05 Maggio 2024
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Ucraina: per imprese italiane possibile 'rifugio’ pro tempore in Romania

01-04-2022 20:39 - Made in Italy
GD - Roma, 1 apr. 22 - Gli industriali italiani che hanno attività imprenditoriale in Ucraina, di fronte alla percezione che non saranno brevi i tempi per riavviare le attività ora ferme per la guerra, guardano alla Romania per ripartire con una delocalizzazione temporanea. Il progetto è al centro di un accordo tra Confindustria Ucraina e Confindustria Romania, ossia le associazioni imprenditoriali che rappresentano le aziende italiane presenti nei due Paesi. È una risposta alla necessità di «trovare soluzioni immediate per mettere in sicurezza le imprese italiane presenti sul mercato ucraino», ha detto il presidente di Confindustria Ucraina, Marco Toson.
L'intesa è con Giulio Bertola, presidente di Confindustria Romania, che ha spiegato: «è il mercato più idoneo per questa idea di ricollocamento: un progetto molto difficile e fino ad oggi unico nel suo genere».
Gli industriali italiani in Romania possono dare «una risposta immediata, e con un dialogo serrato con il Governo romeno offrire un ambiente di accoglienza economica migliore per queste aziende, cercando per esempio di sburocratizzare al massimo tutti i provvedimenti autorizzativi».
Nel progetto degli industriali italiani la Romania può anche rappresentare il canale commerciale per far ripartire l'export dall'Ucraina facendo affluire prodotti industriali e agricoli alle infrastrutture viarie marittime come il porto di Costanza; riavviare un flusso dalle attività in Ucraina che in molti casi è necessario per la produzione delle 'casi madri’ in Italia.
Da Marco Toson, che dal Veneto (le aziende venete sono state apripista e rappresentano un punto di forza della presenza italiana in Ucraina come in Romania) coordina una ampia serie di iniziative di solidarietà, arriva anche un nuovo allarme per gli aiuti inviati in Ucraina: «Diversi cargo sono stati rubati dalle forze russe. Non possiamo sapere se i russi li bombarderanno o li ruberanno», ha avvertito. Ma la solidarietà non si ferma: un treno cargo speciale è pronto a partire da Verona.
È poi incisiva l'iniziativa di sostegno per i profughi da parte di Confindustria Romania: «C'è una grande presenza di industrie italiane», ha raccontato Fabio Bertola, «abbiamo sollecitato le nostre aziende più grandi, quelle più strutturate, ed in circa una settimana abbiamo offerto 978 posti di lavoro, quasi mille, in collegamento con il ministero del Lavoro per evitare qualsiasi rischio di sfruttamento, utilizzando imprese ben strutturate con sindacati interni e contratti di lavoro nazionali».
Intanto in via dell'Astronomia a Roma i vertici di Confindustria, con il presidente Carlo Bonomi, hanno incontrato l'ambasciatore ucraino a Roma, Yarolsav Melnyk, ed il presidente della Camera di Commercio e dell'Industria Ucraina, Gennadiy Chyzhykov. Al centro dei colloqui ci sono stati «i temi di primo piano legati alla drammatica emergenza Ucraina e alle gravi ricadute del conflitto sull'industria italiana ed europea. Tra le priorità condivise, la necessità di intensificare l'opera di mediazione per raggiungere il prima possibile una condizione di pace; di continuare a tutelare i valori democratici; di difendere gli interessi comuni dell'industria europea e delle sue filiere, continuando a mantenere aperte le relazioni commerciali esistenti».

Fonte: Redazione
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