05 Maggio 2024
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Ucraina: amb. Pontecorvo, «nessuno vuole pace e indebolire Russia non conviene»

28-04-2022 17:09 - Ambasciate
Amb. Stefano Pontecorvo Amb. Stefano Pontecorvo
GD - Roma, 28 apr. 22 - «È indubbio che in questo conflitto ci siano tutta una serie di variabili in gioco. Così come è indubbio che anche stavolta siano gli Usa a condurre la partita... Purtroppo, nessuno parla di pace e per questo penso che la fine della guerra guerreggiata consisterà in una sorta di tregua armata, un conflitto congelato al centro dell'Europa, ma non so quando accadrà...». A parlare è Stefano Pontecorvo, in diplomazia dal 1985, già ambasciatore a Mosca per circa 8 anni e mezzo. In base alla sua esperienza sul campo non è possibile ora fare pronostici sulla durata del conflitto in Ucraina perchè «non si vedono, almeno per ora, da entrambe le parti, le condizioni per un cessate il fuoco e le clausole di una possibile soluzione pacifica della guerra».
Dopo essere stato ambasciatore italiano in Pakistan e Senior civilian Representative della NATO in Afghanistan, Pontecorvo è tra gli invitati alla Conferenza programmatica di FdI che si aprirà domani a Milano, dove parlerà di politica estera e, inevitabilmente, della crisi ucraina.
«Sono stato a Mosca per la precisione, dall’88 al '92 e per tre anni, dal 2007 al 2009, in Russia, come numero due. Sono troppe le variabili in campo e non vedo nessuno che cerchi la pace. Non solo: dopo il vertice di Ramstein il conflitto ha cambiato natura. Non si parla più di difesa dell'Ucraina, ma dell'indebolimento permanente della Russia con obiettivi precisi da parte degli americani, che non so quanto convengano», ha detto il diplomatico.
Secondo Pontecorvo, «indebolire completamente la Russia credo che sia un’impresa a dir poco costosa, se non addirittura impossibile. Dubito poi che gli ucraini possano andare a riprendersi il Donbass o la Crimea anche con le armi che gli vengono fornite. E, comunque, i russi non resteranno mai a guardare».
L'ambasciatore per adesso vede lontana una soluzione del conflitto anche perchè «Zelenski è pure vittima del successo proprio e dei suoi e, quindi, non può concedere un centimetro quadrato di territorio ucraino. E questo è esattamente quel che vuole la controparte, ovvero la Russia. Io mi aspetto un qualche sviluppo per il 9 maggio, non necessariamente in via positiva. Una cosa, però, è certa: se non ci sono annunci o manifestazioni di qualche risultato raggiunto per quella data, l'opinione russa inizierà a farsi qualche domanda», ha concluso Pontecorvo.


Fonte: Redazione
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