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Ucraina: amb. Melnyk in Parlamento insiste su no-fly zone e ingresso in UE

24-03-2022 11:21 - Parlamento
Amb. Yaroslav Melnyk Amb. Yaroslav Melnyk
GD – Roma, 24 mar. 22 – L’ambasciatore Yaroslav Melnyk, rappresentante diplomatico dell’Ucraina in Italia, è stato protagonista dell’audizione dinnanzi alla Commissione Esteri della Camera, dove, esprimendosi in un perfetto italiano, ha ribattuto i diversi punti sostenuti dal presidente ucraino Zelensky. «È impossibile difendersi senza un affidabile sistema di difesa area, ma i nostri partner non hanno voluto darcelo, così come non ci hanno dato i caccia e proprio non vogliono vederci nella NATO», ha detto il diplomatico rilevando che «la paura di un'escalation è comprensibile, ma non servirà a fermare i russi, che conoscono solo il linguaggio della forza. Vi chiediamo di difendere il nostro cielo, non ci stancheremo mai di chiedervelo. O almeno dateci i sistemi di difesa aerea a lungo raggio. Senza un'azione decisa della comunità mondiale nulla impedirà all'aggressore di colpirci».
Nel suo intervento che ha ben spaziato sulle preoccupanti problematiche sul tappeto, l’amb.Melnyk ha ringraziato «il Governo italiano per la sua fermezza nel chiedere il nostro ingresso nell'Unione Europea. Crediamo con il nostro coraggio e le nostre azioni di meritare tale ingresso. Non abbiamo bisogno di promesse. Adesso serve un sostegno concreto. Quello che può fare il Parlamento italiano è dare parere favorevole alla nostra adesione all'Unione Europea».
Entrando nei temi diretti dell’attacco in atto, il diplomatico di Kiev ha ricordato che «oltre 10 milioni di ucraini sono stati costretti a lasciare la propria casa, 4 milioni hanno trovato pace fuori dal Paese, in Italia sono arrivati 60 mila cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Voi avete condiviso il nostro dolore, ci state aiutando sinceramente. Vorrei ringraziare il Governo, il Parlamento e tutte le forze politiche per il sostegno e il contributo. Non dimenticheremo mai questo gesto di solidarietà».
Nell’audizione in Commissione Esteri alla Camera dei Deputati, l’amb. Melnykin ha detto: «Sulla nostra neutralità, siccome non si ritiene che l'Ucraina diventi un membro della NATO, dobbiamo trovare un altro modo per garantire la nostra sicurezza. Non possiamo usare il modello di Austria e Svezia, perché abbiamo una situazione diversa nel nostro Paese. La soluzione potrebbe essere un modello che garantisca al Paese aggredito di avere entro le 24 ore dall'aggressione sostegno militare e economico. Quali debbano essere i Paesi che garantiscono la sicurezza fa parte della trattativa» con la Russia.
Da parte sua l’on. Pietro Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera, che ha promosso l’audizione dell’ambasciatore dell’Ucraina, ha detto che «l'Italia sostiene con grande convinzione l'adesione dell'Ucraina all'Ue. Abbiamo all'ordine del giorno della Commissione Esteri una risoluzione che sollecita il governo a sostenere il percorso di inclusione europea dell'Ucraina, anche perché c'è una correlazione tra la sua neutralità e la sua adesione all'UE. Nel momento in cui si allontana la prospettiva della NATO, la sua neutralità va garantita e può farlo solo la Commissione Europea».
Fassino ha poi sottolineato che c'è «il sostegno unanime di tutte forze politiche» alla linea del governo sull'Ucraina, compreso quello dei partiti d'opposizione, anche sull'invio dell'armi. «Questo non significa abbandonare la strada del negoziato, ma il negoziato si apre solo se l'Ucraina resiste. Le sanzioni sono utili, ma come noto non difendono dai bombardamenti». Il presidente della Commissione Esteri ha comunque precisato di vedere «margini di negoziato molto stretti. Se Putin ha attaccato l'Ucraina per ricongiungerla sotto la propria sfera d'influenza - ha spiegato - è difficile che accetti di trattare con Zelensky».

Fonte: Redazione
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