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Ucraina: dopo un anno di guerra, niente di nuovo sotto il sole!

07-02-2023 17:43 - Opinioni
Gen Sergej Šojgu, ministro Difesa Russia Gen Sergej Šojgu, ministro Difesa Russia
Evgenij Prigožin patron della Wagner Evgenij Prigožin patron della Wagner
GD – Roma, 7 feb. 23 – Dopo un anno di guerra in Ucraina ci sono 200 mila morti, forse 300 mila, un Paese distrutto con centinaia di miliardi di danni e l’altro Paese, l’invasore, rovinato economicamente e socialmente al suo interno e delegittimato politicamente sulla scena internazionale per aver intrapreso un'azione militare immotivata, senza essere preparato e di cui dovrà pagare i costi economici e le conseguenze sociali per le prossime generazioni a venire. In questa istantanea c’è il bilancio dopo quasi un anno di una guerra di cui ancora non si vede la fine!
Le notizie dell'ultim'ora sulla stampa internazionale ci informano che l'Ucraina si aspetta che la Russia mobiliti fino a mezzo milione di soldati in più nelle prossime settimane. Molte autorevoli fonti di intelligence internazionali dubitano fortemente che questo possa avvenire ma se ciò dovesse davvero avvenire sarebbe la disfatta totale per un esercito, quello russo, scarsamente equipaggiato e per niente motivato a combattere una guerra che nessuno ha ancora capito a cosa mai sia servita.
Secondo un alto funzionario dell'intelligence britannica la realtà è che i russi sono a corto di munizioni e di uomini per tentare di sferrare una vera offensiva contro le forze armate di Kiev e a mala pena riescono a mantenere i terreni occupati con il blitz iniziale della guerra.
Il leader del gruppo mercenario russo Wagner, che sta operando nel Donetsk, ha affermato che risulta ormai certo che non ci sono segni che l'Ucraina si stia ritirando dalla città orientale di Bakhmut. Non si tratta di propaganda ucraina, ma di un evidente situazione di stallo confermata dalle forze russe che operano sul terreno.
Gli ucraini, che dispongono di una logistica molto più efficiente dei russi, possono contare su armi più moderne e conoscono il terreno su cui stanno operando, riescono ad impedire alle forze di occupazione di avanzare sul terreno. Si tratta di un territorio che fornisce difese naturali che lo rendono una "fortezza impossibile da conquistare" per le truppe russe, che invece sono scarsamente equipaggiate e scontano tutti i problemi logistici emersi già dai primi giorni di avvio del conflitto.
Dalle conversazioni intercettate dall'intelligence ucraina, si sentono i militari russi parlare delle difficilissime condizioni in cui sono costretti ad operare, delle privazioni anche alimentari cui sono costretti. Si parla di giovani militari costretti a condividere lo stesso sacco a pelo per riposare qualche ora, di mancanza di cibo e di fucili vecchi di cent’anni consegnati alle nuove reclute inviate al fronte. Sempre secondo l’intelligence britannica a scarseggiare sono addirittura le munizioni per poter portare avanti un tentativo di offensiva credibile sul terreno.
Quasi certamente le forze armate ucraine disporranno a breve di munizioni con una gittata di oltre 150 chilometri che potranno essere usate sugli HIMARS già forniti dagli americani. Con queste nuove munizioni le truppe ucraine potranno colpire e infliggere danni importanti alle linee di approvvigionamento utilizzate dai russi per le truppe impegnate al fronte. La tattica militare adottata sinora dagli ucraini di colpire i depositi di munizioni russi si è dimostrata vincente ed ha consentito di limitare in modo significativo la capacità dei russi di bombardare le difese ucraine e le prime linee al fronte.
Mentre migliaia di giovani vite vengono sacrificate ogni giorno per le fatue ambizioni di anziani gerarchi in declino, di cosa parlano i leader responsabili di questa carneficina? In Russia il ministro della Difesa, gen. Sergej Shoigu durante un incontro con i funzionari della difesa russa ha affermato che “gli Stati Uniti e i loro alleati stanno cercando di prolungare il conflitto il più possibile. Con questo scopo, hanno iniziato a fornire pesanti armamenti offensivi, esortando apertamente l'Ucraina a catturare i nostri territori".
Una domanda sorge spontanea: la Russia che si estende su 11 fusi orari e che ha un territorio di fatto disabitato, ma cosa se ne farà mai di questa regione dell’Ucraina?
Proprio vero che la follia umana è senza “confini”!

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale

Fonte: Ciro Maddaloni
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