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Ucraina: Ordine Malta ha raccolto 40 milioni aiuti per rifugiati

11-05-2022 20:04 - Ambasciate
Amb. Antonio Zanardi Landi Amb. Antonio Zanardi Landi
GD – Roma, 11 mag. 22 – L'Ordine di Malta è in prima linea in Ucraina per portare aiuto agli sfollati e profughi. «L'Ordine di Malta sta reagendo con grande sforzo e impegno a quello che sta succedendo in Ucraina», ha detto l'ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, introducendo nella sede diplomatica di palazzo Orsini la presentazione delle attività del CISOM, il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta, specializzato in situazioni di emergenza da 50 anni.
Per l'Ucraina, i volontari impegnati sono 16 mila, «con 40 milioni di aiuti già raccolti per i rifugiati e gli sfollati». Alcuni giorni fa, ha riferito l'amb. Zanardi Landi, la first lady statunitense Jill Biden ha fatto visita ai presidi CISOM sul campo. Le raccolte principalmente di alimenti e farmaci vengono smistate nei quattro centri di smistamento Malteser in Romania, Ungheria, Ucraina e Polonia. L'operatività del CISOM ha consentito anche il trasporto urgente in Italia di una piccola paziente oncologica a pochi giorni dallo scoppio del conflitto e il trasferimento di altri piccoli malati oncologici che sono ora trattati con chemioterapie negli ospedali italiani.
Come ha spiegato Gerardo Solaro Del Borgo, presidente del CISOM, «siamo concentrati sulle raccolte alimentari e di farmaci su tutti i punti di frontiera, ma siamo anche all'interno dell'Ucraina e appena potremo entrare in Ucraina con più sicurezza sicuramente dovremo dare un aiuto pure alle popolazioni perché ci sono città distrutte, molti rientreranno nelle loro città senza strutture. Oggi si parla dei bombardamenti ma non, ad esempio, delle fogne che non ci sono più, dell'acqua che non c'è più, che ci sono malattie, del fatto che gli ospedali non funzionano e quindi entreremo con un aiuto anche per tutto questo. Un aiuto alla popolazione che appena possibile rientrerà perché quello che più ci dicono è il desiderio di fare ritorno alle proprie case».
«La grande crisi ucraina che si è ripercossa in tutti i Paesi vicini e ha rappresentato l'occasione in cui l'Ordine di Malta si è impegnato negli ultimi anni. Questa è stata un emergenza di dimensioni enormi che si è verificata improvvisamente», ha spiegato l'amb. Zanardi Landi nella conferenza del CISOM, affermando poi che «l'Ordine con tutte le sue associazioni nazionali nei Paesi vicini ha reagito nella maniera più pronta, rapida ed efficace possibile. Ci sono oltre 16 mila volontari che lavorano tra Polonia, Slovacchia, Ungheria e c'è stata un'imponente raccolta di fondi che vengono immediatamente riservati sul campo. Ma ci sono presenze anche in Ucraina con le difficoltà ovvie e comprensibili. Credo che questo lavoro particolarmente incisivo ed efficace dell'Ordine sia stato riconosciuto da tutti e anche la moglie del presidente Biden, recatasi in Ucraina tre giorni fa, ha ritenuto opportuno fare una visita al centro di soccorso mantenuto dall'associazione della Slovacchia, al confine ucraino: «si è soffermata in una nostra struttura, ha partecipato alla messa che facciamo tutte le mattine lì, è stato un incontro piacevole non organizzato voluto da lei in cui ci ha chiesto approfonditamente delle nostre attività. Questo è un riconoscimento non ufficiale ma molto importante anche di Washington per avviare dei processi di collaborazione, o almeno noi così speriamo come Ordine di Malta, attivissimo negli Stati Uniti grazie alle tre associazioni nazionali che riuniscono i cavalieri americani e che operano prevalentemente sul territorio, cioè non proiettandosi all'estero ma facendo operazioni di assistenza e sanità sul posto».
Nella sede dell'ambasciata dell'Ordine di Malta presso la Santa Sede è stato proiettato anche un video illustrativo. Ci sono «immagini che ci fanno riflettere: una persona salvata con lo sguardo terrorizzato è una persona che ha visto la morte in faccia», ha detto Solaro del Borgo ricordando che non c'è solo l'Ucraina. «Su Lampedusa, per tutte le persone senza tetto, restiamo comunque operativi e ovviamente anche sull'Ucraina con volontari e invio di materiale sanitario e alimentare».
«L'immigrato quando arriva è accolto e curato nel centro d'accoglienza», ha chiarito suor Marie Claire Khabouli, medico e volontario del gruppo CISOM di Palermo. «Ho seguito un gruppo di ragazzi nel centro d'accoglienza quando sono arrivati a Lampedusa. Molte persone, quando fanno un viaggio del genere subiscono di tutto e di più. I medici riescono in alcuni casi a salvarli» ha continuato Khabouli. «A Palermo abbiamo creato un gruppo d'ascolto non solo per gli immigrati. La pandemia ha lasciato traumi per molti, le persone vanno ascoltate», ha concluso la religiosa.

Fonte: Redazione
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