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ANVGD: esuli istriani salutano ingresso Croazia in area Schengen

12-12-2022 13:41 - Opinioni
GD - Trieste, 12 dic. 22 - L'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha accolto "con favore la notizia della completa integrazione della Croazia nelle organizzazioni comunitarie e l'abolizione sostanziale del confine sloveno-croato che attraversava l'Istria ed interrompeva la continuità della presenza italiana nell'Adriatico orientale. L'adozione dell'euro e l'ingresso nell'area Schengen da parte della Croazia di fatto restituiranno continuità territoriale a Istria, Carnaro e Dalmazia, territorio di insediamento storico di una comunità italiana per lingua, cultura e tradizioni che si è cementata all'epoca della Serenissima Repubblica di Venezia ed è sopravvissuta alle catastrofi del Novecento". Lo afferma da Trieste, con una nota intitolata "Si ricompone unità dell'italianità adriatica", Renzo Codarin, presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in relazione agli sviluppi delle relazione della Croazia con l'Unione Europea.
Poi ha ricordato che "il confine imposto dal Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 divideva la Venezia Giulia tra Italia e Jugoslavia e separava addirittura Gorizia dalla sua periferia orientale. Il Memorandum di Londra del 1954 sanciva la separazione di Trieste dal suo retroterra naturale istriano.Il trattato di Osimo (novembre 1975 - ndr) decretava il riconoscimento bilaterale del confine italo-jugoslavo ponendo fine a qualsiasi rivendicazione italiana, pur avvalorata dalle consuetudini del diritto internazionale, sulla Zona B del mai costituito Territorio Libero di Trieste".Codarin ha sottolineato che "Gli italiani del confine orientale hanno vissuto con dolore e sofferenza l'imposizione di confini che nel Secondo Dopoguerra seguivano la logica delle grandi potenze e della Guerra Fredda, senza alcuna considerazione per le istanze dell'italianità autoctona e del principio di autodeterminazione dei popoli".
Il presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha concluso annotando che "gli esuli ed i loro discendenti e le comunità italiane nei territori di Slovenia e Croazia potranno finalmente ritrovarsi all'interno di una struttura statuale libera, democratica e favorevole alla salvaguardia delle culture locali. Condividere l'appartenenza a pieno titolo all'Unione Europea apre prospettive affinché Italia, Slovenia e Croazia possano anche affrontare con maggiore serenità le pagine di storia condivise, con particolare riferimento all'epoca degli opposti nazionalismi e dei totalitarismi, a partire dalle stragi compiute nella Venezia Giulia, a Fiume ed in Dalmazia dalla nascente dittatura comunista di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale".

Renzo Codarin
Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Fonte: Renzo Codarin
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