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Ucraina: amb. Zazo fa punto situazione e ruolo Italia

02-09-2022 18:16 - Ambasciate
Amb. Pier Francesco Zazo Amb. Pier Francesco Zazo
GD – Kyiv, 2 set- 22 - I rapporti tra Roma e Kyiv vivono «una luna di miele», l'Ucraina «ci riconosce di aver svolto un'azione decisiva di sensibilizzazione sui principali Stati europei per la concessione dello status di Paese candidato alla UE», mentre, in virtù di rapporti economici che prima della guerra avevano raggiunto «un livello senza precedenti», l'Italia potrà avere un ruolo chiave negli sforzi per la ricostruzione. A parlare è l’ambasciatore a Kyiv, Pierfrancesco Zazo, in una lunga intervista all’Adnkronos, in cui esamina le relazioni tra i due Paesi.
«Gli ucraini sono grati all'Italia per il sostegno politico, economico, umanitario e militare. E sono anche molto grati al Governo italiano per il suo sostegno alle sanzioni, alle quali non si è mai opposta, avendo avuto un ruolo incisivo nel congelamento dei fondi degli oligarchi russi. Riconoscono anche i grandi sforzi fatti per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, per ridurre la dipendenza dalla Russia (passata dal 40% al 15%) e quelli per mettere un tetto al prezzo del gas, che avrebbe un impatto sulle entrate di Mosca», ha detto l’a,b. Zazo.
Poi si è addentrato nel vivo dell’occupazione russa in atto. Uno degli obiettivi degli ucraini, ha detto il diplomatico, è quello di riprendere Kherson anche per fermare il processo di ‘russificazione’ nei territori occupati, una riconquista tanto più simbolica dal momento che la città del sud dell'Ucraina era stata la prima a essere occupata poco dopo l'inizio della guerra. L’ambasciatore italiano ha spiegato che quello che, secondo gli analisti militari, «è l'obiettivo immediato» di Kyiv, sul terreno la situazione resta di sostanziale stallo, con le forze ucraine che in questo momento sembrano avere l'iniziativa.
Inoltre ha ribadito: «l'obiettivo immediato è di riprendere Kherson, l'unica città in mano ai russi situata a ovest del fiume Dniepr, spartiacque naturale, collocata in una posizione strategica vicino a Odessa. Per l'Ucraina è molto importante riprendere la città, caduta senza resistenza nei primi giorni di guerra, sei mesi fa. Ed è importante anche per cercare di fermare i preparativi russi di annettere i territori occupati, di indire i referendum che, nelle intenzioni di Mosca, dovrebbero tenersi questo mese, di andare avanti con il processo di russificazione. Si tratta di una corsa contro il tempo: per loro è molto importante anticipare, accelerare», ha aggiunto Zazo.
Poi, parlando della situazione sul terreno, che resta «di stallo», ha osservato come «l'avanzata russa nel Donbass continui a rallentare: si assiste ad una crescente fatica, controbilanciata, secondo le analisi degli osservatori militari, da una maggiore iniziativa ucraina sul fronte meridionale».
«Nei mesi passati c'era stata una maggiore potenza di fuoco dell'artiglieria russa, che si è via via assottigliata, mentre l'Ucraina può contare adesso sempre di più sulle armi moderne a lungo raggio inviate dall'Occidente, con le quali è in grado di colpire le retrovie e i depositi logistici, finanche in Crimea».
Con l'avvio dell'offensiva su Kherson, ha detto ancora l’amb. Zazo, «gli analisti spiegano che siamo davanti ad un cambio di paradigma. Gli ucraini adesso devono dimostrare di essere bravi ad attaccare, tanto quanto sono stati molto bravi a difendersi».
E poi c’è l’incandescente situazione che si è create nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. «La missione dell'AIEA Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica a Zaporizhzhia è molto delicata, anche perché gli ucraini temono che i russi puntino al riconoscimento de facto del loro controllo», ha detto il diplomatico italiano ricordando che «gli ucraini chiedono il ritiro delle forze di occupazione russa e degli armamenti ed auspicano una smilitarizzazione. E temono che i russi stiano facendo le prove, come hanno già fatto nei giorni scorsi, per disconnettere la centrale nucleare dalla rete elettrica ucraina».
Non manca nell'analisi la pesante situazione creatasi nel Paese con l’occupazione russa, «con una economia disastrata e per la possibilità che l'Occidente si stanchi, che venga meno la coesione finora dimostrata sulle sanzioni e sul sostegno militare a Kyiv», ha detto l'ambasciatore italiano descrivendo lo stato d'animo degli ucraini, quando la guerra è ormai entrata nel settimo mese.
«Sul piano militare sono fiduciosi, purché continuino gli aiuti. Ma c'è una forte preoccupazione per l'economia e c'è grande paura per la cosiddetta 'sanctions and war fatigue’, che l'Occidente si stanchi, mentre i russi continuano ad utilizzare l'arma energetica, con il fattore temporale che gioca a loro favore. Oggi, parlando con loro, emerge che gli ucraini sono preoccupati della situazione economica più di quella militare: il PIL è crollato del 40%. Ci sono milioni di rifugiati all'estero, l'export è crollato e l'inflazione è schizzata, hanno un fabbisogno mensile statale di 5 miliardi di dollari per pagare spese sociali, stipendi e pensioni. A Kyiv ritengono che gli aiuti di G7 e UE arrivino troppo lentamente e che per questo si rischi il default».
«Sul piano militare si mostrano cautamente fiduciosi», secondo l'amb. Zazo riferendo le valutazioni delle autorità di Kyiv. «Sul piano economico c'è grande preoccupazione: d'altronde sanno che i russi non mirano solo alla conquista del Paese, ma anche alla distruzione dell'economia ucraina».
Per questa ragione, ha aggiunto, «chiedono ulteriori aiuti finanziari e l'inasprimento delle sanzioni contro la Russia, in particolare sul gas, e l'abolizione del visto turistico, perché ritengono che questo metterebbe in grossa difficoltà anche Putin davanti alla sua opinione pubblica».
Infine, il diplomatico italiano ha spiegato che «l'intesa raggiunta a Praga per la sospensione dell'accordo di facilitazione dei visti non ha pienamente soddisfatto Kyiv, che avrebbe voluto di più».

Fonte: Redazione
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