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Uzbekistan: per console Comucci è centrale sviluppo relazioni con Italia

29-12-2021 19:59 - Ambasciate
Uzbekistan: il console onorario Leonardo Comucci Uzbekistan: il console onorario Leonardo Comucci
Inaugurazione del consolato dell'Uzbekistan a Firenze, a sinistra il governatore Eugenio Giani Inaugurazione del consolato dell'Uzbekistan a Firenze, a sinistra il governatore Eugenio Giani
Samarcanda Samarcanda
GD – Firenze, 29 dic. 21 – L'Uzbekistan rientra in quella contenuta cerchia di Paesi dell'Asia Centrale che non sono coinvolti in conflitti di lunga data. E che sta risalendo nelle attenzioni e negli interessi italiani con un crescente volume di scambi e soprattutto con considerevoli prospettive di sviluppo delle relazioni non solo commerciali ma anche culturali. Da anni la sua economia è stabile con tendenza alla crescita. Il Paese ha 33 milioni di abitanti e si pone al terzo posto tra gli Stati CSI e al primo tra i Paesi dell'Asia Centrale. A rappresentare in Italia la Repubblica dell'Uzbekistan è l'ambasciatore Otabek Akbarov.
Il «GIORNALE DIPLOMATICO» ha rivolto alcune domande a Leonardo Comucci, console onorario dell'Uzbekistan per la Toscana e l'Umbria, con sede a Firenze, dove alla presenza del Governatore della Regione, Eugenio Giani, ha recentemente inaugurato la nuova sede consolare.
D.: L'Uzbekistan è sempre più positivamente sotto i riflettori internazionali.
- Comucci: «Sì. La crisi afgana ha fatto conoscere agli Stati europei l'importanza strategica, militare e politica della Repubblica dell'Uzbekistan in quella specifica area e anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è recato a Taskhent per ben due volte nel giro di pochi mesi.
Inoltre i rapporti tra l'Italia e l'Uzbekistan sono notevolmente migliorati con l'attuale presidente, Shavkat Mirziyoyev, che da fine 2016 è succeduto allo storico presidente Islom Karimov. Una ulteriore testimonianza degli ottimi rapporti politici che intercorrono con l'Italia è testimoniato dal recente viaggio in Italia di Aziz Abdukhakimov, deputy primo ministro dell'Uzbekistan, e della figlia del presidente, Saida Mirziyoyeva. In particolare sono stati a Venezia all'inaugurazione della Mostra Internazionale dell'Architettura, dove hanno presentato il tipico modo di vivere Mahalla, Urban Rural Living. Ritengo che presto, si potrà realizzare anche la visita di Stato in Italia di Shavkat Mirziyoyev, presidente dell'Uzbekistan, più volte rimandata a causa dell'emergenza Covid».
D.: Quali i temi del dialogo tra Italia e Uzbekistan?
- Comucci: «Oggi al centro di tutti i colloqui c'è lo sviluppo della cooperazione economica e commerciale fra i due Stati, considerando soprattutto che l'Uzbekistan è un mercato di grande interesse e in fortissimo sviluppo e dove la tecnologia italiana è apprezzata e ricercata.
Con 33 milioni di abitanti, l'Uzbekistan è il più popoloso degli Stati ex URSS dell'Asia Centrale e presenta un forte tasso di aumento demografico. L'economia è guidata dal settore metallurgico, automotive, farmaceutico, elettronico, chimico, estrattivo, tessile. Il Paese vanta una significativa attività nel comparto agricolo e punta sullo sviluppo di una moderna industria di trasformazione alimentare. L'esportazione di gas naturale, oro e cotone fornisce una quota rilevante delle entrate in valuta estera. Bisogna poi ricordare che l'Uzbekistan è ancora oggi il quinto produttore di cotone al mondo, uno dei migliori dal punto di vista qualitativo, e sta esportando anche prodotti finiti sempre più apprezzati nel mercato globale. Il distretto tessile di Prato, grazie al contributo del Consolato a Firenze è in stretto contatto con alcune grosse realtà industriali uzbeke e sono già cominciate alcune importanti collaborazioni».
D.: Quali attività ha seguito il suo Consolato in questo primo anno di attività?
- Comucci: «Abbiamo rivitalizzato l'accordo di amicizia e collaborazione internazionale firmato nel 2012 che lega la Provincia di Firenze, e ora la relativa Città Metropolitana, con la Municipalità di Samarcanda facendoci promotori di numerosi accordi tra le Università toscane e quelle uzbeke. Abbiamo anche favorito l'incontro tra la scuola di moda di Firenze “Polimoda” e l'Istituto Nazionale di Belle Arti e Design “Kamoliddin Bekhzod” NIFAD, principale Accademia dell'Uzbekistan di formazione professionale delle arti e del design. I due istituti stanno pianificando congiuntamente forme di cooperazione accademica nel campo della moda e del design e in un prossimo futuro realizzeremo anche un accordo quadro con la Galleria degli Uffizi e il Ministero della Cultura e del Turismo».
D.: L'emergenza Covid ha penalizzato le relazioni tra i due Paesi?
- Comucci: «Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, abbiamo ricevuto numerose delegazioni di imprenditori interessati al settore tessile, turistico e vitivinicolo. In particolare in quest'ultimo comparto c'è una fortissima attenzione da parte del Governo uzbeko che sta sviluppando la produzione vitivinicola in un'area dove storicamente il vino è sempre esistito e vi è la possibilità per le aziende italiane di investire - attualmente in condizioni di estremo favore - in aree turistiche come Samarcanda o Bukhara, creando importanti percorsi culturali ed enogastronomici. L'Agenzia governativa che si occupa proprio dello sviluppo del settore vitivinicolo è interessata anche all'apertura in Uzbekistan della prima scuola di enologia con professori italiani e in questo settore si possono sviluppare veramente tante sinergie utili per entrambe le nazioni».
D.: Nei confronti dei cittadini uzbeki in Italia avete svolto particolari attività?
- Comucci: «Abbiamo organizzato le elezioni presidenziali per la popolazione uzbeka residente in Toscana che così ha potuto votare direttamente nel Consolato a Firenze. Questo è un grande risultato, fortemente voluto in collaborazione con l'Ambasciata dell'Uzbekistan in Italia. Personalmente ho poi partecipato alle elezioni presidenziali in Uzbekistan in qualità di Osservatore Internazionale».
D.: Quali sono i rapporti con l'Ambasciata della Repubblica dell'Uzbekistan in Italia?
- Comucci: «I rapporti sono ottimi sotto ogni punto di vista. L'ambasciatore Otabek Akbarov è persona competente e molto disponibile. L'apertura del Consolato onorario in Toscana è stato possibile grazie alla sua forte volontà e impegno».
D.: Quali sono i suoi progetti futuri?
- Comucci: «Quando abbiamo inaugurato il Consolato Onorario, nel suo intervento il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha espresso il desiderio di formalizzare un nuovo accordo istituzionale, questa volta direttamente tra la Regione Toscana e la Regione di Samarcanda. Anche la Lombardia ha notevolmente intensificato gli scambi commerciali dopo la visita ufficiale del presidente Attilio Fontana in Uzbekistan. Ecco, noi vorremmo seguire questa strada. E poi vogliamo diventare il vero punto di riferimento della comunità uzbeka toscana, che conta circa 400 persone, e che finalmente con questo Consolato potrà avere in futuro sempre più servizi dedicati».

DdM


Fonte: Redazione
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