05 Maggio 2024
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Svizzera: per amb. Schmutz Kirgöz tutte le strade ri-portano a Roma!

07-03-2022 15:44 - Ambasciate
Amb. Monika Schmutz Kirgöz_foto Quirinale Amb. Monika Schmutz Kirgöz_foto Quirinale
Amb. Monika Schmutz Kirgöz Amb. Monika Schmutz Kirgöz
Amb. Monika Schmutz Kirgöz Amb. Monika Schmutz Kirgöz
GD - Roma, 7 mar. 22 - Da qualche mese, la novità nei saloni di Villa Monticello, sede della rappresentanza ufficiale della Svizzera in Italia, è l'ambasciatrice, Monika Schmutz Kirgöz. La diplomatica ha una verve dialettica scoppiettante che porta il giornalista a spaziare dalle questioni diplomatiche globali - Ucraina in primis - e bilaterali fino alla sua bicicletta («per non perdere tempo nel traffico») e all'utilizzo quotidiano di Twitter, per informare sullo sfaccettato lavoro che svolge come rappresentante della Confederazione elvetica non soltanto in Italia ma anche anche a Malta e San Marino. Un dinamismo alimentato anche dalla soddisfazione per il ritorno all'ambasciata a Roma, dove quindici anni fa esordì come responsabile degli Affari economici bilaterali.
L'intensa carriera internazionale le ha riservato tante soddisfazioni, ma l'ha coinvolta anche eventi drammatici, per esempio durante il suo ultimo mandato, in qualità di Ambasciatrice in Libano. Lo spostamento d'aria della gigantesca esplosione di due anni fa nel porto di Beirut l'ha letteralmente sollevata dalla sedia del suo ufficio, in ambasciata, e lanciata contro la parete. Ora però l'attenzione è tutta concentrata sull'attuale compito diplomatico in Italia, tema di un'intervista concessa a Carlo Rebecchi, corrispondente da Roma del quotidiano «Corriere del Ticino» di Lugano e direttore del «Giornale Diplomatico».
D.: Un suo bilancio dei suoi primi mesi a Roma?
* Amb. Schmutz Kirgöz: «Io ho un cognome metà svizzero tedesco e metà turco, ma sono più ticinese di quel che il nome faccia pensare. La mia casa svizzera è in Ticino, una specie di finestra svizzera sull'Italia, Paese di cui conosco benissimo la realtà visto che Roma per me è un ritorno, avendovi lavorato tra il 2004 e il 2007. Allora mi ero occupata dei dossier più spinosi: banche, liste nere, trasporti. Alcuni sono stati risolti, altri sono ancora in via di risoluzione, anche perché le tempistiche e le urgenze non sono le stesse a Roma e a Berna. Il Paese ha grandi qualità, ossia creatività, capacità di innovazione, pragmatismo. Inoltre, l'attuale compagine di Governo sotto l'egida di Mario Draghi gode di un ampio sostegno nazionale e internazionale. Ciò infonde fiducia a tutto il Paese e anche alla comunità internazionale, che guarda all'Italia con rinnovato interesse. L'eccellente organizzazione del recente G20 costituisce un ulteriore esempio in tal senso».
D.: La Svizzera ha più di un problema in sospeso con l'Italia, basti pensare all'accordo sui frontalieri, all'accesso delle banche svizzere al mercato italiano, alla presenza della Confederazione sulla lista nera sulle persone fisiche…
* Amb. Schmutz Kirgöz: «Andiamo per ordine. L'accordo sulla fiscalità dei lavoratori frontalieri è stato firmato dieci mesi fa: il processo di ratifica sta procedendo in entrambi in Paesi. Per quanto concerne la questione dell'accesso al mercato, ora che sul tavolo dei negoziatori la fiscalità dei frontalieri non costituisce più il problema principale, da parte italiana vi è la disponibilità a discutere di possibili opzioni nel quadro delle normative europee. Per quanto concerne la lista nera per le persone fisiche, il problema è in via di risoluzione: da parte italiana vi è consapevolezza del fatto che la Svizzera non vi dovrebbe più figurare. Ci auguriamo che la risoluzione formale di questo aspetto avvenga nei prossimi mesi. Riassumendo: miracoli non ne facciamo, ma alla lunga la goccia scava la roccia».
D.: Nessun cronoprogramma certo, però. Il suo ottimismo è davvero giustificato?
* Amb. Schmutz Kirgöz: «Le tempistiche sono talvolta più lunghe di quanto vorremmo, ma l'Italia ci include, non ci esclude, come dimostrato anche dall'ottima collaborazione durante la terribile prova della pandemia. Vorrei poi evidenziare che negli ultimi due anni sono state firmate una decina di intese bilaterali, per esempio in materia di ostacoli tecnici al commercio, di trasporti ferroviari, o ancora su Campione d'Italia, a tutto vantaggio dei due Paesi. Non dimentichiamo, poi, che lo scambio di beni e servizi con l'Italia vale per la Svizzera un miliardo a settimana. Mi piace sottolinearlo agli Italiani, che del resto ne sono consapevoli. Un interlocutore molto importante mi ha risposto: “Noi ci rendiamo conto che voi comperate dall'Italia più merci che Cina, Russia e India insieme!". Va poi tenuta presente l'immensa opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, del valore di circa 200 miliardi di €, rappresenta per l'Italia e di riflesso anche per la Confederazione».
D.: Quali, in conclusione, le priorità del suo mandato?
* Amb. Schmutz Kirgöz: «Le riassumerei con tre "C": consolidamento, conoscenza e curiosità. Consolidamento significa confermare e sviluppare le ottime relazioni. Con conoscenza intendo la sfida di contribuire alla corretta percezione della Svizzera in Italia quale paese all'avanguardia in moltissimi settori, inclusivo e attento alla sostenibilità. Parimenti, attraverso il nostro lavoro quotidiano riflettiamo verso la Confederazione l'immagine più fedele possibile della realtà italiana. Infine, la curiosità di scoprire le moltissime sfaccettature e opportunità di questo splendido Paese, nell'interesse degli scambi bilaterali».

Carlo Rebecchi

Fonte: Carlo Rebecchi
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