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USA: nuovo ambasciatore Jack Markell è arrivato oggi a Roma

26-08-2023 13:03 - Ambasciate
Amb. Jack Markell Amb. Jack Markell
GD – Roma, 26 ago. 23 – L’ambasciatore Jack Markell, da poco nominato rappresentante diplomatico degli Stati Uniti in Italia e nella Repubblica di San Marino, è giunto questa mattina alle ore 09_00 all’aeroporto intercontinentale di Fiumicino insieme alla moglie Carla. Si colma un vuoto di oltre due anni nella sede diplomatica nella capitale italiana, colmato dall’incaricato d’affari. Già governatore del Delaware, Markell è stato scelto dal presidente Joe Biden per rappresentare gli interessi americani in Italia. Il diplomatico è giunto da Filadelfia con un volo di linea dell’American Airlines.
Dopo un periodo di oltre due anni senza un ambasciatore, durante il quale l’incarico è stato tenuto dall’incaricato d’affari Shawn Crowley, l’arrivo dell’amb. Jack Markell segna un passo significativo nell’approfondimento delle relazioni tra Stati Uniti, Italia e San Marino. Il suo predecessore, Lewis Eisenberg, aveva completato il mandato il 17 gennaio 2021.
Markell, da poco più di un anno ambasciatore degli Stati Uniti presso l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a Parigi, non ha nascosto il suo entusiasmo per il nuovo incarico: «Mia moglie ed io siamo entusiasti di essere arrivati a Roma. È per me un onore e un privilegio essere ambasciatore designato degli Stati Uniti presso la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino. Intendo consolidare rapporti più stretti possibile e celebrare legami che da secoli uniscono i nostri popoli».
L’amb. Markell ha inoltre evidenziato la profonda connessione tra Stati Uniti e Italia ricordando «i diciotto milioni di americani che hanno origini italiane». Ha anche sottolineato il legame storico tra il presidente Abraham Lincoln e San Marino, dove fu cittadino onorario. Questi legami, secondo Markell, vantaggiano non solo le singole nazioni coinvolte, ma anche i popoli che rappresentano.
Il nuovo ambasciatore ha anche espresso il suo desiderio di presentare presto le sue credenziali al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, diventando così il 39° ambasciatore degli Stati Uniti in Italia. Markell ha manifestato l’aspettativa di apprendere di più sulla cultura e la gente di Italia e San Marino, rafforzando così i legami bilaterali e aprendo nuovi capitoli di collaborazione.
Nato il 26 novembre 1953, Markell è un uomo dalla personalità poliedrica. Durante la sua carriera, ha dimostrato un impegno costante verso la comunità e la sua crescita, sia a livello locale che internazionale.
Durante il suo mandato da governatore lo Stato del Delaware è uscito dalla grande recessione con la più forte crescita occupazionale nella regione e tra gli stati con i più alti incrementi salariali nel settore privato. Da poco più di un anno era rappresentante degli Stati Uniti presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a Parigi, dopo aver lavorato per alcuni mesi come coordinatore della Casa Bianca per l’operazione Allies Refuge, con la quale il governo statunitense ha portato nel Paese alcuni civili afgani a rischio, in particolare interpreti e dipendenti delle ambasciate Usa, dopo il ritiro militare dall’Afghanistan nell’agosto di due anni fa.
Grande amante della bicicletta, appassionato di poesia e produzione musicale, Markell è sposato con Carla, molto impegnata nelle attività umanitarie, e padre di due figli. Al centro del suo mandato – che, secondo prassi, si concluderà già a gennaio del 2025, indipendentemente dalla riconferma o meno di Biden, al momento del giuramento del nuovo presidente – ci saranno anzitutto i dossier economici, vista anche la sua esperienza nel campo delle telecomunicazioni (prima di impegnarsi nel settore pubblico Markell ha ricoperto la carica di vicepresidente per lo sviluppo aziendale alla Nextel, tra i vari incarichi nel settore privato, che includono Comcast Corporation e McKinsey and Company).
Il nuovo ambasciatore arriva poi alla vigilia della decisione del Governo italiano, dato per scontata, sul ritiro dal memorandum sulla Via della Seta, adesione che non era piaciuta agli americani, e a pochi mesi dall’inizio della presidenza del G7, a gennaio.


Fonte: Redazione
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