05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Vaticano

Ucraina: card. Zuppi in Russia incontra a Mosca il patriarca Kirill

30-06-2023 16:25 - Vaticano
GD - Mosca, 30 giu. 23 - (ACI Stampa) - E se fosse Bologna il luogo del prossimo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill? A Bologna, in fondo, c’è la chiesa ortodossa di San Basilio, appartenente alla giurisdizione del Patriarcato di Mosca, fondata nel 1973 con sede nella ex chiesa di Sant’Anna dei padri certosini. Ed è lì che il Cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, vorrebbe accogliere il Patriarca Kirill nel prossimo futuro.
La notizia dell’invito del Cardinale Zuppi a Kirill è arrivata al termine di una concitata giornata moscovita per l’arcivescovo di Bologna, inviato speciale del Papa in Russia dopo esserlo stato in Ucraina. Mentre in Bielorussia arriva l’arcivescovo Claudio Gugerotti come inviato speciale del Papa per i festeggiamenti della Madonna di Budslau (e in molti, in Vaticano, guardano alle capacità di mediazione del prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali, già nunzio in Bielorussia e Ucraina), Zuppi in Russia tenta di cucire fili di dialogo.
Un dialogo che non è una mediazione di pace, come molti pensano – Mosca si è affrettata a dire che non c’è nessun accordo preso in tal senso – ma è un dialogo umanitario, destinato prima di tutto a cercare di risolvere la questione dei bambini ucraini deportati in Russia. Un tema scottante, per il quale sia il presidente russo Vladimir Putin che la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Llova-Belova, hanno un mandato di cattura internazionale spiccato dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja.
Il cardinale Zuppi ha incontrato prima il commissario, con lo scopo di fare tutto il possibile per trovare un canale umanitario perché i bambini ucraini tornino a casa, e si è sentito rispondere che la Russia ha agito nella massima trasparenza.
Quindi, l’incontro con il patriarca Kirill, durante il quale il cardinale ha lanciato la mano tesa di una visita a Bologna. “È un grande onore per noi avere una comunità a Bologna, e speriamo che Vostra Santità possa un giorno visitarla. Bologna è orgogliosa della comunità ortodossa. La sua chiesa è sempre piena di gente”.
La comunicazione ufficiale vaticana si limita ad una nota che ricorda come, nei tre giorni di permanenza a Mosca, il card. Zuppi ha incontrato Yuri Ushakov assistente del presidente della Federazione Russa per gli affari di politica estera, e Maria Lvova-Belova, commissario del presidente della Federazione Russa per i diritti del bambino.
Viene anche spiegato che "nel corso dei colloqui, è stato fortemente sottolineato l’aspetto umanitario dell’iniziativa, nonché l’esigenza di poter pervenire alla tanto desiderata pace".
L'incontro con il patriarca Kirill è definito "fruttuoso" dalla comunicazione vaticana, che poi sottolinea come il card. Zuppi abbia "incontrato i vescovi della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia, con i quali, insieme ad un nutrito gruppo di sacerdoti ed alla presenza di ambasciatori e di rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, ha presieduto una solenne concelebrazione nella cattedrale dell’Arcidiocesi della Madre di Dio, a Mosca".
Da parte sua, il Patriarcato di Mosca ha diffuso un lungo comunicato del Dipartimento di Relazioni Esterne, che ha raccontato dell’incontro con dovizia particolari.
Dal lato del Patriarca Kirill, c’era una delegazione composta dal metropolita Anthony di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (DECR) del Patriarcato di Mosca; l'arciprete Nikolai Balashov, consigliere del patriarca di Mosca e di tutta la Russia; l'archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del DECR.
Il card. Zuppi era accompagnato dall'arcivescovo Giovanni D'Agnello, nunzio apostolico nella Federazione Russa; mons. Peter Tarnavsky, consigliere della nunziatura apostolica nella Federazione Russa; mons. Paul Butnaru, ufficiale della Segreteria di Stato vaticana, e dal prof. Adriano Roccucci , vicepresidente della Comunità di Sant'Egidio.
La presenza di Roccucci era indicativa. Roccucci non è solo il vicepresidente di Sant’Egidio, ma è anche un esperto di Russia, cui ha dedicato diversi saggi. Conosce il linguaggio del Patriarcato di Mosca, può aiutare a decifrare codici o a parlare in codice. Allo stesso tempo, la presenza di Roccucci mostra la presenza forte di Sant’Egidio. E forse non è un caso che lo stesso Cardinale Zuppi sia parte della Comunità di Sant’Egidio, tra le poche che riuscirono a mantenere canali don Mosca ai tempi dell’Unione Sovietica.
Il lavoro di Sant’Egidio è stato, non a caso, citato dal patriarca Kirill. Il quale, mettendo da parte ogni discorso giustificazionista sulla guerra, che gli guadagnò l’appellativo di “chierico di Stato” da parte di papa Francesco, ha piuttosto puntato sulla necessità di portare avanti un dialogo per la pace. E ha detto: "In un momento in cui sono sorti problemi molto grossi nei rapporti tra Russia e Occidente, in cui ci troviamo di fronte sia a grandi tensioni nell'ambito delle relazioni politiche sia a reali minacce di un grande conflitto armato mondiale, è molto importante che tutte le forze interessate a mantenere la pace e la giustizia si uniscano per prevenire un tale possibile sviluppo di eventi”.
Un lavoro, ha aggiunto che cattolici e ortodossi devono fare come lo fecero durante la Guerra Fredda, quando “le nostre Chiese hanno avuto rapporti regolari e reciproci contatti benefici, nell'ambito dei quali, in particolare, si è trattato di questioni che preoccupavano i nostri popoli”. E ha menzionato proprio l’esempio di Sant’Egidio, che ha sempre mantenuto un canale aperto con la Chiesa Ortodossa Russa.
“Penso che anche nelle condizioni attuali, segnate anche da molti rischi e molti pericoli, le Chiese possano, con sforzi congiunti, impedire lo sviluppo negativo delle circostanze politiche e servire la causa della pace e della giustizia”, ha concluso Kirill.
Il card. Zuppi ha costruito la sua risposta proprio sull’intensità del dialogo che si è tenuto durante la Guerra Fredda, e ha detto che oggi il dialogo dovrebbe essere persino più intenso, perché “come cristiani, dobbiamo aiutarci a vicenda per capire come agire”.
A sua volta, il card. Matteo Zuppi ha portato i saluti di papa Francesco al patriarca Kiruill.
Andrea Gagliarducci


Fonte: ACI Stampa
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie