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Serbia: De Venezia, “Italia colpisce a fondo con i suoi spadaccini dello stile"

21-12-2023 13:46 - Economia
Annino Venezia presidente Camera di Commercio Italo-Serba Annino Venezia presidente Camera di Commercio Italo-Serba
GD - Belgrado, 21 dic. 23 - (Report Difesa) - La presenza delle numerose aziende italiane in Serbia, ove danno lavoro a circa 25 mila persone, vede in prima linea il sostegno della Camera di Commercio Italo-Serba, presieduta da Annino De Venezia, direttore generale di AUNDE Serbia. Sulle relazioni bilaterali e il peso della presenza italiana, Luca Tatarelli, direttore del quotidiano "Report Difesa", lo ha intervistato.
D.: Come opera la Camera di Commercio italo-serba? Quali sono i settori commerciali delle aziende iscritte?
- De Venezia: «La Camera di Commercio italo-serba fa parte del network delle 86 Camere italiane all’estero rappresentate Assocamerestero e ha la mission di favorire l’internazionalizzazione delle PMI e di promuovere il made in Italy nel mondo. CCIS fa parte del cosiddetto Sistema Italia, insieme ad Ambasciata, Istituto Italiano di Cultura, ICE e Confindustria Serbia. CCIS opera secondo un programma definito dal Consiglio Camerale, ma collabora attivamente con gli attori testé citati. I settori, cui afferiscono le nostre aziende associate, sono i più vari: dal tessile, alla produzione di nastri adesivi per imballaggio, dalla calzatura alla meccanica industriale. Vi sono studi di consulenza, HoReCa Hotellerie-Restaurant-Catering - ndr) e molti altri».
D.: E quali sono le procedure per aderire alla Camera di Commercio?
- De Venezia: «Le procedure sono veloci e richiedono la compilazione di un modulo per l’iscrizione ed una quota da versare in relazione al numero degli addetti. Il nostro sito presenta una chiara indicazione di come fare. Il nostro centralino è sempre attivo. Sul nostro sito, www.CCIS.rs si trovano numeri telefonici ed email per contattarci».
D.: In questi anni, il Governo di Belgrado ha previsto agevolazioni fiscali per chi volesse investire in Serbia? Come?
- De Venezia: «Certo. Il Governo è molto attivo attraverso il suo ente RAS che eroga contributi a fondo perduto per quegli investitori che hanno interesse ad avviare una nuova attività produttiva o ad internazionalizzare le proprie produzioni. Con RAS abbiamo ottimi rapporti e conosciamo bene le procedure. Alcune nostre aziende hanno avuto accesso al contributo in più momenti della loro vita in Serbia. La Serbia è divisa in zone. Alcune permettono di accedere a contributi molto interessanti per gli investitori perché rientrano nella fascia più disagiata. Tipicamente il Sud Ovest ed il Sud Est del Paese».
D.: Il Governo italiano vede nella Serbia un partner commerciale di grande importanza, come ha testimoniato giorni fa la visita del presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Questi attivismi politici possono rendere più facile l’attività di business?
- De Venezia: «La politica gioca un ruolo chiave nelle relazioni fra Serbia ed Italia. Non posso che confermare le buone, direi anche ottime, relazioni che aiutano gli investitori italiani ad inserirsi con serenità in questo Paese».
D.: Che tipo di analisi può essere fatta sulle relazioni economiche tra Italia e Serbia?
- De Venezia: «Se guardiamo agli anni passati, l’Italia ha fatto da apripista negli anni duemila diventando il primo partner commerciale. Record superato pochi anni fa da cinesi e tedeschi, rispettivamente primi e secondi davanti al Belpaese».
D.: Perché il Made in Italy ha grande successo nel Paese balcanico?
- De Venezia: «Posso dire che l’Italia colpisce a fondo con i suoi spadaccini dello stile: dall’abbigliamento alla calzatura, dall’alimentare alle auto. Colpisce perché richiama la bellezza che siamo in grado di trasmettere in quasi ogni contesto in cui ci muoviamo e confrontiamo. Non siamo secondi a nessuno. Non dobbiamo dimenticarlo».
D.: Sia Gruppo Intesa Sanpaolo che Unicredit, oltre a una compagnia assicurativa come Generali sono un elemento importante dal punto di vista del credito e dell’assistenza assicurativa per le imprese. Questo contributo come viene dato?
- De Venezia: «Banca Intesa è la prima in Serbia. Unicredit segue a ruota. Devo dire che oltre a Generali è presente anche Unipol Sai, attraverso DDOR Serbia. Desidero anche richiamare l’attenzione sul fatto che sono tutti associati alla nostra Camera di Commercio Italo-Serba».

Luca Tatarelli
"Report Difesa"


Fonte: Report Difesa
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