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Senato: conferenza in ricordo degli ebrei espulsi da Paesi Arabi e Iran

30-11-2021 19:52 - Ambasciate
GD - Roma, 30 nov. 21 - Il 30 novembre si commemora il destino di più di 850.000 ebrei che furono cacciati dagli Stati Arabi e dall’Iran durante il XX secolo, persone costrette a lasciare le proprie case e scappare dai propri paesi dove avevano vissuto per millenni, solo a causa della loro identità ebraica. Molti furono privati dei loro averi e altrettanti furono vittime di violenze e persecuzioni. Si tratta di una giornata del ricordo annuale, stabilita dalla Knesset – il Parlamento israeliano – nel 2014 e da allora è ricordata in tutto il mondo, anche in Italia. Al Senato della Repubblica si è svolta oggi una cerimonia commemorativa.
Il presidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele, sen. Lucio Malan è stato l’iniziatore della conferenza a cui hanno preso parte: l’ambasciatore d’Israele in italia, Dror Eydar, il quale ha detto che la storia dell’espulsione di intere comunità ebraiche dai Paesi arabi è una storia che deve essere raccontata e che rappresenta un evento significativo della storia ebraica poiché non ha avuto effetti solo sulla composizione demografica della Nazione ebraica, ma anche su quella di tutto il Medio Oriente e del Nord Africa.
La presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, ha sottolineato che la memoria di questa tragedia ci aiuta ad analizzare e riflettere su fenomeni tristemente attuali, come l’antisemitismo che persevera nei secoli e che si manifesta nelle forme più disparate, conferendoci anche una misura di quanto l’antisionismo rappresenti un puro antisemitismo.
Da parte sua il presidente del Comitato Accademico Europeo per la lotta all’antisemitismo, prof. David Meghnagi, ha rimarcato che gli ebrei fuggiti dal mondo hanno faticato prima di vedersi riconosciuta le ferite subite e portate in silenzio per decenni. Animati dalla speranza ad una vita diversa nella terra dei padri, costretti dalle persecuzioni, hanno trasformato il loro esilio in esodo. Sono oggi parte di una nazione libera. Senza una visione che mantenga viva la speranza il presente si annuncia e il dolore può diventare insopportabile.
Il consigliere UCEI, Saul Meghnagi, ha concluso auspicando la necessità che anche la questione della cacciata o fuga degli ebrei dei paesi arabi entri nell'ambito dell'educazione alla cittadinanza (reintrodotta nella scuola italiana con la legge 92 del 20 agosto 2019), insieme a quella del colonialismo, delle leggi razziali, dei profughi e rifugiati di diverse parti del mondo.
Ricerche recenti stimano che il numero di ebrei residenti in Paesi arabi e in Iran raggiungesse un totale di 850.000 persone nell’anno della Dichiarazione d’Indipendenza israeliana. Alcuni ricercatori credono perfino che tale numero si avvicinasse in realtà al milione. Nel Nord Africa, 259.000 ebrei lasciarono il Marocco, 140.000 dall’Algeria, 100.000 dalla Tunisia, 75.000 dall’Egitto, e altri 38.000 dalla Libia molti dei quali hanno trovato rifugio anche in Italia. In Medio Oriente partirono 135.000 dall’Iraq, 55.000 dallo Yemen, 34.000 dalla Turchia, 20.000 dal Libano e 18.000 dalla Siria. L’Iran costrinse 25.000 ebrei a lasciare il Paese.

Fonte: Redazione
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