05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Economia

Seminario ONU-FeBAF: accelerare finanziamenti per prevenzione rischi climatici e catastrofali

05-11-2021 18:58 - Economia
Paolo Garonna Paolo Garonna
GD - Roma, 5 nov. 21 - "Accelerare i finanziamenti per la prevenzione dei rischi climatici e catastrofali": è il titolo del seminario ONU-FeBAF Federazione Banche Assicurazioni Finanza tenutosi in forma virtuale, organizzato dall’Ufficio ONU per la riduzione dei rischi catastrofali, in occasione dei Summit dei Leader G20 e COP26.
Il key-note del ministro delle finanze della Giamaica, Nigel Clark, ha posto al centro dell’attenzione la situazione drammatica dei piccoli Paesi in via di sviluppo, per i quali l’accelerazione delle transizioni climatiche ambientali e della sostenibilità è spesso questione di sopravvivenza e di breve-medio periodo, non di lungo termine.
La tavola rotonda, coordinata dal segretario generale della FeBAF, Paolo Garonna, ha visto la partecipazione di Mami Mizutori, vicesegretario generale dell’ONU, Francesco Mazzaferro (European Systemic Risk Board-BCE); Vikram Raju di Morgan Stanley e Chris Papageorgiou del FMI.
La discussione si è centrata sulla necessità di spostare l’enfasi dalla gestione delle emergenze, la ripresa e ricostruzione ex-post, dopo i disastri e le pandemie, alle fasi ex-ante di prevenzione, preparazione, monitoraggio e riduzione dei rischi. Quando ancora non è in vista la fine e la vittoria definitiva sul Covid-19, occorre già attrezzarsi per costruire economie e società più resilienti, in grado di fronteggiare un futuro incerto e turbolento, nuovi disastri ambientali e nuove pandemie.
Due i temi centrali negli interventi: l’importanza degli investimenti per le infrastrutture e le tecnologie della resilienza; il ruolo del settore privato e della finanza per colmare i gap di finanziamenti.
Questi richiedono trilioni di dollari di volume e soprattutto aggiustamenti strutturali per canalizzare il risparmio verso l’economia reale e il finanziamento della transizione verde. Di qui l’interesse ai contributi alla discussione forniti dalle istituzioni finanziarie presenti che non solo hanno confermato la crescente consapevolezza della centralità della finanza per la prevenzione e la riduzione dei rischi, ma hanno anche evidenziato la strada che resta da fare per colmare i gap di protezione a vantaggio soprattutto dei segmenti più vulnerabili di popolazione e di impresa. Pubblico e privato, governi e mercati, istituzioni internazionali e finanza transfrontaliera devono cooperare.
I Governi facendo spazio nei loro bilanci per gli investimenti pubblici, necessari quando si tratta di beni pubblici sovranazionali o globali, come la prevenzione dei disastri e delle epidemie e la protezione della natura e delle biodiversità. Ma è poi compito della finanza privata dare massa critica agli investimenti necessari e garantire l’efficienza nella allocazione del risparmio.
Abilash Panda, dell’Ufficio ONU, ha sottolineato che i recenti rapporti scientifici, come quello estivo dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, mostrano che le tendenze in atto non sono in linea con gli obiettivi degli accordi internazionali, come quelli del 2015 di Parigi sul clima e di Sendai sulla riduzione dei rischi catastrofali. Da qui l’esigenza di accelerare gli investimenti e i relativi finanziamenti.
Gap di finanziamenti e gap di protezione sono le principali sfide per questa accelerazione e per il passaggio dalla logica dell’emergenza e degli interventi ex-post a quella della prevenzione e della resilienza. Banche, assicurazioni e mercati dei capitali svolgono un ruolo fondamentale in relazione a entrambi i gap, come ha sottolineato Paolo Garonna che ha ribadito l’impegno della comunità finanziaria italiana, e di FeBAF in particolare, anche per dare seguito e realizzazione concreta al grande lavoro svolto dalla Presidenza italiana del G20.


Fonte: FeBAF
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie