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UNINT: Jorge Carlos Fonseca, poeta e già presidente di Capo Verde, presenta suo libro

15-12-2021 14:33 - Persone
GD – Roma, 15 dic. 21 - Jorge Carlos Fonseca, che dopo due incarichi consecutivi come presidente di Capo Verde ha lasciato la carica al suo successore solo un mese fa, è anche poeta, una delle voci della letteratura più significative del Continente Africano. In quest'ultima veste all'UNINT Università degli Studi Internazionali di Roma ha fatto la prima presentazione in Italia del suo libro “L'inchiostro seduttore delle mie notti“, tradotto da Carlo Giacobbe ed edito dalla casa editrice Tuga.
Presente un parterre d'onore in Università: insieme a studenti e a professori universitari venuti anche da altri atenei romani, ad ascoltare il presidente-poeta c'erano anche Maria Helena Semedo, direttore generale aggiunto della FAO; Jorge Santos, attuale ministro delle Comunità e già presidente dell'Assemblea Nazionale di Capo Verde; Jorge Figueiredo Gonçalves, ambasciatore di Capo Verde in Italia.
Nell'Aula Magna dell'UNINT dopo i saluti istituzionali c'è stata l'introduzione della preside della Facoltà di interpretariato e traduzione, Mariagrazia Russo, che ha raccontato gli stretti rapporti che intercorrono da tempo tra l'Università degli Studi Internazionali di Roma-UNINT e la Comunità capoverdiana, e che hanno anche portato a istituire una borsa di studio triennale dedicata a uno/a studente/studentessa capoverdiana e dedicata alla memoria di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di origini capoverdiane ucciso a Colleferro, vicino Roma, il cui barbaro omicidio tanta emozione ha suscitato in Italia. La borsa di studio era stata assegnata alla presenza della madre e della sorella di Willy.
“Sono sempre stato un uomo appassionato”, ha detto il presidente-poeta Fonseca, il cui mandato presidenziale è durato dal 9 settembre 2011 al 9 novembre 2021, “e tra le mie grandi passioni ci sono la poesia e la politica. Se mi si chiede come è possibile avere un presidente-poeta, so che è una domanda giusta, perché i discorsi dei politici raramente hanno a che vedere con la poesia, sono discorsi noiosi. Il discorso poetico invece è libertario, autonomo. Capisco e vivo questa contraddizione. Ma per me la politica, e per quello fondai un partito, di cui divenni poi dissidente, e mi presentai alle elezioni come indipendente, ha un unico fondamentale valore, la libertà, e la democrazia è solo lo strumento per realizzare quella libertà. E la libertà si esprime, e si insegna, grazie alla letteratura, che è un punto di accesso alla libertà”, ha aggiunto il protagonista dell'evento.
“Ho scritto più libri da presidente”, ha continuato Fonseca, “che prima di essere eletto. E non ho più scritto nulla in questo mese, da quando ho lasciato la carica. Vuol dire che ho bisogno di una certa tensione. È il mio processo creativo. Quando ero presidente portavo sempre con me un taccuino, per appuntarmi idee e sensazioni da riportare poi nei miei libri. Scrivo soprattutto di notte, insonne, al buio e senza accendere la luce per non disturbare chi vive con me, e alla mattina spesso non riesco a capire la mia scrittura”.
Ed ancora il presidente-poeta ha raccontato: “scrivo di più quando non sono felice. E il risultato si traduce in un altro tipo di felicità. Una felicità amara. Ma ho un'idea, forse bizzarra ma di cui sono convinto: che la poesia serva a salvare l'umanità, possa salvare il mondo. E allora, politica e poesia non sono così lontane”.

Fonte: UNINT
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