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Svizzera: Ignazio Cassis a Roma, successo colloqui in Vaticano e Italia

21-04-2023 17:28 - Ambasciate
Cassis e Tajani Cassis e Tajani
GD – Roma, 21 apr. 23 - Il consigliere federale svizzero Ignazio Cassis ha concluso a Roma e nella Città del Vaticano una visita di due giorni che, per molti aspetti, può oggettivamente essere definita “storica”. Con l'apertura ufficiale della sede di un'ambasciata elvetica in Vaticano e con la nomina di un ambasciatore residente ha infatti portato al pieno ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Svizzera e la Santa Sede. E con i colloqui alla Farnesina con il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, Cassis ha definitivamente chiuso il contenzioso relativo ai frontalieri e agli accordi di natura fiscale che ha rappresentato negli ultimi anni un problema tra i due Paesi.
Non solo. Sia dal Vaticano che dal Governo italiano è venuto il riconoscimento che la Svizzera, per la sua neutralità, è in grado di svolgere un ruolo molto importante per contribuire al superamento dei grandi contrasti in atto nel mondo di oggi, in Ucraina ma anche altrove, per esempio in Africa, sia con lezione della propria diplomazia sia, come ha precisato Tajani in conferenza stampa, accogliendo sul proprio territorio eventuali incontri necessari per preparare un domani migliore.
Vaticano, Italia e Svizzera, è stato evidenziato, lavorano per costruire “qualcosa di nuovo” e soprattutto di “concreto”.
La Svizzera è riuscita a portare in porto un accordo di pace in Mozambico anche perché la comunità di Sant'Egidio, con Chiesa e Italia insieme, “hanno fatto parte del lavoro”. Allo stesso modo, per il momento in parte concretamente e in parte sul piano politico, sta avvenendo per quanto riguarda i migranti.
Attraverso Cassis, la Svizzera ha riconosciuto infatti che il problema non può essere lasciato soltanto sulle spalle dell'Italia, dato che è una questione che già oggi, ma ancor più in prospettiva, riguarda tutto il continente europeo. Di qui l'aiuto concreto svizzero per l'Italia e quello politico per tentare di ottenere la riforma degli accordi di Dublino.
Nel primo dei due giorni del suo soggiorno romano, Ignazio Cassis ha prima inaugurato la sede della nuova ambasciata oltre Tevere e, poi, avuto colloqui “politici” in Vaticano con il capo della diplomazia vaticana, card. Gallagher. Particolarmente stretti, e da entrambi definiti eccellenti e “un nuovo inizio”, quelli con il segretario di stato card. Pietro Parolin, che il primo giorno dopo l'inaugurazione della sede dell'ambasciata svizzera ha avuto una cena con il consigliere federale.
Cassis l'indomani, per oltre tre ore, ha partecipato alla “Serata svizzera”, che ha presentato come una “joint venture” con la quale Vaticano e Svizzera vogliono contribuire alla costruzione di un futuro migliore che tenga insieme tutto, dai problemi della pace e dei migranti a quelli dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale.
I colloqui con il Governo italiano non sono andati meno bene. L'intesa che nelle ultime ore ha permesso alla Svizzera di uscire dalla “black list” dei paradisi fiscali, fino a poco tempo fa sostenuta dall'Italia, è stato definito da Cassis e da Tajani uno degli ultimi granelli di sabbia che ostacolavano un perfetto lavoro comune. Impegno che sta già andando molto bene sul fronte dei migranti, dove con parole accorate il consigliere federale ha affermato che l'Italia non può rimanere sola a fronteggiare gli arrivi. Una posizione ovviamente accolta con la massima soddisfazione da Tajani non solo perché denota la grande amicizia tra i due Paesi, ma anche perché servirà a spingere altri Stati a rendersi conto che il problema dell'accoglienza non può essere di un solo Paese, ma deve essere di tutti gli europei.

Carlo Rebecchi

Fonte: Carlo Rebecchi
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