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Ucraina: ASSDIPLAR, “diplomazia europea batta un colpo!”

11-03-2022 21:17 - Ambasciate
GD - Roma, 11 mar. 22 - Condanna “senza se e senza ma” dell'aggressione russa contro l'Ucraina e convinzione che da una guerra “che nessuno può vincere” si uscirà con un compromesso negoziale raggiungibile soltanto attraverso una conferenza internazionale che sarebbe opportuno vedesse in prima linea i principali paesi europei. Questo, in sintesi, il pensiero degli ex ambasciatori italiani, riuniti nell'ASSIDIPLAR, sull'invasione dell'Ucraina ad opera delle forze armate della Federazione russa quale è emerso da un incontro via zoom organizzato dall'Associazione dei diplomatici a riposo con la partecipazione di ex ambasciatori che hanno vissuto, qualcuno direttamente, alcuni degli eventi attraverso i quali si è giunti agli sviluppi attuali.
​Due elementi sono emersi con forza dallo scambio di opinioni: la convinzione che l'aggressione russa all'Ucraina segni un “momento storico” che impone di ripensare il quadro nel quale risolvere i problemi della convivenza e della sicurezza in Europa e, quasi scioccante per molti, il fatto che per risolvere questa tragica crisi nel cuore del continente europeo si debbano cercare “mediatori altrove, in India o in Cina”.
​L'idea di una conferenza europea e è accettata da tutti, sia pure con alcune differenze. Per alcuni ex ambasciatori, i leader europei più importanti - il cancelliere Igor Sholz, il presidente Philippe Macron, il premier Boris Johnson e anche Mario Draghi - dovrebbero “imporre” la conferenza a Putin, in modo da mettere fine ai combattimenti al più presto. Per altri sarebbe meglio organizzare la conferenza più avanti, una volta trovati accordi sui singoli problemi da risolvere.
​L'invito alla diplomazia europea “a muoversi” è stato lanciato pubblicamente, in un'intervista al settimanale “Panorama”, dall'ambasciatore Umberto Vattani, che come consigliere diplomatico di Giulio Andreotti ha vissuto da vicino, negli anni novanta, la fine della guerra fredda e la dissoluzione dell'Urss. Per Vattani, l' intervento diplomatico degli europei è indispensabile “subito, perché più il tempo passa più c'è il rischio di un ulteriore irrigidimento delle due parti” i cui incontri al momento oggi non portano a risultati.
​Per sbloccare la situazione, ha detto Vattani a “Panorama”, occorre “inserire nelle discussioni dei paesi garanti e esercitare una pressione diplomatica collettiva da parte dei principali paesi europei per ottenere l'avvio di trattative diplomatiche senza interruzioni e limiti di tempo (…). Occorre ampliare il tavolo. Trattandosi di una crisi in Europa, tocca agli europei. Superando lo sdegno che suscitano le immagini di questa efferata aggressione è nostro dovere cercare una soluzione per far cessare le ostilità il più rapidamente possibile, evitando ulteriori bagni di sangue. Occorre esercitare una forte influenza e pressione diplomatica collettiva sul Cremlino”.
​A giudizio dell'amb. Vattani il punto più complesso dell'eventuale ma inevitabile negoziato sarà il superamento del nodo della Crimea e delle repubbliche secessioniste di Luhansk e Donetsk. Per quanto riguarda la Crimea, la Russia farà valere il risultato del referendum del 2014, a proposito del quale si potrà obiettare che questo non è avvenuto sotto il controllo internazionale. Circa la situazione delle repubbliche secessioniste, vista anche la distruzione della regione, una soluzione potrebbe essere l'invio di caschi blù, e una forza di peace-keeping dovrebbe riuscire ad evitare il dilagare della violenza.
Carlo Rebecchi


Fonte: Carlo Rebecchi
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