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Ucraina: il “veterano” amb. Pier Francesco Zazo, l’eroe di Kiev

02-03-2022 15:48 - Ambasciate
Amb. Pier Francesco Zazo Amb. Pier Francesco Zazo
L'ambasciata italiana a Kiev L'ambasciata italiana a Kiev
GD – Kiev, 2 mar. 22 - L’ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, solo la notte scorsa ha salvato 100 persone, tra cui venti bambini. Nelle cronache tormentate e drammatiche dal Paese dell’Europa Orientale il suo impegno, il suo coraggio e la sua capacità organizzativa, ma anche il suo grande tratto umano, si stagliano esemplari nei resoconti ardui e preoccupanti del momento. Ma non è la prima volta che, recentemente, un diplomatico della Farnesina si fa apprezzare per la sua grande umanità. Ricordiamo infatti l'altro eroe italiano nell'inferno dell'aeroporto di Kabul, il giovane console Tommaso Claudi, rimasto nella capitale afghana per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina.
Ma chi è l'uomo che in pochi giorni si è trovato sul fronte della prima guerra combattuta in Europa da più di vent'anni? Pier Francesco Zazo è cittadino suddito di Clemente Mastella essendo nato a Benevento nel 1959 e, come molti diplomatici italiani, si è laureato in scienze politiche alla Luiss nel 1984. L'anno dopo è entrato in diplomazia e nel 1986 viene nominato Segretario di legazione al Dipartimento per la Cooperazione allo Sviluppo.
Sono gli anni in cui il servizio militare è ancora obbligatorio e, assolta la leva, nel 1987, Zazo entra nella segreteria particolare del sottosegretario agli Esteri e dopo pochi mesi è alla direzione generale Emigrazione della Farnesina.
Parla il tedesco, l’inglese, il russo, il francese e lo spagnolo e nel 1988, finalmente, ottiene il primo incarico all'estero come secondo segretario a Seul, dove poi sarà anche segretario commerciale e, dal 1992, primo segretario. A metà di quell'anno viene trasferito all’altro capo del mondo, a Stoccolma, come primo segretario commerciale e poi consigliere di legazione. In Svezia resterà fino al 1996, quando torna a Roma per lavorare di nuovo alla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo dove resta fino al 1999 quando arriva, per la priva volta, a Kiev per assumere il ruolo di primo consigliere. Tre anni dopo è consigliere commerciale a Mosca, dove nel 2003 diventa Consigliere di ambasciata, poi Primo consigliere commerciale.
Nel 2006 è di nuovo a Roma, ancora alla direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo e nel 2010 il passaggio di grado a Ministro plenipotenziario che lo porta a diventare ambasciatore a Canberra (con competenze per un'anrea vastissima che va dall'Australia alle Isole Figi, a Papua Nuova Guinea, Vanuatu, Isole Salomone, Micronesia e Repubblica di Nauru).
Dal 2018 è alle dirette dipendenze del direttore generale per la promozione del sistema Paese e poi per la Mondializzazione e le Questioni globali e infine inviato speciale per gli Stati insulari di piccole dimensioni del Pacifico e coordinatore per la partecipazione dell’Italia ai programmi multilaterali riguardanti l’Antartide.
E poi torna in Ucraina con la moglie e i due figli nel gennaio del 2021 come ambasciatore d'Italia, un anno e due mesi prima che si scateni l'inferno nelle relazioni con la Russia.


Fonte: Redazione
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