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UNINT: Germania dopo voto, amb. Elbling "avremo Governo molto stabile"

29-10-2021 17:24 - Opinioni
GD - Roma, 29 ott. 21 - Quale Germania esce dalle elezioni, quale Governo guiderà il Paese, e cosa devono aspettarsi l’Italia e l’Europa dal dopo-Merkel? Ne hanno parlato all’Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT ambasciatori ed esperti. “Assistiamo a una nuova fase del mondo e dell’Europa e anche i cittadini se ne rendono conto. Sta crescendo qualcosa come un’opinione pubblica europea che fino ad ora non c’era”, ha detto l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia Viktor Elbling. “L’Italia resterà un partner essenziale per l’integrazione europea e la Germania vuole che siamo noi europei, e non altri blocchi di potere, a dettare le regole”. Per questo, ha continuato l’ambasciatore, “è essenziale avere una sovranità strategica, un’Europa più forte”. E se si guarda al risultato delle elezioni “ci si rende conto che l’85% dei voti si è concentrato sul Centro e, anche se è vero che c’è stata una frammentazione del voto, che i grandi blocchi che tradizionalmente prendevano il 35% o 40% dei voti hanno perso peso, occorre rilevare che c’è un centro politico forte e maggioritario. Anche se il partito di Angela Merkel sarà all’opposizione avremo in ogni caso un Governo molto stabile, un governo capace di affrontare le sfide più grandi dalla caduta del Muro di Berlino: quella climatica e quella della trasformazione digitale”.
Sulla svolta dell’elettorato tedesco verso il centro si è soffermata anche Tonia Mastrobuono, corrispondente de "La Repubblica" da Berlino, analizzando come quest’ultimo abbia dato prova di maturità “in tempo di populismo, in tempo di tribuni che in altri Paesi fanno l’en plein di voti”.
Anche Francesca Traldi, referente scientifica al Konrad Adenauer Stiftung Italia, ha sottolineato la necessità di stabilità dell’elettorato tedesco. “Dopo sedici anni è giusto che ci sia un cambiamento nel segno della stabilità; è un momento anche di riflessione interna, perché dopo sedici anni in cui un partito è esposto al governo è chiaro che ha esaurito le sue forze, le sue energie e le deve ritrovare, ripensare e riprogrammare. Questo sarà un momento per iniziare una nuova fase politica dove però, come è stato ricordato e citato anche da l’amb. Elbling, i capisaldi restano intatti”.
“Si chiude la lunga stagione del governo di Angela Merkel, che ha costituito insieme novità e continuità per il popolo tedesco”, ha affermato da parte sua l'amb. Michele Valensise, già diplomatico italiano e Berlino e oggi presidente di Villa Vigoni, il Centro italo-tedesco per il dialogo europeo. “E mi auguro che la 'coalizione semaforo' giallo-verde-rossa verso la quale si va (mai c’è stata una coalizione a tre) abbia propensione verso una politica di spesa, controllata ma di spesa. Certo, a volte la Germania è stata criticata per un impegno giudicato insufficiente o troppo debole rispetto al Cantiere Europeo, ma nella matrice dei tre partiti che costituiranno probabilmente la nuova coalizione c’è un forte sentimento europeo. E spero che questo si traduca in atti concreti di politica, in modo da superare vecchie alleanze con Paesi europei, l’asse forte tra Germania, Francia e Polonia, per riuscire ad andare oltre”.
Marta Dessù, direttore della rivista "Aspenia" e già viceministro degli Affari Esteri italiano, ha poi messo in rilievo come “Scholz, il grande artefice di questa clamorosa risurrezione della socialdemocrazia tedesca, avrà un problema simile a quello di Joe Biden, perché in realtà la sua base politica è molto più a sinistra di quanto non sia lui. Questa coalizione a tre sarà complessa e avrà un’opposizione feroce da parte della Cdu che per la prima volta va all’opposizione. A creare problemi ci sarà anche un’estrema destra molto presente in alcuni territori dell’Est”.
D’altro canto, Tobias Mörschel, direttore di Friedrich Ebert Stiftung Italia, ha sottolineato come il problema di un elettorato più a sinistra del leader stesso non vada sottovalutato, “ma dobbiamo anche ricordarci perché la SPD ha vinto questa elezione, ha vinto perché il partito era unito”. Di unità quindi ha parlaro Mörschel, di un “leader forte, un partito unito e un programma che unisce partito, leader e anche i giovani”.
Il prof. Ciro Sbailò, preside della Facoltà di Scienze della Politica dell’università degli Studi Internazionali UNINT di Roma ha invece richiamato i risultati dei lavori di un precedente convegno sulla difesa europea tenutosi all’Ateneo e ha espresso l’auspicio che il Cancelliere Scholz, come già preannunciato durante la campagna elettorale, possa imprimere un’accelerazione al processo di formazione di un esercito europeo.
Tra riferimenti alla sostenibilità e al legame tra geopolitica ed economia, non sono infine mancati spunti e consigli per gli studenti dell’Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT presenti in sala, come quello di studiare il tedesco, valido, secondo Marta Dassù, anche e soprattutto per chi sceglie Scienze Politiche.

Fonte: UNINT
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