzbekistan: si consolida bene presenza italiana, parla Console Comucci

25-08-2022 16:30 - Ambasciate
Console Leonardo Comucci Console Leonardo Comucci
GD – Firenze, 25 ago. 22 – Nel panorama dei diversi Stati emergenti dell’Asia Centrale, nelle relazioni con l’Italia spicca l'Uzbekistan, Paese con oltre 34 milioni di abitanti, già repubblica sovietica. Noto anche per le moschee, i mausolei e i luoghi legati alla Via della Seta, l'antica rotta commerciale che collegava la Cina al Mar Mediterraneo. Samarcanda, la città più importante lungo la Via, ospita un importante esempio di architettura islamica: il Registan, una piazza delimitata da tre scuole religiose decorate con ricchi mosaici e risalenti ai secoli XV-XVII. Secondo i più recenti dati relativi al commercio estero tra Italia ed Uzbekistan del primo trimestre di quest’anno, la bilancia commerciale con il Belpaese cresce da 83,2 milioni di € ad oltre 140,4 milioni di €, ossia del 68, 65 %. Risultati molto positivi sia per l’Italia che per l’Uzbekistan. In particolare, la bilancia commerciale si mantiene molto favorevole all’Italia con esportazioni che crescono da € 77,8 milioni ad oltre 112,6 milioni di €. Le importazioni italiane dall’Uzbekistan si moltiplicano per oltre 5 volte passando da € 5,4 milioni a 27,7 milioni. Insomma, se la crescita si mantenesse allo stesso livello anche nei prossimi trimestri, gli scambi commerciali tra Uzbekistan e Italia supererebbero i 500 milioni nel corso dell’anno.
Le voci più importanti delle esportazioni italiane sono: contatori e strumenti di misura (per € 21,6 milioni, rispetto ai quasi 18 milioni del trimestre precedente). Molto forte è anche l’incremento per il meccano tessile, che aumenta da 8.4 milioni di € a 38,6milioni. Altre voci riguardano macchinario di vario genere, abbigliamento (per 4,5 milioni), mobili (€ 2,8 milioni) e calzature (quasi 2 milioni di €). La voce più rilevante delle esportazioni uzbeche in Italia riguarda l’oro (14,6 milioni) e subito dopo i prodotti dell’industria tessile (11,3 milioni €).
Delle relazioni tra Uzbekistan e Italia il quotidiano GIORNALE DIPLOMATICO ne ha parlato con Leonardo Comucci, console del Paese dell’Asia Centrale dal novembre 2020 per le Regioni Toscana e Umbria.
D.: Console Comucci, qual è la situazione dei rapporti tra Italia e Uzbekistan?
Comucci: «I rapporti continuano a essere particolarmente favorevoli, con varie delegazioni italiane e uzbeche che regolarmente partecipano ai principali eventi di politica internazionale e da ambo le parti si evidenziano sempre più interessi a stringere forti rapporti commerciali tra le due Nazioni.
Oggi l’Uzbekistan, grazie all’enorme lavoro portato avanti dal presidente Shavkat Mirziyoyev, è uno Stato più volte apprezzato in ambito internazionale, aperto ad una maggiore integrazione economica e culturale con il resto del mondo lanciando un esteso programma di radicali riforme chiamato “Nuovo Uzbekistan”, che punta a ridurre la presenza dello Stato e attirando più investimenti stranieri.
La crescita economica si è accompagnata a una maggiore equità sociale grazie alla lotta al lavoro minorile e al lavoro forzato nelle piantagioni di cotone, e al contenimento dell’apolidia attraverso la concessione della cittadinanza a migliaia di persone. Il vasto consenso popolare di cui gode il presidente Mirziyoyev è legato anche al corso di riforme amministrative, giuridiche ed economiche cui ha dato inizio e i cui risultati in termini di maggiore benessere economico sono concretamente percepiti dai cittadini uzbeki.
Un altro fondamentale punto della politica economica dell’Uzbekistan è legato alla forte attenzione agli imprenditori privati mediante un pacchetto di riforme anche fiscali particolarmente favorevoli.
Recentemente, proprio per favorire ancora di più lo sviluppo d’imprese commerciali private, è stato annunciato che, dal 1° gennaio 2023, sarà introdotta un'aliquota fiscale unica del 4% per le microimprese, al posto delle attuali aliquote dell'imposta sul fatturato dal 4% al 25%; sarà raddoppiato il fondo per l’imprenditoria e saranno definite nuove agevolazioni fiscali in base alla localizzazione delle imprese basate sulle infrastrutture presenti.
Un nuovo importante capitolo della politica imprenditoriale uzbeca sarà dedicato ai rapporti con la Giustizia con una forte tutela della proprietà degli imprenditori.
Alla luce di queste importanti facilitazioni commerciali è presumibile che le aziende italiane saranno ancora più interessate ad andare ad investire in Uzbekistan. Va ricordato che negli ultimi 3–4 anni abbiamo assistito al raddoppio dell’interscambio bilaterale, indicativo di una tendenza oramai stabile e non congiunturale. L’Italia è tra i primi 10 esportatori verso il Paese centroasiatico con ancora enormi prospettive di crescita».
D.: Quali sono gli ultimi progetti realizzati in Uzbekistan da parte di aziende italiane?
Comucci: «Tra i diversi progetti decollati nell’ultimo anno realizzati localmente in una logica di forte integrazione con la realtà italiana, c’è la produzione di contatori per il gas di nuova generazione da installare in tutto il Paese con tecnologia italiana; la nascita di uno stabilimento di oreficeria realizzato interamente con tecnici e macchinari italiani; la prima commessa per la produzione di caldaie; ma anche interessanti attività in campo agricolo, come lo sviluppo delle piantagioni di frutta e soprattutto della vite.
Un capitolo molto promettente è rappresentato dalle trasformazioni in corso nel settore energetico, con nuovi impianti per la lavorazione del gas, la modernizzazione dei gasdotti e lo sviluppo di centrali elettriche e energie rinnovabili. Altre opportunità derivano dal settore metallurgico e di estrazione.
Per le PMI italiane i principali canali di sviluppo sono rappresentati dal settore del tessile, della moda e, soprattutto, dell’agroalimentare, includendo l’esportazione dei principali prodotti del Made in Italy e del vino».
D.: Qual è il ruolo del Consolato da lei diretto?
Comucci: «Oggi a Firenze è presente l’unico Consolato in Italia della Repubblica dell’Uzbekistan e, direttamente o indirettamente, collaboriamo con l’Ambasciata per l’assistenza alla numerosa comunità uzbeca presente in Toscana e allo sviluppo delle relazioni in molteplici settori, sia culturali che economici. Abbiamo in prospettiva l’idea di aprire anche una Casa Uzbekistan dove fare conoscere i prodotti uzbechi agli italiani e creare anche quelle condizioni socio-economiche per un ancor maggiore interscambio culturale, sociale e imprenditoriale. In prospettiva, la politica regionale aperta, costruttiva, pragmatica e amichevole dell’Uzbekistan può davvero rappresentare la nuova Via della Seta per l’imprenditoria italiana, con sicuri tassi di crescita e di risultati positivi nel breve medio tempo».

Fonte: Redazione
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