05 Maggio 2024
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Ucraina: amb. Zazo, «si parla di rischi di ulteriore escalation»

17-04-2022 17:16 - Ambasciate
Amb. Pier Francesco Zazo Amb. Pier Francesco Zazo
GD - Kiev, 17 apr. 22 - Gli ucraini «hanno molto apprezzato che siamo stati l'ultimo importante Paese europeo a evacuare l'ambasciata di Kiev in seguito all'invasione russa per spostarla a Leopoli subito dopo. E domani riapriremo ufficialmente la sede qui nella capitale, nonostante ancora suonino le sirene degli allarmi». Lo ha detto in un'intervista al “Corriere della Sera“ Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina.
«Ora l'ambasciata italiana gestirà gli aiuti umanitari, l'arrivo di volontari, faciliteremo i rapporti con gli oltre 230.000 ucraini in Italia e adesso anche i quasi 100.000 profughi». Purtroppo, in questa fase «prevale la logica della forza. Putin non intende tornare allo status quo anteguerra a mani vuote, ha bisogno di un qualche successo, è lui che decide. Si parla di rischi di escalation ulteriore, persino di piccole atomiche tattiche, difficile prevedere, mentre continuano ad arrivare armi, ma noi italiani insistiamo a privilegiare il dialogo».
«Il grande errore di Putin», secondo l'ambasciatore, «è stato confondere l'essere russofoni con i russofili». Soltanto due decadi fa «poteva avere qualche ragione, però negli ultimi anni il clima è mutato: c'è stata la Rivoluzione arancione nel 2004, le rivolte di Maidan e quindi il trauma della guerra del Donbass nel 2014. Putin si è illuso, ha ignorato il profondo cambiamento generazionale: ormai qui solo gli anziani guardano con nostalgia all'Urss, tra i giovani prevale nettamente l'apertura all'Europa e in generale all'Occidente».
«E questa guerra», secondo L'amb Zazo, «ha rivoluzionato tutto: se si calcola che già prima dell'attacco del 24 febbraio solo il 9 per cento degli ucraini restava legato politicamente a Mosca, oggi forse meno del 5 per cento».
Questo, secondo il diplomatico italiano, «non è più un Paese di frontiera tra slavi ed europei, ma una realtà che guarda a Roma, Londra, New York e Parigi».
La guerra «non ha fatto che rafforzare l'identità nazionale ucraina anche in luoghi come Odessa, Mariupol, Kharkiv e Kherson dove la cultura era completamente russa», ha concluso l'amb. Pier Francesco Zazo.


Fonte: Redazione
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