05 Maggio 2024
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Taiwan: amb. Andrea Sing-Ying Lee, “legame molto forte con Italia”

07-09-2022 19:18 - Ambasciate
L'ambasciatore di Taiwan a Roma, Andrea Sing-Ying Lee L'ambasciatore di Taiwan a Roma, Andrea Sing-Ying Lee
I giornalisti partecipanti all’incontro stampa I giornalisti partecipanti all’incontro stampa
GD – Roma, 7 set. 22 – Taiwan guarda con attenzione alle crescenti fastidiose molestie dei vicini di Pechino, ma cerca di essere e apparire impertubabile, orgogliosa e libera agli occhi del resto del mondo. L'ambasciatore di Taipei a Roma, Andrea Sing-Ying Lee, è entuasiasta dei molti primati del suo Paese e li riversa tutti, in un perfetto italiano, nel corso di un affollato incontro (a colazione al “Mandarin”) con i giornalisti della stampa italiana. Siì, certo, sullo sfondo c'è sempre la continua prova muscolare di Pechino che, ha ricordato il diplomatico, «da oltre un mese porta avanti esercitazioni militari nello Stretto di Taiwan e nei mari orientali, cercando di modificare unilateralmente lo status quo e mettendo a serio rischio la sicurezza e gli equilibri regionali e globali». Sono «atti e reazioni esagerati alla recente visita della speaker del Congresso USA, Nancy Pelosi, a Taiwan. È stata una visita legittima da parte di una rappresentante del popolo americano. La speaker Pelosi ha voluto dimostrare la vicinanza degli Stati Uniti alla democrazia, alla libertà e al rispetto dei diritti umani, che da noi sono elementi strutturali della società», ha precisato l'amb. Lee.
Insomma, «la visita di Pelosi è stata solo la scusa utilizzata da Pechino per giustificare impropriamente una chiara volontà: modificare con l'uso della forza, unilateralmente e a proprio vantaggio gli equilibri regionali, minacciando la stabilità dell'Indo-Pacifico».
Sono però solo fastidiosi acufeni che Taiwan non sottovaluta, ma che non lo distolgono da una continua operazione di precise relazioni pubbliche per accreditare le doti del Paese, a partire dalla forte democrazia. E il diplomatico di Taipei a Roma guarda avanti, come fa tutti i giorni e in tutte le sedi difendendo il diritto del suo Paese ad essere riconosciuto anche diplomaticamente, nonostante il forte veto di Pechino.
Così nella conversazione con i giornalisti italiani il diplomatico ribadisce che «tra Taiwan e Italia c'è un legame molto forte: Roma è il terzo partner commerciale di Taipei tra i Paesi dell'Unione Europea, dopo la Germania e i Paesi Bassi. L'export italiano verso Taiwan nel 2021 è stato di oltre 3 miliardi di dollari, mentre quello taiwanese verso l'Italia ha superato i 2,5 miliardi di dollari. Un fatturato complessivo di oltre 5,5 miliardi».
I dati sono più eloquenti delle opinioni. Ad esempio, per quanto riguarda gli investimenti diretti, «l'Italia è il 10° investitore in Taiwan tra i Paesi europei. mentre Taiwan è il 5° beneficiario degli investimenti taiwanesi in Europa».
E proprio nel Belpaese Taiwan crede e investe. L'amb. Andrea Sing-Ying Lee ha citato a questo proposito «l'investimento di GlobalWafers Co, attraverso la filiale italiana MEMC, di 300 milioni di euro per l'ampliamento della struttura di Novara, che produce wafer in silicio da 200mm. MEMC assumerà 100 nuovi dipendenti e inizierà una nuova produzione a partire da metà 2023. Un progetto pianificato da GlobalWafers Co. con l'approvazione del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, un intervento concreto nell'industria europea dei semiconduttori, industria dove Taiwan è leader mondiale, rilanciata dal recente Chips Act». E altri investimenti di Taipei in Italia sono all'orizzonte. Come quello che siprevede per 200 milioni di euro in Valle d'Aosta nel settore degli acciai speciali.
Ma il legame tra Italia e Taiwan non si limita al solo campo economico. In ambito culturale, ad esempio, il diplomatico di Taipei ha sottolineato che «la collaborazione tra i nostri due Paesi è molto approfondita. Cito ad esempio la partecipazione pluriennale e costante di Taiwan alla Bologna Children's Book Fair e alle Biennali d'Arte e d'Architettura di Venezia, dove siamo spesso presenti con padiglioni nazionali e dove i nostri artisti hanno raccolto numerosi premi e riconoscimenti. Per non parlare della Mostra del Cinema di Venezia, che ha visto trionfare in più occasioni i registi taiwanesi».
«La collaborazione tra Italia e Taiwan nel settore culturale è talmente profonda che il nostro ufficio da due anni ha una specifica Divisione Culturale per portare avanti le numerose attività, quali eventi nel campo delle arti grafiche, letterarie, cinematografiche e della fotografia».
Un'isola sempre più vicina. Mentre sono state erogate 30 borse di studio per giovani italiani che studieranno a Taiwan, dal 27 ottobre comincerà il volo diretto tra Milano Malpensa e Taipei.
L'amb. Lee ha insistito: «l'amicizia tra Italia e Taiwan è maggiormente dimostrata dal crescente sostegno in ambito politico. Il mondo sta attraversando un periodo molto turbolento, con l'ordine democratico minacciato dalla prepotenza delle autocrazie. Questo è un fatto di cui sempre più persone sono consapevoli». Così, nonostante i fermi veti internazionali posti da Pechino, sul fronte parlamentare le relazioni di Taiwan con l'Italia sono proficue e intense. Il Paese dell'Estremo Oriente riceve molte visite di delegazioni parlamentari da Paesi amici nel corso degli anni e altre ne riceveremo nel prossimo futuro, ad esempio dal Giappone, dalla Lituania, dagli Stati Uniti, dal Guatemala, per menzionarne alcune. A giorni arriverà un'articolata delegazione parlamentare. «Anche dall'Italia, in passato, sono giunte gradite visite e spero che in futuro esse si ripeteranno», ha aggiunto il diplomatico di Taiwan.
Sono «visite che hanno lo scopo di rinsaldare l'amicizia e di rafforzare il legame finanziario ed economico tra Paesi affini, dove democrazia, libertà e rispetto dei diritti umani trovano casa». Insomma la causa di Taiwan e i suoi diritti nello scacchiere internazionale tengono banco. Anche nel Parlamento italiano ci sono stati diversi momenti anche ufficiali, negli atti, che testimoniano «l'impegno di alcuni parlamentari, da sempre vicini alla causa taiwanese, così che il nostro Paese è stato oggetto di discussione alla Camera dei Deputati in tre occasioni».
La prima il 16 marzo, con un'ordine del giorno presentato dall'on. Formentini, che richiedeva al Governo di avviare una riflessione sulla posizione da adottare con gli alleati europei e la NATO nei confronti dell'Indo-Pacifico e che è stato successivamente approvato a larga maggioranza. La seconda occasione il 5 aprile, in Commissione Esteri, con la risoluzione sempre a prima firma Formentini in cui s'impegna il Governo ad aumentare le dotazioni delle sedi diplomatiche nella regione Indo-Pacifico, a rafforzare la collaborazione con i principali organismi della regione e ad assumere iniziative con gli alleati utili a promuovere una riflessione più approfondita sulle sfide connesse alle differenze di governance e valori tra Occidente e RPC. Infine, il 22 giungo, sempre in Commissione Esteri, una risoluzione dell'on. Delmastro Delle Vedove che impegna il Governo a richiedere la partecipazione significativa di Taiwan nelle future edizioni dell'Assemblea Mondiale della Sanità, richiesta motivata dalla conditta più che esemplare delle autorità taiwanesi nella gestione della pandemia.
Certo, c'è sempre il problema della «partecipazione di Taiwan alle Organizzazioni e alle Agenzie internazionali, un tema che a noi sta molto a cuore», dato che Pechino continua a mettere i bastoni tra le ruote in un incredibile “o noi, o loro!”. In realtà, ha ammesso l'amb. Lee, «Taiwan è un membro responsabile della comunità internazionale e ha sempre dimostrato volontà nel collaborare con gli altri Paesi per trovare soluzioni ai problemi globali, dal clima alla sanità. Il modo in cui Taiwan ha sapientemente contrastato la crisi pandemica che ha colpito l'intera umanità ne è la prova. Eppure, a causa dei continui veti di Pechino, non ci è concesso prendere parte a questi consessi internazionali, quale il WHO, dove è possibile sia tutelare i diritti dei nostri 23 milioni di abitanti, sia contribuire con la nostra esperienza e la nostra competenza al benessere globale».
Il diplomatico taiwanese ha concluso ribadendo che «questi sono semplici esempi di quanto importante sia Taiwan per la stabilità e il benessere internazionale. Diventa molto importante dunque non dimenticarsi di Taiwan. La comunità internazionale composta da chi crede nei valori della libertà, della democrazia e dei diritti umani, dovrebbe restare unita e fronteggiare le sfide che le autocrazie stanno ponendo. Nessuno deve restare da solo».
Insomma, Taiwan va avanti per la sua strada godendo di un ampio consenso internazionale, a discapito delle assurde pretese egemoniche di Pechino.
Dario de Marchi


Fonte: Direzione
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