05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Ambasciate

Ucraina: intervento amb. Yaroslav Melnyk a Commissione Esteri Camera

24-03-2022 18:34 - Ambasciate
Amb. Yaroslav Melnyk Amb. Yaroslav Melnyk
GD - Roma, 24 mar. 22 - Il rappresentante diplomatico dell'Ucraina in Italia, amb. Yaroslav Melnyk , è intervenuto questa mattina per un'audizione informale dinnanzi alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati. Questo il testo del suo toccante e preoccupante intervenuto.
«Gentile Presidente Fassino, Egregi Onorevoli, innanzitutto, voglio ringraziare l’on. Pietro Fassino per questa iniziativa. Abbiamo tutti ascoltato il presidente Zelenskyy due giorni fa, seguiamo insieme quello che sta succedendo in Ucraina, volevo solo fare la mia riflessione su quello che sta accadendo oggi.
Oggi fa esattamente un mese dal giorno quando la Russia ha scatenato il conflitto armato più sanguinoso e proditorio in Europa nel dopoguerra. Il 24 febbraio 2022 ha aperto una nuova pagina nella storia del mondo. Una tragica pagine.
Ogni giorno di questo terribile mese le forze armate russe stanno realizzando massicci bombardamenti di artiglieria, bombardamenti aerei e missilistici sulle aree residenziali delle città ucraine, distruggono oggetti d’infrastruttura critica, attaccano e sequestrano centrali nucleari.
Durante l’intero mese le truppe russe continuano a commettere crimini di guerra e crimini contro l'umanità in Ucraina: distruzione di città e villaggi, terrore contro i civili nei territori occupati, stupri di donne ucraine dai soldati russi, sciacallaggio, rapimenti e uccisioni di rappresentanti delle autorità locali, attivisti e giornalisti.
Per la prima volta nel Dopoguerra, l'uomo ha creato una catastrofe umanitaria così terribile che le persone muoiono di disidratazione. È difficile immaginare ma a Mariupol non c’è acqua, cibo, riscaldamento, elettricità, comunicazioni.
Adesso tutto il mondo vede il prezzo degli accordi presi e confermati dalla Federazione Russa.
La Russia procede con pratiche repressive poiché non è riuscita a creare l'illusione di un sostegno pubblico sui territori che occupa temporaneamente. I residenti di Kherson, Berdyansk, Melitopol, Energodar e di altre città e villaggi occupati non hanno paura di scendere in strada per dire agli occupanti: "Andate via, siamo l'Ucraina".
Per esempio, i tentativi russi di impiegare a Kherson la consueta pratica di proclamare una falsa "repubblica popolare" sono stati immediatamente respinti dal consiglio regionale di Kherson che ha adottato nella sessione di emergenza del 12 marzo una dichiarazione secondo cui la regione di Kherson è stata e sarà l'Ucraina. Il sindaco di Kherson ha solidarizzato con questa dichiarazione.
Non c'è posto in Ucraina dove le truppe russe siano benvenute.
Egregi onorevoli, la vita pacifica del popolo ucraino è stata rovinata nel modo più barbaro e inimmaginabile.
Ciò che sta accadendo ora non riguarda solo la sopravvivenza dell'Ucraina. Riguarda la sopravvivenza dell’Europa, dei valori Europei e del nostro futuro comune.
Siamo grati all’Italia, come a tutta l’Unione Europea, per il vostro sostegno e le decisioni che avete preso.
L'Occidente parla costantemente dell’aumento del prezzo che la Russia dovrà pagare per l'aggressione. Ma sa qualcuno dove il limite oltre il quale i leader russi diranno “è troppo costoso”?
Le desideri della Russia vanno ben oltre l'Ucraina. Aspira di ripristinare la sfera di influenza sovietica sia in Europa che in Asia. Aspira di rompere l'intero sistema delle relazioni internazionali e di screditare tutte le istituzioni di sicurezza. Pertanto, il prossimo può essere Kazakistan, Polonia, Paesi baltici, Slovacchia, Moldova e Georgia...
Nel caso dell'Ucraina, l'obiettivo in Russia è uno: distruggere. Privare della soggettività. Fermare il processo di nation building.
Ciò non è stato ottenuto con un intervento rapido. Nessuno dei compiti strategici delle forze d'invasione è stato adempiuto.
Per questo, l'aggressore sta cercando di provocare una catastrofe umanitaria, distruggere infrastrutture civili critiche e potenziale industriale.
Le nostre Forze Armate e i nostri cittadini resistono con un coraggio sovrumano, ma non possiamo vincere la guerra senza armi, senza missili a medio raggio che possono essere un mezzo di deterrenza. Sottolineo: nel nostro caso - deterrenza, non aggressione.
È impossibile difendersi efficacemente per molto tempo senza un affidabile sistema di difesa aerea che abbatta i missili balistici nemici a lunga distanza.
Tuttavia, i nostri partner non ce l’hanno dato. Come non ci hanno dato i caccia. E proprio non vogliono vederci nella NATO.
Questa paura dell'escalation è comprensibile. Ma questa paura non salverà.
La leadership russa comprende solo il linguaggio della forza e confonde sempre lo spirito pacifico con la debolezza.
Vi chiediamo di sostenere la chiusura del nostro cielo o almeno dateci sistemi di difesa aerea a lungo raggio. La paura dell'escalation alimenta l'aggressività della Russia.
Senza un'azione decisa della comunità mondiale, nulla impedirà all'aggressore di continuare a colpire in qualsiasi punto del nostro Stato.
E ogni colpo del genere all'Ucraina sarà un duro colpo per il diritto internazionale. Questo intensificherà la crisi dei rifugiati nell'UE e significherà il crollo del sistema di sicurezza mondiale e delle istituzioni che lo garantiscono. Dopotutto, è un duro colpo per la sicurezza alimentare globale.
Ringraziamo la ferma posizione del Governo Italiano per quanto riguarda l’adesione d’Ucraina all’UE. Con il nostro coraggio e le nostre azioni crediamo di meritare finalmente di essere nell'Unione europea. Non abbiamo bisogno di promesse. Abbiamo bisogno di un sostegno concreto.
La cosa migliore che adesso può fare il Parlamento italiano e di esprimere il suo parere favorevole sul fatto che l'Ucraina presto sarà il membro dell'UE. Crediamo che l'Ucraina è un paese, che assolutamente merita questo gesto.
Egregi Onorevoli, a causa dell'invasione russa oltre 10 milioni di ucraini sono stati costretti di lasciare le loro case, tra cui circa 4 milioni di persone hanno trovato la pace fuori dal nostro Paese. Maggioranza assoluta tra queste persone sono donne e bambini. In Italia al momento si trova più di sessantamila di cittadini ucraini in fuga dalla guerra.
Come ha ribadito il nostro presidente dal primo giorno di questa guerra, voi, italiani, avete condiviso il nostro dolore e ci state aiutando sinceramente, dal cuore. Vorrei approfittare questa opportunità per personalmente ringraziarvi, ringraziare il Governo italiano, tutti le forze politici e gli italiani per il sostegno e contributo. Questi gesti di solidarietà e vicinanza noi non dimentichiamo mai. Gloria all’Ucraina! Viva l’Italia!».


Fonte: Redazione
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie