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Ucraina: la guerra (quasi) dimenticata

18-11-2023 12:00 - Opinioni
GD - Roma, 18 nov. 23 - Forse perché siamo quasi a due anni dall'inizio della guerra in Ucraina, forse perché le persone hanno bisogno di pensare ad altro, o forse perché le crudeltà che stanno accadendo in Palestina hanno preso il sopravvento mediatico sulla guerra che continua in Ucraina, come in un vecchio, noioso film che narra della Prima Guerra Mondiale, dove i militari fumano nelle loro trincee attendendo l'ordine di andare all'assalto per morire sotto il fuoco nemico.
Notizie dell'Intelligence britannica riportano che il morale dei soldati ucraini al fronte, comunque, sembra essere ancora alto.
Durante una pausa dai combattimenti nei pressi di Bakhmut, Serhiy Kraynyak, membro della quinta brigata, ha dichiarato che nessuna delle due parti è vicina alla vittoria, sintetizzando il concetto con una frase molto eloquente "Loro non hanno perso completamente la guerra. Noi non l'abbiamo ancora vinta del tutto".
Intanto le forze d'assalto ucraine sono riuscite a stabilire una testa di ponte sulla riva sinistra del fiume Dnipro, stabilendo un punto d'appoggio sulla sponda orientale che serve per ulteriore espansione delle forze di assalto ucraine per provare a dividere il fronte degli occupanti un due settori nord-sud in modo da rendere impossibile l'approvvigionamento di materiale bellico tra le due sacche delle truppe di invasione.
Questo successo (parziale) degli ucraini è stato riconosciuto anche dai funzionari russi, secondo quanto riferito da Andrew Roth, corrispondente del Guardian da Mosca. Questa operazione, secondo Kyiv, pone le basi per preparare nuove vie d'attacco per la liberazione della Crimea dalle forze di invasione russe.
Si ricorda che le truppe russe sono state costrette, esattamente un anno fa, alla ritirata dalla sponda occidentale del fiume Dnipro e hanno preso posizione sulla sponda orientale. Da questa posizione i russi hanno regolarmente bombardato le città e i villaggi del fronte opposto. Adesso, con la nuova offensiva delle truppe di Kiev sono stati costretti ad indietreggiare anche dalla sponda orientale.
Secondo un articolo pubblicato mercoledì da “The Wall Street Journal”, i marines ucraini, malgrado siano in forte inferiorità numerica, hanno rafforzato le posizioni in tre villaggi, hanno fatto entrare dei veicoli corazzati per difendere le posizioni conquistate e hanno interrotto una via di transito utilizzata dai russi per il rifornimento di materiale bellico alle truppe dislocate in prima linea.
Sam Cranny-Evans, ricercatore associato al Royal United Services Institute, ha affermato che l'avanzata potrebbe "dare un po' di respiro" agli ucraini, perché riduce notevolmente la capacità offensiva dei russi che incontrano enormi difficoltà nel garantire alle truppe in prima linea gli approvvigionamenti di cui hanno bisogno per poter operare.
Nel frattempo i russi tentano di guadagnare terreno in altre aree come Avdiivka, uno sforzo opportunistico progettato per ripristinare un po' di prestigio offensivo, ma che ha inciso notevolmente sul morale delle truppe russe in prima linea che hanno subito perdite significative di mezzi e truppe.
Da quando è iniziata il 4 giugno, la controffensiva ucraina prosegue con progressi modesti sui due assi principali del fronte meridionale, e l'opinione pubblica ucraina rimprovera ai politici occidentali di aver impiegato troppo tempo per fornire nuove armi, come carri armati, missili a lungo raggio e caccia F-16, all'Ucraina.
Ben Hodges, già comandante generale dell'esercito USA in Europa, ha affermato che i ritardi nella fornitura di armamenti e munizioni all'Ucraina hanno concesso tempo prezioso ai russi per mettere in piedi e consolidare le loro linee difensive, per cui adesso si parla di "stallo" nella controffensiva ucraina per liberare i territori dalle truppe di invasione russe.
Ma la situazione in prima linea è molto più dinamica di quanto viene raccontato nei mezzi di informazione occidentali. La Russia continua a sferrare attacchi ripetuti e poco sofisticati, in questo momento incentrati sulla città Avdiivka, con scarsissimi risultati e perdite ingenti, anche se i russi sono stati in grado di produrre e procurarsi grandi quantità di munizioni di artiglieria e continuano a mantenere un vantaggio sostanziale in termini di personale, ma le perdite subite iniziano anche per i russi ad avere un impatto notevole.
La logistica russa - con i depositi presi di mira con successo dagli ucraini con missili a lungo raggio Storm Shadow e ATACMS - è stata indebolita in modo significativo.
È probabile, quindi, che si sia raggiunto un “equilibrio”, anche se in una situazione quasi di stallo vero e proprio, con i due fronti in attesa di un punto di svolta, che per gli ucraini può arrivare con la fornitura di nuove armi e nuovi aerei per poter attaccare con maggiore efficacia le truppe nemiche, mentre per i russi, che possono contare solo sulle proprie capacità produttive di armamenti, la svolta può arrivare esclusivamente da una decisione politica che, finalmente, ponga fine a questa insensata e assurda guerra nel del 21mo secolo.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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