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UNIREC e The European House Ambrosetti: ruolo del settore della tutela del credito

26-10-2021 18:14 - Economia
GD - Roma, 26 ott. 21 - L'UNIREC Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito, associazione di Confindustria SIT che rappresenta oltre il 70% del comparto, ha presentato oggi in occasione del proprio convegno annuale i risultati dello studio sul ruolo del settore della tutela del credito per l’inclusione finanziaria in Italia, condotto da The European House Ambrosetti.
L’indagine fotografa uno scenario finanziario complesso per l’Italia in cui il debito di famiglie e imprese riveste un impatto rilevante sull’economia nazionale, pari a 1.986 miliardi di €, che corrisponde a 1,2 volte il Pil italiano del 2020. Ciò avviene a fronte di una scarsa educazione finanziaria della popolazione adulta in Italia che si posiziona al penultimo posto nella classifica dei Paesi OCSE per alfabetizzazione finanziaria (11,1). Più in particolare, fino all’8,2% delle famiglie italiane non ha un rapporto bancario rispetto al dato medio del 3,4% dell’Eurozona.
Il contesto pandemico ha accentuato la scarsità di disponibilità finanziarie degli italiani con la previsione di un ricorso crescente al debito e un incremento stimato dei volumi del debito delle famiglie pari all’8,1% e del 21,3% per le imprese entro il 2023.
Sull’aumento delle fragilità economiche degli italiani ha gravato la crisi economica ingenerata dalla pandemia che ha determinato l’esplosione del debito con un rapporto debito/PIL del 159%, la perdita di oltre 400.000 posti di lavoro e il record storico di individui in povertà assoluta pari al 9,4% della popolazione.
In questo quadro, le aziende di tutela del credito rappresentano un elemento integrante del ciclo debito-credito, attivando numerose filiere e agendo da effetto moltiplicatore sulle attività delle stesse con un contributo significativo all’economia del Sistema-Paese e al mercato del lavoro. Più in particolare, la ricerca ha evidenziato come per ogni € di fatturato delle aziende di tutela del credito se ne generino 1,41 addizionali nell’intera economia; ogni 2 occupati delle aziende di tutela del credito sostengono 1 occupato addizionale nel mondo del lavoro.
Dall’analisi emerge, inoltre, come le aziende di tutela del credito contribuiscano al miglioramento dell’equilibrio economico-finanziario dei propri clienti i quali, grazie ai crediti recuperati, ogni anno riescono a tutelare 129.700 posti di lavoro nell’ottica del circolo virtuoso dell’economia. Più nel dettaglio, grazie alle aziende di tutela del credito le famiglie italiane possono accedere a nuovo debito abilitando nuovo consumo per circa 9.500 €.
Secondo i risultati della survey condotta per Unirec da The European House Ambrosetti, il servizio offerto dalle imprese di tutela del credito ha inciso positivamente sull’aumento della probabilità di recupero del credito; in media, infatti, nel 2020 il servizio ha permesso di recuperare il 44,6% di crediti non riscossi delle società rispondenti alla survey in aumento rispetto al 39,1% del 2019.
La ricerca evidenzia come nel contesto di scarsa educazione finanziaria, le aziende di tutela del credito abbiano a disposizione il know-how per promuovere una maggiore cultura finanziaria nel Paese rivolta in particolare ai giovani, attraverso partnership con il mondo formativo e il sistema delle imprese.
Un’altra direttrice di sviluppo delle aziende di tutela del credito riguarda poi l’evoluzione dell’attività che può andare a includere servizi di consulenza finanziaria ai debitori che possono supportare i cittadini nel percorso di ricostruzione della propria posizione finanziaria grazie a collaborazioni sinergiche con le istituzioni.
“I risultati dell’indagine condotta grazie al prezioso contributo di The European House Ambrosetti pongono in evidenza la centralità del comparto ai fini del bilanciamento e miglioramento degli equilibri economico-finanziari e nell’ottica di una maggiore sostenibilità del Sistema-Paese. Nel contesto di new normal le aziende di Tutela del Credito aderenti a UNIREC intendono offrire il loro contributo per la ripresa economica e per diffondere la cultura dell’inclusione finanziaria ponendosi come attori attivi di cambiamento per una gestione del credito innovativa e al passo con il futuro del Paese”, ha commentato Francesco Vovk, presidente di UNIREC.
“Le aziende della tutela del credito sono parte integrante del ciclo credito-debito: attivano significativi benefici economici e occupazionali lungo le filiere collegate e rappresentano un importante tassello per far crescere l’inclusione finanziaria dei cittadini italiani. Attraverso il servizio offerto dalle aziende del settore, i cittadini possono supportare i propri consumi grazie all’accesso a nuove fonti di finanziamento e al risparmio di costi abilitato rispetto alle vie giudiziarie”, ha commentato Lorenzo Tavazzi, partner e responsabile Scenari e Intelligence, The European House Ambrosetti.


Fonte: Redazione
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