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UK-Italia: come rafforzare collaborazione scientifica bilaterale

03-02-2023 06:28 - Ambasciate
Amb. Edward Llewellyn Amb. Edward Llewellyn
GD - Roma, 3 feb. 23 – Le solide relazioni scientifiche tra Italia e Regno Unito, il potenziale impatto dell'uscita del Paese dall'Unione Europea e gli interrogativi legati all’associazione del Regno Unito al programma Horizon Europe: questi e altri temi sono stati analizzati dal Rapporto finale del progetto UK-IT BEST+SHAPE (Bilateral Exchange in Science and Technology + Social Sciences Humanities & the Arts for People and the Economy), presentato a Villa Wolkonsky, residenza dell'ambasciatore britannico Edward Llewellyn.
BEST+SHAPE è stato ideato dall’ufficio scientifico del network diplomatico britannico in Italia (UK Science and Innovation Network), con l’obiettivo di offrire una panoramica sullo stato attuale delle collaborazioni tra Italia e Regno Unito in materia di ricerca nei settori STEM/Salute e nell'area SHAPE, al fine di individuare soluzioni alle criticità riscontrate e migliorare le interazioni tra i due sistemi, rendendo così la collaborazione italo-britannica sempre più efficace.
Il Rapporto finale è il risultato di un anno di intenso lavoro, che segue il lancio del progetto avvenuto nel dicembre 2021 alla presenza dei Ministri della Ricerca di entrambi i paesi. Il documento, che ha raccolto informazioni originali grazie a un questionario diffuso tra gli addetti ai lavori (oltre 350) e a interviste ad accademici e scienziati dei due paesi, dà così voce alle riflessioni e ai suggerimenti di quanti sono già attivamente impegnati sul campo. Da questo processo di consultazione è emersa la richiesta di investire sugli accordi bilaterali tra università, che possono rappresentare un canale complementare a quello dei grandi progetti europei, per mantenere le relazioni scientifiche tra i due paesi.
Tra le criticità segnalate, c’è l’aumento delle tasse universitarie per gli studenti europei nel Regno Unito, che costringe molte università italiane - soprattutto quelle di minori dimensioni - a cercare soluzioni alternative per la formazione degli studenti che vogliono trascorrere un periodo di studio all’estero. Anche le difficoltà create dai tempi di attesa alle dogane per lo scambio di materiale utile alla ricerca, come documenti, dispositivi e campioni biologici.
Il lavoro ha fatto emergere cinque punti chiave portati all’attenzione dei due Governi: supporto alle università minori, corsie preferenziali per gli scambi scientifici, implementazione e finanziamento degli accordi bilaterali, individuazione di referenti per gli accordi e le relazioni, anche ad alto livello, e soluzioni per favorire la mobilità degli studenti. L’obiettivo è far sì che le relazioni di collaborazione tra Italia e Regno Unito continuino a rafforzarsi e ad essere reciprocamente proficue, anche dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
Oltre all’amb. Lewellyn, all’evento hanno preso parte Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, numerosi presidenti di enti nazionali di ricerca e rettori, e Susie Kitchens, vice director Global Research and Innovation al BEIS (Department for Business, Energy and Industrial Strategy).
Dopo il benvenuto dell’ambasciatore inglese, i lavori si sono aperti con un video di saluto di George Freeman, ministro della Scienza, Ricerca e Innovazione del Regno Unito, che non ha potuto essere presente come previsto perché trattenuto a Londra da sopravvenuti impegni istituzionali.
Il ministro Freeman ha detto che «sono molto dispiaciuto di non poter essere a Roma insieme a voi come avevo programmato, ma sono felice di constatare i progressi che questo progetto ha compiuto da quando lo scorso anno ho partecipato al suo lancio. Il BEST+SHAPE è di grande importanza per una serie di ragioni: nonostante il Regno Unito abbia lasciato l’Unione Europea, il nostro Governo è se possibile ancora più determinato a continuare a investire nelle collaborazioni multilaterali e bilaterali. E in quest’ottica, l’Italia rimane un partner strategico di primaria importanza. È stato per me un piacere durante tutto lo scorso anno lavorare strettamente insieme ai miei omologhi italiani su Scienza e Spazio, e con i nostri ambasciatori nei due Paesi per rendere le nostre relazioni sempre più forti e significative. Mi auguro di poter venire presto in Italia per dare il mio contributo e incontrare di persona molti di voi», ha concluso il ministro di Londra.
L’amb. Edward Llewellyn ha commentato: «in qualità di ambasciatore britannico in Italia, sono entusiasta di presentare questo rapporto sulle collaborazioni di ricerca tra Italia e Regno Unito qui alla mia residenza. I nostri due Paesi hanno una relazione di lunga data costruita su valori condivisi, una storia comune e forti legami culturali. Sono sempre stati partner naturali in molti settori, tra cui il commercio, gli investimenti, la cultura e, naturalmente, la ricerca. La comunità accademica italiana nel Regno Unito è tra le più numerose e i nostri sforzi congiunti hanno portato a un costante aumento del numero di scoperte in campi come la fisica, l'ingegneria e la medicina. Siamo perciò positivamente determinati a continuare questa partnership di successo e ai promuovere ancora più collaborazioni in futuro».
Da parte sua il direttore Susie Kitchens ha affermato che «questo rapporto costituisce uno strumento di lavoro fondamentale per informare il dialogo tra i nostri due Paesi su quali potranno essere i passi futuri per rendere sempre più fruttuosa la nostra collaborazione, sia a livello bilaterale che multilaterale».


Fonte: Redazione
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