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Ucraina: amb. Zazo, "Sostegno a Kiev ma negoziare"

23-05-2022 12:29 - Ambasciate
Amb. Pier Francesco Zazo Amb. Pier Francesco Zazo
GD - Kviy, 23 mag. 22 - «La situazione è molto difficile. C'è una fortissima offensiva russa per cercare di riconquistare la regione di Luhansk e Severodonetsk. Quello che c'è da aspettarsi è una fortissima offensiva nell'intero Donbass, obiettivo minimo che Putin si è prefissato». Lo ha detto a "Che tempo che fa" di RAI3 l'amb. d'Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo.
«È la peggiore crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale», ha sottolineato. «Pieno sostegno all'Ucraina ma auspichiamo una ripresa dei negoziati di pace. Non interrompere il dialogo con Mosca», ha detto tra l'altro l'eroico diplomatico italiano.
«Il 9 maggio nel Giorno della Vittoria Putin non ha dichiarato la guerra, però che gli ucraini non si fanno illusioni, sanno che continuerà l'offensiva russa, volta per lo meno a cercare tre obiettivi: il primo, quello minimo che Putin si è prefisso, è conquistare l'intero Donbass, il secondo è il rafforzamento del controllo del corridoio terrestre che collega Donbass e Crimea e il terzo obiettivo, sul quale al momento non sono assolutamente ben posizionati, è quello di cercare di impedire l'accesso dell'Ucraina al Mar Nero, e questo significherebbe strangolare l'economia ucraina e trasformarlo in un Paese che non avrebbe possibilità di esportare», ha detto ancora l'amb. Zazo.
Sulla possibilità di uno scambio di prigionieri per i soldati evacuati da Azovstal, Zazo ha affermato che sia «auspicabile», ma ha aggiunto: «Sarei ancora cauto ad affermare che ciò possa facilitare una ripresa dei negoziati. Sicuramente l'auspicio è che il trattamento riservato ai militari ucraini avvenga nel pieno rispetto dei diritti stabiliti dalla convenzione di Ginevra».
Rispetto a eventuali concessioni dell'Ucraina, Zazo ha rilevato che «gli ucraini hanno resistito a quella che era sulla carta una schiacciante superiorità e nel frattempo l'opinione pubblica è rimasta traumatizzata da quanto è successo a Bucha e Borodyanka», quindi adesso «sono meno disponibili di prima a ipotizzare delle perdite territoriali». Quanto invece «al tema della neutralità sono più disponibili ad accettarla, ma a condizione che venga messo a punto un forte sistema di garanzie internazionali e qua è sempre importante il ruolo di Paesi come l'Italia che spingono per una soluzione diplomatica».
Lç’amb. Zazo ha poi una considerazione di scenario: «Quando siamo rientrati a Kiev era molto triste, una città fantasma, adesso stiamo tornando a una vita quasi normale. La gente sta lentamente ritornando a Kiev, il coprifuoco è stato spostato, la situazione è migliorata, stanno tornando le ambasciate, ormai ne abbiamo più di 40, anche gli Usa, la Gran Bretagna, la Germania, e il Governo ucraino e anche gli abitanti di Kiev apprezzano molto questo ritorno, perché è un forte segnale di vicinanza ed è anche una conferma che il quadro di sicurezza ormai a Kiev è migliorato».
Zazo ha ricordato che l'Italia, insieme alla Francia, è stato l'ultimo Paese del G7 a lasciare Kiev e «siamo tornati per primi. Siamo Paesi che abbiamo appoggiato l'Ucraina sul piano politico, economico, finanziario, umanitario ma abbiamo anche sempre condiviso l'esigenza di cercare una soluzione diplomatica per arrivare alla pace, crediamo sia importante non interrompere completamente il dialogo con Mosca, una posizione espressa sia da Draghi che da Macron. Negli ultimi giorni a Torino il ministro degli esteri Di Maio ha ribadito l'importanza di trovare una soluzione politico-diplomatica», ha sottolineato.


Fonte: Redazione
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